Saprai da ritagli, come di giornali, pagine rotte da incollare, tanto per non dimenticare, quello che volevo dirti amore, poi potrai bruciarli, al fuoco senza doverti pentire, li lascerai incenerire, e non troverai più me. Vedrai morire tutto il costruito, e perderai i ricordi, in fumo andranno, e li vedrai sparire. Hai sempre viaggiato in fretta, senza fermarti a guardare, questo è il tuo male, che non vuoi sentire, il superficiale non si può guarire. Quando guarderai il cielo distrattamente... Ricorda che dopo di te, per me c'è il sole.
Non mio... ma allora di chi? La tua effigie al mio fianco... muta all'imbrunire come il tuo volto inquieto... Bello! Bello da fare male. Arso nel candore delle gote... occhi di velluto aperti sul mio corpo.
Non mio-ma allora per chi? Per chi questi batuffoli d'ovatta che ti cingono il capo? E il tuo profumo emana voglie di carezze... le mani si schiudono come ninfee al sole... Sfiorami, prendi il viso muto, dischiudi la bocca di rosa, bacia e ribacia il mento che fremendo sussurra il tuo nome. Non mio-ma allora per chi? Sei nato per farmi impazzire... possederti è un sogno che scivola nelle mie mani... sabbia bianca tra le dita la tua effigie. Non mio-ma allora di chi! Chi al mio posto ti ha amato! Chi al mio posto ti amerà? Non mio-eppure per un attimo, in un eternità di diamante lo sei stato.
Un cuore rosso, tra le mani è ciò che posso offrire abbine cura Ha bisogno d'amore Non nutrirlo di vane speranze La sua preziosità è immensa è un forziere di emozioni: Sogni di diamanti Battiti d'ali argentate Perle di lacrime Gemme di respiri. Non lasciarlo mai solo Non fartelo rubare Lo affido a te affinché, insieme al tuo ci indichi la strada dove far arrivare tutta questa nostra ricchezza.
Buonanotte a chi è sveglio, a lavorare a chi il buio sa parlare Buonanotte a chi, stanco va a dormire ma non riesce più a sognare perché ha i dubbi da sfamare Buonanotte alla giornata a chi usa sogni come ponti per raggiungere l'amata... Buonanotte a cani e gatti che ci fanno compagnia ai criceti, tartarughe, conigli dell'allegra fattoria... che ridotta casa mia Buonanotte a te, che preghi ma un aiuto poi lo neghi Buonanotte alla speranza che invochiamo in abbondanza Se la notte arriva stanca... buonanotte a chi ci manca Buonanotte a chi ci crede e non perde mai la fede Buonanotte, alla poesia dolce e sveglia compagnia.
È una spiaggia, è la mia vita, sto camminando nella sabbia, guardo gli scogli, sono le difficoltà che ho incontrato, non mi hanno mai fatto paura, non li voglio evitare... Devo passarci sopra, devo sentire che mi feriscono, ma anche che non mi possono fermare. Le ferite mettono tempo... Qualcuna rimane... Ma continuo il cammino, trovo la sabbia fina, e lì anche il sollievo per il mio dolore... Mi piace vivere, ho altri scogli da oltrepassare, lo farò senza timore, fino all'ultimo che mi fermerà. Mi dovrà ferire profondamente Per non farmi rialzare... Prenderà la mia forza, la mia dolcezza e chi ci camminerà dopo di me si ferirà un po' meno e nei miei sogni questo scoglio assumerà un colore diverso...
Quando sento il suo corpo di creta bianca e mobile tendersi a palpitare presso il mio, è come una marea, quando lei è al mio fianco.
Disteso davanti ai mari del Sud ho visto arrotolarsi le acque ed espandersi incontenibilmente fatalmente
nelle mattine e nei tramonti.
Acqua delle risacche sulle vecchie orme, sulle vecchie tracce, sulle vecchie cose, acqua delle risacche che dalle stelle s'apre come una rosa immensa, acqua che va avanzando sulle spiagge come una mano ardita sotto una veste, acqua che s'inoltra in mezzo alle scogliere, acqua che s'infrange sulle rocce, e come gli assassini silenziosa, acqua implacabile come i vendicatori acqua delle notti sinistre sotto i moli come una vena spezzata, o come il cuore del mare in una irradiazione tremante e mostruosa.
È qualcosa che dentro mi trasporta e mi cresce immensamente vicino, quando lei è al mio fianco, è come una marea che s'infrange nei suoi occhi e che bacia la sua bocca, i suoi seni, le mani.
Tenerezza di dolore e dolore d'impossibile, ala dei terribili che si muove nella notte della mia carne e della sua come un'acuminata forza di frecce nel cielo.
Qualcosa d'immensa fuga, che non se ne va, che graffia dentro, qualcosa che nelle parole scava pozzi tremendi, qualcosa che, contro tutto s'infrange, contro tutto, come i prigionieri contro le celle!
Lei, scolpita nel cuore della notte, dall'inquietudine dei miei occhi allucinati: lei, incisa nei legni del bosco dai coltelli delle mie mani, lei, il suo piacere unito al mio, lei, gli occhi suoi neri, lei, il suo cuore, farfalla insanguinata che con le due antenne d'istinto m'ha toccato!
Non sta in questo stretto altopiano della mia vita! È come un vento scatenato!
Se le mie parole trapassano appena come aghi dovrebbero straziare come spade o come aratri!
È come una marea che mi trascina e mi piega, è come una marea, quando lei è al mio fianco!