La finestra Spiava quegli amanti, nella casa di fronte, forse si accorgevano della sua presenza, mentre dalla finestra, in trasparenza intravedeva i loro movimenti. Un gioco che prendeva i suoi sensi, un gioco che anche loro sicuramente sapevano, e forse anche da lì guardavano. Da quel giorno quel momento le mancava, aspettava la sera, si preparava e viveva di quel che lì dentro succedeva. Sempre più presa da quel desiderio che aveva, immaginava il paradiso quando lui rideva e cercava di vedere la sua mano, anche su di lei e dove scivolava. Sognava e quel sogno l'appagava, la sua vita solitaria le riempiva Il suo mondo si fermava attraverso quei vetri, e quell'amore virtuale la prendeva. Finì quella storia e si chiuse per un po' quella finestra, cominciò ad invecchiare a forza di spiare...
Sottili sono i confini del mondo, la linea dell'orizzonte che li divide. Fratelli del vivere, il confine di ogni cosa. Il bene e il male, la morte e la vita.
Il nero e il bianco diverranno grigi, Il mare il cielo faranno il tramonto. La gioia e il dolore saranno emozioni, Il credere o no saranno un sì o un no.
Confinano gli opposti, si mescolano fra loro. Pace e guerra, amore e odio, l'inferno, il paradiso e l'eternità. Abissale la differenza, eppure più vicine che mai. Ad ogni confine un solo senso "La Vita".
Ascolto il silenzio dei nostri respiri ci perdiamo in essi. Consumiamo il buio della notte nella passione del nostro amore Nasce l'alba fra le nostre braccia. Mi accarezzo il ventre con tenerezza materna. Con desiderio indescrivibile mi tendo ancora a te ti concedo anche l'anima. Sei già la vita che si farà vita in me.
Fatti simili durante il corso della vita nn avvengono spesso, anzi sono rari come un arcobaleno nel cielo, deliziosi come una crostata fatta in casa, rinfrescanti come un gelato artigianale gustato sotto il solleone. Questi fatti esistono per ricordare e ricordarci a tutti noi che c'è speranza. Esistono per molteplici significati... una promessa, un giuramento, un sacrificio, una fine e un principio. Esistono e esisteranno per noi e per le generazioni nn ancora nate ma già da noi amate. Il mio ritorno alla vita fu uno di questi momenti. Il primo giorno, il ritorno alla vita cominciò con un cielo terso, limpido senza vento, si vedevano le montagne incappucciate di neve che circondavano le città, si poteva spazziare con lo sguardo in tutte le direzioni senza incontrare ostacoli. Che bel giorno per poter rinascere. Persino l'aria di Roma, di solito irrespirabile pareva percorsa di energia vitale. Incredibile rinacqui quando persi tutto, lavoro, casa, affetti, rispetto, dignità, soldi, ma i fatti esistono per ricordarci di andare avanti. Cavalcai quell'onda distruttiva, per domarla e portarla pian piano in una speranza di silenziosa vittoria che placava lentamente i fuochi della guerra. Persi tutto, ma ritrovai me stesso ciò che volevo fare e la strada che amavo percorrere. Ritrovai nell'emergenza tutto quello che avevo smarrito, raccolsi quei miseri cocci che rimanevano e ne venne fuori un bel vaso con tantissimi fiori, il più bello è quello che mi ha dato la forza di affrontare questo viaggio e con il suo amore ha cambiato totalmente la mente e il cuore di un uomo complicato come me. I fatti sono questi, ogni tanto il corso della vita noi possiamo cambiarlo. P. S. Basta volerlo.
Ancora un bacio, prima di partire, ci separerà la guerra, amore ma tu sai che qui mi troverai, quando potrai tornare. E contava i giorni, tra lettere e telefonate, ma quella macchia di sangue, su quel foglio sgualcito, l'aveva preoccupata. Cominciò a pensare, che forse il rischio c'era e venne la sera ed un'altra ancora, l'ultima lettera, l'ultima telefonata, quella macchia e poi più niente. Suonarono alla porta, a tarda ora, quasi se lo aspettava, con quelle divise e quella bandiera... Aprì l'uscio sperando di sognare, ma la notizia le scosse il cuore. Era proprio il suo amore, rimasta una medaglia, solo un fiore, lacrime e dolore. Ho ricordato quel giorno, mentre partivi, questo mi è rimasto di te, un ultimo bacio, non ho potuto seppellirti, né ti ho potuto rivedere dilaniato da una bomba, mentre l'ultima lettera scrivevi...
Ho visto nei tuoi occhi il dolore, ogni lacrima scendeva e scavava dentro, ho sentito la disperazione da mezze parole. Con la morte nel cuore potevi impazzire, ma l'hai aspettato, senza capire, contro quel tempo che non contava più, guardando l'aereo che lo portava giù, continuavi a pensare di farla finita, troppo forte ormai sentivi la vita, ma la sentivi perché ti distruggeva, ti stravolgeva. Maledetta guerra! Davanti ad una bandiera, sola con un figlio, che non conoscerà padre, in grembo lo sentivi muovere insieme al tuo dolore, e non l'avevi visto morire, te l'han detto non volevi credere e non credi ancora, ma quella medaglia puntata sul petto quanto ti fa male, ti trafigge il cuore, hai regalato per onore, perché l'aveva giurato davanti alla bandiera, quella che ora l'aveva coperto e accompagnato, il tuo grande amore.
Sola nel mondo eterna, a cui si volve Ogni creata cosa, In te, morte, si posa Nostra ignuda natura; Lieta no, ma sicura Dall'antico dolor. Profonda notte Nella confusa mente Il pensier grave oscura; Alla speme, al desio, l'arido spirto Lena mancar si sente: Così d'affanno e di temenza è sciolto, E l'età vote e lente Senza tedio consuma. Vivemmo: e qual di paurosa larva, E di sudato sogno, A lattante fanciullo erra nell'alma Confusa ricordanza: Tal memoria n'avanza Del viver nostro: ma da tema è lunge Il rimembrar. Che fummo? Che fu quel punto acerbo Che di vita ebbe nome? Cosa arcana e stupenda Oggi è la vita al pensier nostro, e tale Qual dè vivi al pensiero L'ignota morte appar. Come da morte Vivendo rifuggia, così rifugge Dalla fiamma vitale Nostra ignuda natura; Lieta no ma sicura, Però ch'esser beato Nega ai mortali e nega à morti il fato.