Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Questo Vorrei... Questo avrei voluto...

Vorrei che sentissimo
l'emozione che scorre dentro di noi.

Vorrei che tu mi sentissi
vorrei sentirti
non voglio godere
voglio goderti
essere goduta.

Non voglio guardarti
o essere guardata
voglio vederti
essere vista.

Vorrei che quando finisce
ci ricordassimo tutto con emozione
e conservassimo ogni istante
con tutta la sua bellezza
senza alcuna amarezza.

Questo vorrei... Questo avrei voluto.
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    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Laureen 14 novembre 2008.

    Mi guardavi, con gli occhi stanchi,
    chiedendo aiuto,
    a malapena riuscivi a camminare
    e ti meravigliavano i tuoi larghi fianchi.
    Una sensazione per te sconosciuta,
    che non potevi contenere,
    e cosa doveva accadere mi chiedevi muta.
    Una mattina ti trovai sdraiata,
    sopra i cuscini che ti avevo preparato,
    finalmente avresti capito,
    che quel fastidio che avevi in grembo,
    premendo sarebbe uscito.
    Un lamento, poi più niente,
    l'istinto è più forte e poi l'amore,
    tutto da sola hai fatto, mentre ti stavo a guardare,
    ti accarezzavo per farti sentire che c'ero,
    pronta ad aiutarti nel tuo sogno vero,
    7 meravigliosi cagnolini,
    che gemevano come dei bambini.
    Non ti sei allontanata nemmeno per un momento,
    assaporando con orgoglio e soddisfazione,
    quello che t'era parso così strano,
    forte batteva il tuo cuore,
    mentre continuavo ad accarezzarti con la mia mano.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ti Faccio Dono Immenso il mio silenzio

      Ti faccio un dono immenso
      ti regalo il mio silenzio
      quello sguardo intenso
      fatto di mistero.

      Ascoltalo, ascoltami
      sentirai musica mai sentita.
      Vedrai cose mai viste.
      Proverai brividi mai provati.

      Mi sentirai sotto la pelle
      arriverò al tuo cuore
      in punta di piedi
      mi impossesserò della tua mente.

      Ti ruberò l'anima
      ti raggiungerò fino infondo.
      Lo farò con un gioco di silenzi
      fatto di sguardi innocenti che
      ti daranno il meglio di me.

      Per poi, prendermi il meglio di te.
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Non è giusto

        Avevo dedicato quello che non era giusto,
        a te,
        che non hai mai capito,
        e carezzavo un sogno, ormai finito.
        Mai ho voluto credere,
        a quelli che di te sparlavano,
        preferivo non sapere,
        l'amore purtroppo chiude gli occhi,
        e dà retta solo al cuore,
        ma adesso non credo più alle favole,
        sono cresciuta e non sogno più,
        sì, ho fatto un grande errore,
        mi è tornata la voglia di volermi bene,
        di dare a chi lo merita,
        e sai bene che non è giusto
        concedersi allo stesso,
        che ti uccide umiliandoti.
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          Scritta da: Michele Sarrica
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Cercavo un'Itaca

          Mi sono allontanato dal mio sole
          in una notte di luna addormentata

          Volevo dare un senso alle stagioni
          alla nostra fiamma in agonia

          Volevo dare un volto all'infinito
          e altro inverno
          a questa primavera senza sole

          Volevo fare a pezzi la tua idea

          Cercavo un'Itaca
          lontano dai tuoi occhi

          Oltre l'orizzonte
          ogni fiore somigliava a te
          ogni stella brillava come te
          ogni colore sapeva dei tuoi sogni

          Sono tornato
          per riportarti indietro il tuo sorriso
          e i pensieri appena rammendati.
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Qual è il tuo nome?

            Più volte i suoi segnali,
            sempre più espliciti,
            per una volta lo voglio fare,
            tanto non lo saprà nessuno, che c'è di male
            si trovò tra le braccia, mentre pensava,
            di un uomo che a malapena conosceva.
            Scoprì tutto un mondo,
            nello stesso giorno,
            forse qualcosa non andava,
            nella sua vita quel brivido, mancava.
            Tornò a casa appagata,
            più volte aveva provato
            a dare un taglio al suo passato
            e così quel peccato su per quelle scale,
            tutto sommato non era stato poi male.
            La prossima volta chiederò almeno il suo nome,
            non mi dispiacerebbe doverlo di nuovo incontrare.
            Da quel giorno và su e giù per le scale,
            con la speranza di vederlo tornare.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Avrei rinunciato

              Per te, che ami vivere sognando,
              avrei rinunciato al mio mondo,
              dormito in un letto di foglie,
              mi sarei fatta cullare dalla brezza del vento,
              avrei coperto il viso con terra e fango,
              rotolando nel gelido ruscello.
              Con te in una casa in mezzo al bosco,
              cose che non conosco,
              a piedi nudi, correre nei prati,
              sarei impazzita per la decisione,
              di lasciare tutto e andare via,
              si con te che sei la mia passione,
              non mi sarei pentita,
              son cresciuta e diventata donna
              sicura in ogni mia decisione.
              Tu sei l'uomo che ho sempre sognato
              e non mi ha mai deluso,
              l'uomo che ancora porto nel mio cuore,
              unico e splendido amore.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Le scarpe strette

                C'era na vorta un tipo morto strano,
                annava a spasso tutto sbilenco,
                con na bisaccia e n'ombrella in mano.
                Tutto dolorante, piano camminava,
                e spesso se fermava pe la via,
                la gente lo vedeva e na monetina jè dava,
                perché porello grande pena faceva.
                A tutti sorrideva, ma se vedeva che nun ce la faceva.
                Un giorno da sopra un barcone,
                na signora se affaccia e lo chiama,
                viè qua che te riposi, te lavi e magni,
                sempre quarcosa ce quadagni,
                viè su che con un ber vestito
                e n'antro paro de scarpe te ce cagni.
                Mia cara signora, disse er poverello,
                le scarpe mie so la mia consolazione,
                so strette e vecchie e me fanno soffrì,
                ma quanno che me le levo a sera,
                visto che nun c'è pe me nessuna considerazione,
                posso anch'io tirà un sospiro de sollievo...
                e pur'io me prendo er mio momento de soddisfazione.
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