Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

La finestra

La finestra
Spiava quegli amanti,
nella casa di fronte,
forse si accorgevano della sua presenza,
mentre dalla finestra, in trasparenza
intravedeva i loro movimenti.
Un gioco che prendeva i suoi sensi,
un gioco che anche loro sicuramente sapevano,
e forse anche da lì guardavano.
Da quel giorno quel momento le mancava,
aspettava la sera,
si preparava e viveva di quel che lì dentro succedeva.
Sempre più presa da quel desiderio che aveva,
immaginava il paradiso quando lui rideva
e cercava di vedere la sua mano,
anche su di lei e dove scivolava.
Sognava e quel sogno l'appagava,
la sua vita solitaria le riempiva
Il suo mondo si fermava attraverso quei vetri,
e quell'amore virtuale la prendeva.
Finì quella storia e si chiuse per un po' quella finestra,
cominciò ad invecchiare a forza di spiare...
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    I confini del mondo

    Sottili sono i confini del mondo,
    la linea dell'orizzonte che li divide.
    Fratelli del vivere, il confine di ogni cosa.
    Il bene e il male, la morte e la vita.

    Il nero e il bianco diverranno grigi,
    Il mare il cielo faranno il tramonto.
    La gioia e il dolore saranno emozioni,
    Il credere o no saranno un sì o un no.

    Confinano gli opposti, si mescolano fra loro.
    Pace e guerra, amore e odio,
    l'inferno, il paradiso e l'eternità.
    Abissale la differenza, eppure più vicine che mai.
    Ad ogni confine un solo senso "La Vita".
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Sei Vita in Me

      Ascolto il silenzio
      dei nostri respiri
      ci perdiamo in essi.
      Consumiamo
      il buio della notte
      nella passione
      del nostro amore
      Nasce l'alba
      fra le nostre braccia.
      Mi accarezzo il ventre
      con tenerezza materna.
      Con desiderio indescrivibile
      mi tendo ancora a te
      ti concedo anche l'anima.
      Sei già la vita
      che si farà vita in me.
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        Scritta da: Marco
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        La vita

        Fatti simili durante il corso della vita nn avvengono spesso, anzi sono rari come un arcobaleno nel cielo, deliziosi come una crostata fatta in casa, rinfrescanti come un gelato artigianale gustato sotto il solleone.
        Questi fatti esistono per ricordare e ricordarci a tutti noi che c'è speranza.
        Esistono per molteplici significati... una promessa, un giuramento, un sacrificio, una fine e un principio.
        Esistono e esisteranno per noi e per le generazioni nn ancora nate ma già da noi amate.
        Il mio ritorno alla vita fu uno di questi momenti.
        Il primo giorno, il ritorno alla vita cominciò con un cielo terso, limpido senza vento, si vedevano le montagne incappucciate di neve che circondavano le città, si poteva spazziare con lo sguardo in tutte le direzioni senza incontrare ostacoli.
        Che bel giorno per poter rinascere.
        Persino l'aria di Roma, di solito irrespirabile pareva percorsa di energia vitale.
        Incredibile rinacqui quando persi tutto, lavoro, casa, affetti, rispetto, dignità, soldi, ma i fatti esistono per ricordarci di andare avanti.
        Cavalcai quell'onda distruttiva, per domarla e portarla pian piano in una speranza di silenziosa vittoria che placava lentamente i fuochi della guerra.
        Persi tutto, ma ritrovai me stesso ciò che volevo fare e la strada che amavo percorrere.
        Ritrovai nell'emergenza tutto quello che avevo smarrito, raccolsi quei miseri cocci che rimanevano e ne venne fuori un bel vaso con tantissimi fiori, il più bello è quello che mi ha dato la forza di affrontare questo viaggio e con il suo amore ha cambiato totalmente la mente e il cuore di un uomo complicato come me.
        I fatti sono questi, ogni tanto il corso della vita noi possiamo cambiarlo.
        P. S. Basta volerlo.
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          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          L'ultimo bacio

          Ancora un bacio, prima di partire,
          ci separerà la guerra, amore
          ma tu sai che qui mi troverai,
          quando potrai tornare.
          E contava i giorni,
          tra lettere e telefonate,
          ma quella macchia di sangue, su quel foglio sgualcito,
          l'aveva preoccupata.
          Cominciò a pensare, che forse il rischio c'era
          e venne la sera ed un'altra ancora,
          l'ultima lettera, l'ultima telefonata,
          quella macchia e poi più niente.
          Suonarono alla porta, a tarda ora,
          quasi se lo aspettava,
          con quelle divise e quella bandiera...
          Aprì l'uscio sperando di sognare,
          ma la notizia le scosse il cuore.
          Era proprio il suo amore,
          rimasta una medaglia, solo un fiore, lacrime e dolore.
          Ho ricordato quel giorno, mentre partivi,
          questo mi è rimasto di te, un ultimo bacio,
          non ho potuto seppellirti, né ti ho potuto rivedere
          dilaniato da una bomba,
          mentre l'ultima lettera scrivevi...
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            Scritta da: Fiorella Cappelli
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il Viale Dei Martiri

            Percorsa che hai la storia
            nelle targhe del passato...
            in un viale la memoria
            di un incubo attraversato

            Dei trentuno partigiani
            con al collo, un cappio lampo
            imbrigliati per le mani
            oramai più senza scampo...

            Così i morti di Bassano
            congelati nella nebbia
            fanno vivere all'umano...
            impotente, la sua rabbia

            Quel silenzio doveroso
            di un inverno senza foglie
            un lamento doloroso...
            a coprire quelle spoglie

            In fondo al viale è un ulivo
            un pensiero vola audace...
            nella mente, e sempre vivo
            solo amore... per la pace.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il dolore

              Ho visto nei tuoi occhi il dolore,
              ogni lacrima scendeva e scavava dentro,
              ho sentito la disperazione
              da mezze parole.
              Con la morte nel cuore potevi impazzire,
              ma l'hai aspettato, senza capire,
              contro quel tempo che non contava più,
              guardando l'aereo che lo portava giù,
              continuavi a pensare di farla finita,
              troppo forte ormai sentivi la vita,
              ma la sentivi perché ti distruggeva,
              ti stravolgeva.
              Maledetta guerra!
              Davanti ad una bandiera,
              sola con un figlio, che non conoscerà padre,
              in grembo lo sentivi muovere insieme al tuo dolore,
              e non l'avevi visto morire, te l'han detto
              non volevi credere e non credi ancora,
              ma quella medaglia puntata sul petto
              quanto ti fa male, ti trafigge il cuore,
              hai regalato per onore,
              perché l'aveva giurato davanti alla bandiera,
              quella che ora l'aveva coperto e accompagnato,
              il tuo grande amore.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Coro dei morti nello studio di Federico Ruysch

                Sola nel mondo eterna, a cui si volve
                Ogni creata cosa,
                In te, morte, si posa
                Nostra ignuda natura;
                Lieta no, ma sicura
                Dall'antico dolor. Profonda notte
                Nella confusa mente
                Il pensier grave oscura;
                Alla speme, al desio, l'arido spirto
                Lena mancar si sente:
                Così d'affanno e di temenza è sciolto,
                E l'età vote e lente
                Senza tedio consuma.
                Vivemmo: e qual di paurosa larva,
                E di sudato sogno,
                A lattante fanciullo erra nell'alma
                Confusa ricordanza:
                Tal memoria n'avanza
                Del viver nostro: ma da tema è lunge
                Il rimembrar. Che fummo?
                Che fu quel punto acerbo
                Che di vita ebbe nome?
                Cosa arcana e stupenda
                Oggi è la vita al pensier nostro, e tale
                Qual dè vivi al pensiero
                L'ignota morte appar. Come da morte
                Vivendo rifuggia, così rifugge
                Dalla fiamma vitale
                Nostra ignuda natura;
                Lieta no ma sicura,
                Però ch'esser beato
                Nega ai mortali e nega à morti il fato.
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