Vorrei, ma non ci riesco, mi fa star male, ci provo e ci ricasco, è più forte di me. La fiducia dove è andata a finire, prova tu a non impazzire, come faccio a perdonare.... Dammi tempo per pensare, non chiedermi di restare, forse sarà per poco, non lo so ma voglio provare a dimenticare.
Padre della notte che voli insieme al vento togli dal mio cuore la rabbia ed il tormento e fammi ritornare agli occhi di chi ho amato quando è poca la speranza che resta nel mio cuore Padre della notte che le stelle fai brillare tu che porti vento e sabbia dalle onde del mare Tu che accendi i nostri sogni e li mandi più lontano come barche nella notte che da terra salutiamo
e fammi ritornare tra le braccia di chi ho amato quando è vana la speranza che resta nel mio cuore quando è poca la speranza che resta nel mio cuore dammi una pace limpida come un limpido amore
Padre della notte ovunque è il Tuo mistero dentro ogni secondo come in ogni giorno intero Tu che hai dato a noi la fede come agli uccellini il volo Padre della terra Padre di ogni uomo Padre della notte della musica e dei fiori Padre dell'arcobaleno dei fulmini e dei tuoni Tu che ascolti i nostri cuori quando soli poi restiamo nel silenzio della notte solo in Te noi confidiamo e fammi ritornare tra le braccia di chi ho amato Fammi ritrovare un giorno l'amore che ho aspettato quando è poca la speranza che resta nel mio cuore Dammi una pace limpida come un limpido amore
Padre della notte che voli insieme al vento togli dal mio cuore la rabbia ed il tormento e quando un giorno sta finendo quando scende giù la sera Fa che questa mia canzone diventi una preghiera.
Dedicata a noi A noi, a tutti voi, che avete puro il cuore, ingenui come bambini, profondi come un grande autore, dipingere la vita a spruzzi colorati, per dargli modo di cambiare. Il nostro modo di vedere forse non è umano, qualche volta ci chiamano pazzi, siamo così, ancora sogniamo, ancora speriamo e pensiamo che qualcosa cambi. Siamo quelli che pensano con amore, vivendo sopra quella nuvola rosa o azzurra che sia, ci scegliamo la via che più ci piace, dove c'è voglia di vita e luce a volte la malinconia ci assale ma spesso siamo in buona compagnia. Avere amici squinternati come me, che si fermano ancora a piangere davanti ad un fiore secco, ad un cane abbandonato, ad un bambino affamato, ad una mamma che piange, ad un tramonto che tinge il cielo, al mare che sembra muovere un velo, a quel gabbiano che strilla a quella stella che brilla. Pazzi, si e felici, non venga mai meno la scintilla.
Fino alla fine dei nostri giorni, ti cercherò, per quei pochi attimi dedicati a me, e sempre aspetterò che torni, nell'aria ti sentirò, quel profumo lasciato sul cuscino, le tue pantofole vicino al camino, le tue rose sopra il tavolino. Sognerò di te, quando non ci sarai, sempre ti amerò, ricordando i tuoi gesti, le tue parole, e se mi concederai anche un solo minuto mi accontenterò. A te ho regalato la mia vita, hai dato senso ai miei giorni, sarò qui ad aspettarti ogni volta che vorrai. Sono tanti anni che ti sono vicino non importa come e quando finirà, ma mi rimarrà il dolce ricordo delle notti insieme, la felicità che mi hai sempre dato, la grande emozione dell'attesa, i tuoi baci e le tue carezze, la nostra grande intesa. Si, forse di più non ho mai preteso, ma senza te il sole più non scalda, e nonostante tutto, il cuore non si sente offeso, voglio te, anche se per un solo giorno, e non importa se forse non farai più ritorno...
Volevo farti un regalo, volevo sbalordirti, ho guardato il cielo, speravo in un briciolo di neve, per farti felice l'avrei custodito ma ho pensato che si sarebbe squagliato. Ho pensato ad un fiore che cresce nel prato, cosa impossibile, con il freddo già si era seccato. Una nuvola, un sogno mai sognato, un sacco con i desideri mai realizzati, una coperta di carezze, un cuscino di baci. Hai voluto semplicemente il mio cuore, la mia vita, un abbraccio, e ci siamo ritrovati vicini questo forse tra un po' sarà il più bel regalo che unirà ancor di più le nostre vite ho voglia di tanti bambini.
Urlate urlate urlate urlate. Non voglio lacrime. Urlate. Idolo e vittima di opachi riti Nutrita a forza in corpo che giace Io Eluana grido per non darvi pace
Diciassette di coma che m'impietra Gli anni di stupro mio che non ha fine. Una marea di sangue repentina Angelica mi venne e fu menzogna Resto attaccata alla loro vergogna
Ero troppo felice? Mi ha ghermita Triste fato una notte e non finita. Gloria a te Medicina che mi hai rinata Da naso a stomaco una sonda ficcata Priva di morte e orfana di vita
Ho bussato alla porta del Gran Prete Benedetto: Santità fammi morire! Il papa è immerso in teologica fumata Mi ha detto da una finestra un Cardinale Bevi il tuo calice finché sia secco Ti saluta Sua Santità con tanto affetto
Ho bussato alla porta del Dalai Lama. Tu il Riverito dai gioghi tibetani Tu che il male conosci e l'oppressura Accendimi Nirvana e i tubi oscura Ma gli occhi abbassa muto il Dalai Lama
Ho bussato alla porta del Tribunale E il Giudice mi ha detto sei prosciolta La legge oggi ti libera ma tu domani Andrai tra di altri giudici le mani. Iniquità che predichi io gemo senza gola Bandiera persa qui nel gelo sola
Ho bussato alla porta del Signore Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare Chiamami in cielo o dove mai ti pare Soffia questa candela d'innocente Ma il Signore non dice e non fa niente
Ho bussato alla porta del padre mio Lui sì risponde! Figlia ti so capire Dolcissimo io vorrei darti morire Ma c'è una bieca Italia di congiura Che mi sentenzia che non è natura
E il mio papà piangeva da fontana Me tra ganasce di sorte puttana. Cittadini, di tanta inferta offesa Venga alla vostra bocca il sale amaro. Pensate a me Eluana Englaro.
Succede questo: quasi una luce che ti ha guardato supplicante, l'aria potente che si fa dolce spegnimento, seme di attesa. Così che appare la consumante stella, che silenziosamente chiama, interroga e tormenta. La tentazione, allora, avvolge i suoni. Io ti raggiungo piano, dietro la sete luminosa delle finestre accese.