Se sera sarà, di feste ognuna, in cielo una stella brillerà, dove potrai sognarmi, se sera sarà, canterai canzoni, avrai emozioni, ed ognuna per amore vivrà, se sera sarà scoprirò la luna, da quella nuvola t'inventerò una favola, per farti quì dormire, se sera sarà e ti sarò accanto ancora, dopo questo incontro vorrò darti un bacio, abbracciarti forte, del mio cuore aprirti le porte solo allora se sera sarà... sarà sera.
Sopra il tuo volto la vita ha disegnato, profondi solchi, le tue mani forti e corpose, son diventate come foglie, c'è disegnato il tempo e le stagioni. I tuoi capelli brillano alla luna, mentre curvo leggi su quella poltrona, ora non esci più, le lunghe passeggiate, in riva al mare, curvo sui tuoi dolori, non assapori... Amore mio da quando mi hai abbracciato, amore vero, mai dimenticato, parlo piano ma tu mi puoi sentire, stringi la mia mano, ma non mi riesci bene a capire, i tuoi sensi non hanno più attenzione. Sei stato la mia bella stagione, ed ora posso confessarti senza alcun timore, che t'amo e t'amerò anche quando più non ci sarai, nel mio cuore posto avrai e nella mia mente, tutto quello che mi hai dato ampiamente, restituirò.
Granuli d'azzurro si insinuavano nel verde. L'orto aprì il portale. Morbide albicocche si davano ai fichi così il volo di una donna allucinava il gattino mentre la notte glielo rapiva con il cesto di ciliege-pupille.
Era rimasta su quel letto, ed io la guardavo, ero bambina e già la morte conoscevo, sopra la coperta ricamata c'era la mia mamma addormentata. Mi raccontarono che il buon Dio su in cielo, aveva bisogno d'angeli e l'aveva chiamata. Le hanno posto un velo, su quel viso smunto, ero stordita, non riuscivo a capire, perché non la potevo abbracciare, farmi coccolare, continuavano a ripetermi, non la svegliare. Io volevo solo la mia mamma, perché il buon Dio non me la restituiva, visto che anche a me serviva. Ora odio quel letto ed ho paura, continuo a non capire, ripenso sempre alla mia mamma, la sera non riesco a dormire.
Furia disse a un topino Incontrato al mattino: "Facciamo un tribunale, E poi anche il processo! E non ti ri- rifiutare, Ti debbo con- dannare! Oggi è un giorno noioso E mi sento depresso." Il topo al- l'imbro- glione: "Che sto- ria da burlone! I processi si fanno Con giu- dice e giuria!" "Son giu- dice e giuria!" Fu del can la follia: "Son io tut- ta la legge; e ti con- danno a morte!"