Oltre quegli occhi, che ti guardano spauriti, l'imbarazzo di sostenere lo sguardo, c'è tanta paura di non arrivare a farti sentire. Dentro ed oltre me dovrai esplorare, l'anima ed il sentimento, tutto ciò che sento e che non ho mai detto, per paura di farmi male. Sento la tua pena quando mi guardi, ma sono come te, posso pensare, amare... anche correre, basta sognare, forse tu non lo sai fare. Seduto sulla sedia ho tempo, penso a chi è come me, a chi è come te e non sa capire, a chi guarda con indifferenza senza aiutare, a chi concede qualche sorriso, senza esserne convinto, a quel finto che vuole salutare, darmi un bacio e non sa da che parte cominciare. Sono come te ma sono oltre, le barriere della mente e fisiologiche, sono oltre le logiche di tutta quella gente che rimane a guardare.
Si pasce di se il fiume, bruca serpeggiando le sue quasi essiccate sgorature, visita le sue quasi aride pozzanghere, si trascina ai suoi già putridi ristagni finche, poco più oltre un poco lo confortano misteriosi trasudamenti, lo irrorano frescure, umori, vene dal più profondo del suo cuore sotterraneo ed eccolo rinasce esso dalle secche, ora, si lascia dietro la sassaia della sua quasi estinzione per il suo nuovo cammino - si muove verso se stesso il fiume, si sposta dentro il suo cangiante bruco ed entra, fiume nuovo uscito dalle sue ceneri nei luoghi dove opera la primavera e non c'è fiore né gemma, non c'è ancora ma c'è quella radiosa incandescenza di luce e opacità nel bianco dell'aria, c'è, ed ecco si diffonde, quella trepidante animula e quel chiaro sopra la linea degli alberi, quel già più festoso scintillamento delle acque. C'è tutto "quello". E c'è lui fiume, ne vibra intimamente il senso. C'è questo, c'è prodigiosamente.
Muto il mio grido nell'anima, vuole perdersi, ma non si sa contenere, scende una lacrima, e la vita continua per tutti, nonostante quei lutti. Abbiamo partecipato con dolore ma quella rabbia di non poter far niente, contro le disgrazie le malattie, di tutta quella gente, le lacrime di tutti sono le vostre, le mie. Conterò le bare, per ognuna una croce che non finirà in pace, saranno ancora rabbia e dolore, pezzi di cuore ormai andati, distrutti e seppelliti insieme ai ricordi, di un'intera vita.
L'attesa di quella carezza, che il tempo ci nega, la lontananza, soli, ma uniti dal nostro desiderio, che si rinnova ogni giorno, soltanto uno sguardo, anche da lontano, basta che mi sfiori la mano, dentro ti sento forte, e senza stringerti, senza baciarti sai che son tua, basta guardarti. Questo sentimento così profondo, è per crearsi un mondo, dove possiamo amarci, anche sognando, Ormai il tempo è passato, ma questo amore ha avuto solo complici noi due, le nostre solitudini, le nostre confidenze, i baci rubati, le carezze sul viso, col desiderio sempre rimasto di andare oltre, ma sai che mi basta un sorriso, sei nel mio cuore, per amore si può anche rinunciare.
Scorrimi sulla pelle, come acqua di mare, baciami tutta, caldo e poi freddo, voglio sentire, brividi nel cuore, fatti respirare. Vita sei, aria di cui ho bisogno, unico mio sogno, desiderio infinito, stringimi e non vedrò la notte, avrò te vicino, luce mia sarai. Vita sei, delle mie giornate, delle ore presenti, di quelle ormai passate, mai ti negherò me stessa quando lo vorrai. Vita sei, vienimi vicino scalda il mio cuscino amore... Fatti respirare.
Il sole ogni giorno Accetta ogni nuovo giorno Come un dono e, se possibile come una festa. Non alzarti troppo tardi la mattina. Guardati allo specchio, sorridi alla tua immagine e dì a te stesso: "Buongiorno", osì sarai allenato per dirlo agli altri. Se conosci gli ingredienti del sole, puoi prepararlo tu stesso, proprio come il pranzo quotidiano. Prendi una dose abbondante di bontà, aggiungi una bella presa di pazienza, pazienza con te stesso e con gli altri. Non dimenticare un pizzico di umorismo, per digerire gli insuccessi. Mescolaci una buona quantità di voglia di lavorare, versa su tutto un grosso sorriso e avrai ogni giorno il sole.