Brilla da lontano il mare In questa notte di luna piena, l'onde sopra la scogliera lungo la schiena, a volermi chiamare. Vengo a cercarti, pace nella sera, tutto è silenzio, tutto mi consola, vento accompagnami, accarezzami il viso, e sono sola sullo scoglio, oltre.... il paradiso. Barche silenziose, scivolano lente, qualche gabbiano che ancora non riposa, in cielo senza una meta vola, quante stelle e lo sguardo si posa su quell'incanto. Hai consolato il mio pianto, complice dei miei amori, ti guardo con gli occhi persi e canto, lontano c'è l'orizzonte, linea infinita che affascina la mente, più volte ho seguito la corrente senza raggiungerti mai, forse per questo che sei il mio mistero, e tu lo sai.
Avevo sciolto i capelli, scelto con cura il vestito, era l'ultima occasione questo appuntamento, non avevo più voglia di provare. Gli anni passavano, come le gocce sui vetri, aspettavo e guardavo fuori, sento suonare scende e si ferma sotto il mio portone, ancora in dubbio se farlo entrare. Mentre saliva, il mio respiro diventava affannoso, il cuore più non contenevo, era la situazione ma più per la paura di un'altra delusione. Un baciamano, da vero signore, un mazzo di fiori, non credevo ancora, forse stavo sognando. Continuava a piovere e le luci della sera, fuori, erano magiche attraverso la finestra, la mano mi accarezzava, mentre mi parlava, ero tesa, non riuscivo a lasciarmi andare. Una momento imbarazzante, ma un bacio sulla fronte... Rimase a dormire sul divano, mentre accarezzava la mia mano, ancora è qui, tardi, ma finalmente ho trovato l'uomo della mia vita e l'ho sposato.
Nessun poeta al mondo col suo fiume di parole saprebbe mai dire la bellezza del tuo cuore... donna!
Chi potrebbe rubare gli occhi che guardano la bambola dietro una vetrina, la mano che pettina capelli artificiali e la mano che asciuga lacrime vere... donna!
Nessun poeta è adatto, ma neanche il pittore riesce, a cogliere intera la tenerezza di quei seni, l'ombra dei capezzoli, la curva delle spalle che turba sogni e pensieri; come dire le intime radure di Venere, vene d'acqua che dissetano mani e cuore... donna!
Non bastano un fiume di parole, il marmo del mondo, l'arte di Fidias, del Canova per quando guardi intenta, e pensi, e lavori come sai, Eva senza peccato odorosa mela... e donna!
Solo quando avrai ascoltato e guardato la vita con il cuore, vedendo il tanto che si cela in ogni sfumatura.
Solo quando, avrai saputo trasformare l'amaro in dolce, il nero in grigio per arrivare a dipingere di rosa quei momenti "no"
Solo quando, avrai sbattuto mille volte la testa e sentito il freddo della solitudine, e della disperazione trovando in quel tunnel buio, una via d'uscita.
Solo quando, saprai cogliere ogni istante come un grande dono e coglierne il prezioso e scaldare il freddo di te con un sorriso.
Solo quando, saprai guardare oltre l'apparenza oltre la maschera dell'indifferenza oltre alla tua persona e vedere oltre il " Non Avuto".
Solo quando... solo dopo mille sconfitte dopo aver odiato la vita e avrai sentito l'alba nascere nel cuore
Solo quando... solo dopo, aver toccato il cuore ascoltato e guardato con l'anima e avrai vissuto ogni emozione con odio o amore
Solo allora... avrai vissuto una vita; comprendendo il senso della vita.
Vero come le rose che non hanno spine, vero come l'anima che vedi, vero come il sole che non dà calore, vero come un bimbo che nasce e muore. E quella pace in terra vera, quella torta intera, che non hanno mai divisa, nessuno l'ha mangiata, pensando a chi non ha più cibo. Ma tutto questo non è vero, sono stati in tanti, l'hanno sbranata. Hanno trovato briciole sparse, e le cornacchie ne hanno fatto scempio. Cosa dunque è vero, cosa è la vita? La gente esce truccata, imbalsamata, non ne conosci il nome e spesso si confonde, niente è più vero, neanche l'amore, che vuole le sue regole, non agisce d'istinto, tutto è controllato, precisamente calcolato. Vero è quel cielo, forse, o no, dai fumi un po' offuscato, ma con la fantasia, oltre si può volare, cercando di ricordare ancora il suo colore. Quel vecchio pazzo, che solo parla ha ragione, allora, dice il vero, ma nessuno gli crede... niente è come prima, voglio morire presto, spero...
Un mondo intero, in una piccola goccia, e quante avventure, il sole per riportarti in cielo ti farà asciugare, ti farà incontrare un'altra goccia ed un'altra ancora. Dove scenderai ora? Dove il vento vorrà portarti, sceglierà per te un verde prato, o quel suolo coperto di cadaveri, dove il sangue andrai a lavare e ne assorbirai il colore, rossa ti troverà il sole, di sangue e di dolore, e con il suo calore ti riporterà su in cielo, dove troverai altre goccie, come te, di sangue intrise Stavolta distrutta scenderai, sperando un luogo più felice, mai si scende dove più ci piace, dove c'è pace, quante avventure e nonostante tutto continuerai a viaggiare, sperando un giorno di riposare... finalmente scenderai nel mare.
Sì... ancora sulle mie labbra, e non volevo lasciarti andare, ti sei fermato ancora sulla porta... il tuo sapore dolce e amaro ancora... per amarti, ti volevo ora, ti volevo sempre, dietro quella porta sono rimasta a pensarti. Contavo i minuti, poi le ore, dovevi tornare, sicura del mio amore, del tuo amore, sistemavo la casa per non pensare, il telefono, no, non lo dovevo fare, la voglia di te non mi faceva aspettare. Avevo messo un vestito rosso, quello che ti piaceva tanto, un nastro tra i capelli, li accarezzavi sempre, come sono belli! Sei arrivato, ho chiesto: chi è sono il tuo tutto, se ti accontenti, prima i fiori, poi i complimenti, non abbiamo mai cenato, tutto avevo preparato, ma quel vestito rosso... si! Sapevo avrebbe funzionato, dietro quella porta ancora, ti sei fermato.