Poesie d'Autore


Scritta da: Angelo Cohelet
in Poesie (Poesie d'Autore)

Scendiàmo

Scendiamo anche oggi dai nostri destrieri,
ricoperti di sudore e di sangue;
scrolliamo la corazza barbagliante
ed il cimiero che incute terrore!

Abbiamo vinciuto una grande battaglia
un'altra più grande attende domani.

Possiamo dormire tranquilli stanotte,
il mondo plaudente è lì fuori che aspetta;
e quella vecchietta che ho visto stasera
guardar con la morte negli occhi, non c'era.

E fino a domani noi siamo immortali.
Composta nel 1986
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    Scritta da: Angelo Cohelet
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Alla montagna con la gobba

    Còricati adagio dietro la montagna
    con la gobba, sole, che sei stanco
    di un'altra giornata affannosa,
    piena di minuzie gigantesche
    e di lampi radi di realtà.

    Adagio tìrati le coltri delle nubi
    a coprire il tuo sonno ed a lasciare
    la terra il mondo noi, me soprattutto
    a contendere all'animo meschino
    briciole e sprazzi di luce divina.
    Composta nel aprile 1986
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      Scritta da: Angelo Cohelet
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Angelo azzurro

      Ma quello che ricordo più di tutto
      sono le tue sopracciglia riarse.
      Invece dei capelli, fuliggine nera.

      Camminavi come un automa
      uscendo dall'inferno ruggente
      di un bar dal nome sognante.

      Angelo azzurro che ora volteggi
      in paradiso – se ci credi al paradiso-
      o mucchio di cenere fumante
      corroso dal tempo sottoterra,

      sul tuo pube devastato su cui misi il fazzoletto,
      sulla pelle che si staccava a brandelli
      seduto immoto sulla seggiola del bar di fronte,
      è naufragato un ideale – cento, mille sogni –
      il mio sogno!
      È diventato un incubo dolente

      e cento fotogrammi spezzettati
      sanciscono su quel selciato
      la fine del sessantotto.
      Composta nel aprile 1988
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        Scritta da: Antonino Gatto
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        L'anno che verrà

        Figlio mio, che guardi col nasino in su,
        e sorridi verso il cielo, dal cuore rosso e blù,
        ammirando ad occhi aperti, la tua seconda neve,
        che sfumerà sul viso, il suo percorso breve.

        Così dovremmo sciogliere, il gelo della vita,
        fermando le tempeste, con la forza delle dita,
        seminando l'armonia, sognando un nuovo anno,
        e con questo atteggiamento, sconfiggere ogni affanno.

        L'amore quello vero, che abbiam desiderato,
        sarà, la nostra meta, che abbiam dimenticato,
        verranno altri problemi e noi li affronteremo,
        uniti per la mano, come i vagoni e il loro treno.

        Una famiglia unita, da vivere cent'anni,
        allegra e spensierata, che il fato non condanni,
        per godermi il tuo sorriso, il resto dei miei giorni,
        baciandoti il mattino, e di nuovo quando torni.

        Vivere di gioia, non sarà un illusione,
        basteranno poche regole, e averne suggestione,
        amare per la vita, usando poco il metro,
        seguire il proprio credo, senza mai voltarsi indietro.

        Ecco la mia speranza, per questo nuovo anno,
        amarti ad occhi aperti, con le tempeste che verranno,
        crescendo i nostri bimbi, uniti nel cammino,
        lottando contro il mondo, per tenerti a me vicino.
        Composta venerdì 4 dicembre 2009
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          Scritta da: Antonino Gatto
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Come un granello di sabbia

          Ho affidato al mare i miei pensieri,
          non sapendo dov'eri, fino a ieri,
          sono stati cullati come fronde,
          in balia dei venti, e delle onde.

          Hanno visto migliaia di tramonti,
          e affrontato le più anguste correnti,
          per arrivare a sciogliersi come fiocchi,
          nel granello di sabbia, dei tuoi occhi.
          Composta venerdì 20 novembre 2009
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La foce

            La foce dell'Osa
            all'ancore effonde
            sospiri di zolfo
            un ago una pigna.

            E blanda conduce
            un tratto di scotta
            il giunco la piuma
            un petalo al giglio.

            Nel campo riarso
            il regio flagello
            emerge fra poggi
            e lingue di canne.

            Dipartono acerbe
            dall'acre sentiero
            le dita terrestri
            intinte nel mare.

            L'impronta di un labbro
            vermiglia abbandona
            sul vivo dirupo
            i resti del tempio.
            Composta lunedì 7 dicembre 2009
            dal libro "Fiori di sabbia" di Eros Nava
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              Scritta da: Paul Mehis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Non pensarci, mia cara

              Non pensarci, mia cara,
              Non pianger più:
              a sospirare impara,
              e di non tornare, diglielo tu!

              Dolcezza mia, non impallidire,
              Non mostrare il volto triste e sconsolato:
              Oppure, se vuoi, spargi pure una lacrima - se n'è andato -
              Si, certo, era nato per morire!

              Ancora cosi pallida? Piangi pure, allora, a profusione,
              Che le lacrime tue conterò nel sentire:
              Saranno per te una benedizione
              Negli anni a venire!

              Vedi? A lasciato i tuoi occhi più sfavillanti
              d'un soleggiato ruscello,
              e le tue melodie sussurranti
              Son ancora più dolci di quello!

              Pure, poiché lacrime e pianto son seguaci
              Delle gioie fuggenti,
              Insieme piangiamo: ma le note dolenti
              Del rimpianto intrecciate sian di baci.
              Composta domenica 29 novembre 2009
              dal libro "Poesie" di John Keats
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Cosi Respiro... Vivo... Sopravvivo...

                Avrei voluto dirti ti amo,
                guardati negli occhi
                trovandoci amore.

                Ma l'amore che nasce
                procurando altrui dolore
                non ha respiro.

                Avrei voluto
                abbracciarti, sentirti mio
                anche solo un istante,
                sapere che ero per te
                importante, ma non è stato

                Avrei voluto riempirti d'amore
                sfilare al tuo tempo ogni dolore,
                condividere un sogno
                trasformarlo in realtà.

                Ma il mio sogno più grande
                E' la tua felicità.

                Così respiro, sospiro, vivo
                sopravvivo pensando a te.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Se Potessi... Se Avessi Potuto...

                  Se potessi
                  fermerei il tempo
                  nell'attimo di un sorriso,
                  in quello di una lacrima
                  in quello di un respiro,
                  di un abbraccio
                  o di un semplice bacio.

                  Se potessi
                  fermerei il tempo
                  al nascere di un nuovo giorno,
                  dove tutto ancora deve accadere
                  e tutto è ancora possibile,
                  quando tutto appare
                  è ancora una promessa.

                  Se avessi potuto
                  avrei fermato i il nostro tempo
                  nell'istante in cui
                  i nostri sguardi s'incrociavano
                  le nostre anime si appartenevano
                  il nostro respiro si confondeva
                  e prendeva via un sogno
                  diventando realtà.
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Grido pietà

                    Ti parlo da quel mondo
                    che ancora mondo non è,
                    abbracciato al tuo grembo
                    grido pietà.

                    Non ti dico tienimi
                    ti dico pensaci.
                    Oggi sono tormento
                    domani potrei essere pace.
                    Oggi non mi vuoi
                    domani potresti desiderarmi.

                    Oggi potresti amare la tua libertà
                    domani potresti amare me.
                    Puoi fare di me un rimpianto
                    o un terribile rimorso
                    o semplicemente un gesto d'amore.

                    Potrei essere per te
                    il respiro più profondo
                    il tuo senso più grande.

                    Puoi fare di me ciò che vuoi
                    considerarmi "condanna"
                    o semplicemente "amore".
                    Puoi trasformarmi in vita
                    o rendermi nulla.

                    Non ti dico tienimi
                    ti dico pensaci...
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