Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il limite estremo

C'è un limite estremo,
invalicato, di cui ho paura,
non amo l'avventura
ed il rendermi conto, sarà mia cura.
A tutti l'accesso è negato,
ma io andrò fino in fondo
anche se non autorizzato,
non ho molta premura,
perché mi han detto
che chi è andato
non è più tornato.
Un giorno purtroppo, dovrò andare,
tardi spero
ma sarà poi vero?
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Un sorriso

    Intorno a me il silenzio
    rotto a tratti dallo scoppiettio del fuoco
    la mente vaga lontano
    affiorano vecchi ricordi
    un cielo rosso al tramonto
    un volo d'uccelli
    il calar della sera e poi...
    Il buio, il buio della notte
    e ancora il cielo
    piccole nuvole dalle sembianze umane
    che frettolosamente mutano
    il vento gioca con loro
    le divide, le spazza via
    per far risplendere il sole
    quel sole che scalda la terra
    il mio cuore
    abbagliando i miei occhi
    occhi tristi ma sulla bocca un sorriso
    un sorriso di speranza per la mia vita.
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      Scritta da: Anna De Santis
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      L'amore non si puo frenare

      L'amore non si può frenare

      L'amore non si può piegare con fruste
      né domare
      né chiuderlo in gabbia,
      non si può frenare.
      L'amore è libertà di fare,
      anelito del cuore,
      che grida il suo volere,
      suo desiderio è amare.
      Avrà ali possenti
      e sarà un'aquila
      che prede va a ghermire,
      scalerà montagne
      e coglierà quel fiore,
      dipende dove và a posare,
      ma comunque e sempre
      sarà lui a scegliere
      dove vuole andare.
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        Scritta da: Anna De Santis
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        A mio nonno Guido

        Vorrei ancora e ancora,
        trovarti seduto sotto l'albero di ciliegio,
        a quel vecchio tavolino
        col tuo cappello ed il bicchier di vino.
        Mi aspettavi sempre nonno:
        amore è per te dimmi dov'è,
        e mi mostravi i pugni chiusi,
        è qui o qua? È per chi lo troverà.
        L'imbroglio era palese,
        ma ancora ingenua con le manine tese
        indicavo; era sempre giusto,
        in quel dolce dono ci provavo gusto.
        Nonno adorato quanti sogni a metà
        abbiamo lasciato,
        tutti i miei perché
        che ancora devo chiedere
        quante le storie lasciate a metà,
        e di tutto quell'amore
        cosa ne sarà?
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          Scritta da: Lucio Dusso
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          L'Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,
          ancora truffe al forestiero, si presenti
          come vuole.
          Onestà tedesca ovunque cercherai invano,
          c'è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina;
          ognuno pensa per sé, è vano, dell'altro diffida,
          e i capi dello stato, pure loro, pensano solo per sé.
          Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè, più non ritrovo.
          Non è più questa l'Italia che lasciai con dolore.
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Dedicata

            Incidente di percorso, di un amore poi rubato,
            non voluto, capitato, ma purtroppo ci sei stato.
            Per la mano ti han portato,
            privo della tua ragione,
            né coscienza, né opinione,
            sei plagiato, sei annullato,
            dalla sua mente bacata,
            da quel padre che padrone
            ti ha ridotto ad un coglione.
            Sei convinto che sia giusto
            e ti perdi la tua vita,
            i pensieri e i sentimenti.
            Ti indirizza col suo modo
            ignorante e assai maldestro,
            non diventerai mai grande,
            te ne accorgerai ben presto.
            Non hai tempo per pensare,
            non voluto capitato
            sei costretto a lavorare,
            ed il tuo farti valere,
            per riemergere dal fango,
            ti fa giù precipitare.
            Non hai tempo per pensare,
            non voluto, capitato
            da uno sbaglio tu sei nato,
            non ti accorgi che sei stato
            quello che a tua madre manca.
            Sei morboso attaccamento,
            sei lo sbaglio di un momento,
            non voluto, capitato.
            E con questi insegnamenti
            ti è sembrato poi normale
            quello che dovevi fare.
            Una giovine stuprare,
            prima fatta ubriacare
            e poi lì, stavi a guardare
            che la sua preoccupazione
            gli cresceva col pancione.
            Ma tu non te ne fregavi,
            proprio quello che volevi.
            Lo sapevi che ancor piccola,
            non capiva che rischiava,
            incidente di percorso?
            O voluto e programmato?
            Si! Lo hai ben premeditato,
            ma il bambino che ora è nato
            benvoluto è tanto amato,
            non ci siamo comportati
            come ha fatto la tua nonna
            che ha cacciato la tua mamma
            appellandola a puttana!
            Ho accettato come un dono
            questa figlia e il suo fardello
            e con tutta la famiglia,
            ho cresciuto il pargoletto,
            grazie a Dio è assai perfetto.
            Spero solo non si rovini
            con la tua mente bacata
            da cotanti insegnamenti,
            perché imbroglio ormai evidente
            di programmator maldestro
            a tressette il matrimonio
            e quel che è stato,
            te lo sei più che giocato.
            Tutto ormai è stato risolto,
            questo peso se lo è tolto.
            E ricorda che chi prende con l'inganno, e infedeltà
            poco o niente mai otterrà.
            Per me anche tu ora sei
            incidente di percorso,
            ti ho studiato
            e per me non sei più niente,
            perché mal ho giudicato,
            quando in casa ti ho accettato,
            meno male che sei andato.
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Non tornare

              Saprò trovare le giuste parole
              per dirti che è finita,
              non vorrei in fondo farti male
              ma questa è la mia vita
              e devo andare.
              Non ti sei mai chiesto
              se per seguire il tuo cuore
              quello che io sentivo, era giusto
              e ti aspettavo amore,
              ma più non resto.
              Niente mi potrà fermare,
              neanche le tue giustificazioni
              certo, non potrò smettere di amare
              e continuerò a chiedermi le ragioni
              ma non voglio più spiegazioni.
              Ero il tuo cagnolino,
              da tenere in casa e scodinzolare
              scaldavo il tuo cuscino
              e facevo finta di dormire...
              Ti prego, non tornare.
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                Scritta da: Anna De Santis
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Voglio amarti fino a morire...
                ma se poi mi passa
                dove vado a finire?
                Ma sai che c'è... meglio lasciar stare.

                La voglia di vederti è tanta,
                però quando son lì con te, qualcosa manca
                che dici forse sono ormai stanca?

                La curiosità di provare altre emozioni,
                certo ti fa capire
                che con te presto dovrà finire.

                Alla fine dirò sì per sfinimento
                dopo che mi avrai dato il tormento,
                ricorda che è solo un momento.
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Dentro di me non c'è niente
                  ma nelle tasche tanta polvere
                  è pesante e non riesco a liberarmene.

                  Posso distinguere la cenere
                  che continua a dare fuoco alla mia anima
                  spingo le mani ancora più giù
                  ma non riesco a non scottarmi.

                  Polvere e sabbia
                  vuoto e deserto
                  priva di coraggio
                  non riesco a soffiare via
                  e sconfiggere la paura.

                  Tante candele diverse
                  si sciolgono lentamente
                  la cera è di mille sfumature differenti
                  che si mischiano e diventano
                  un solo indescrivibile colore.

                  Quelle ceneri sono pensieri
                  quelle candele sono emozioni
                  mi tormentano e confondono
                  ma comunque mi compongono.
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                    Scritta da: Eleonora La Pazza
                    in Poesie (Poesie d'Autore)
                    Sono stufo del lirismo compassato,
                    del lirismo inappuntabile,
                    del lirismo funzionario pubblico con registro di presenze,
                    orario d'ufficio protocollo ed espressioni di stima per il direttore.
                    Sono stufo del lirismo che s'arresta per verificare sul dizionario il carattere vernacolo d'un vocabolo.
                    Abbasso i puristi,
                    tutte le parole soprattutto i barbarismi universali,
                    tutte le costruzioni soprattutto le sintassi d'eccezione,
                    tutti i ritmi soprattutto gli innumerabili.
                    Sono stufo del lirismo sdolcinato,
                    politico,
                    rachitico,
                    sifilitico.
                    Di ogni lirismo che capitola dinanzi a qualche cosa che gli sia estranea.
                    Del resto non è lirismo,
                    sarà contabilità tabella di coseni segretario galante dell'amante esemplare,
                    con cento modelli di lettere e i diversi modi di piacere alle donne, etc
                    Voglio piuttosto il lirismo dei folli,
                    il lirismo degli ubriachi,
                    il lirismo difficile e pungente degli ubriachi,
                    il lirismo dei clown di Shakespeare.
                    Non voglio più saperne del lirismo che non è liberazione.
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