Vorrei ti ricordassi di me, quando grande sarai, tutti quei baci e tante ninne nanne, giochi sul prato, i fiori le farfalle e le mie favole. Stavi a sentire ingenuo, e quegli occhi sgranavi per avere maggiori spiegazioni. Sei sempre stato il mio dolce bambino ma aimè la vita ti ha reso più maturo e più crescevi più ti rendevi conto, che la vita e le favole non son la stessa cosa. Sereno devi crescere amor mio, discernere dove arriva bugia e verità, fantasia e realtà. Puoi farlo quando grande sarai.
Sono terra che accoglie gelosa i suoi semi, e li fa germogliare. Acqua li nutre e fa crescere fieri alberelli, il vento li culla e accarezza la chioma che sempre più folta diventa. Poi sole li scalda e linfa già scorre veloce rendendo già turgide foglie. Il cielo li avvolge, e sul suo azzurro sfondo si stagliano alberi alteri. Ormai son cresciuti, robusto è il lor fusto e pronto a far fronte all'incuria del tempo. Inverni assai freddi e tempeste posson solo scalfire qualche piccolo ramo. Natura c'insegna collaborazione tra i vari elementi, così nella vita istinto ed amore, primavera che viene troverà finalmente degli uomini veri.
Un grande dolore ti lacera il cuore e l'anima grida, nessuno ti sente, vorresti morire... sparire non pensare più a niente. Ma dentro più forte ti toglie le forze, ti rende impotente, ti assale ti sfida, ti succhia la vita e quel che ti resta. Non c'è più speranza, non c'è più futuro, c'è solo quel muro per sbatter la testa. Ma niente ti resta, soltanto dolore... dolore, dolore...
Paura di morire? No, paura di soffrire, una morte dignitosa, una vita orgogliosa, il rispetto di me stessa e questo mi dà pace. Io non vedo futuro, vivo il giorno che nasce, il mattino mi sveglia appagata da un sonno tranquillo. Ho vissuto i miei sbagli, non ne sono pentita, vado incontro alla vita senza fare progetti. I miei sogni son quì, nella mia grande casa, ogni cosa è un ricordo e anche l'anima gode, riacquistando la pace persa durante il giorno. Vivo ogni minuto con i miei tanti affetti a cui ho dato tanto e ancor tanto ho da offrire. Voglio solo un ricordo...
Dolce amica, compagna di vita a cui tutto confido. A lei svelo i miei sogni dolcezze e follie, la tristezza di certe giornate che sembra non passino mai. Grande amica sei lo scrigno di tanti segreti e dai voce all'anima mia che muta altrimenti sarebbe. Poeta è chi con fantasia riesce a volare più in alto, vive emozioni più intense piange al tramonto del sole, non vive in modo banale e si ferma a pensare...
Pazzia pura libidine, niente più filtri al cervello, parole in libertà, verità nascoste, finalmente dette, scomode, coraggiose. Voglio esser pazza tutta la vita, libera di non pensare prima di parlare niente strane congetture, niente compromessi con me stessa libera e "lucida" felice di esser pazza.
Ho una mano sul cuore che stringe, e non fa dormire. La mente è offuscata da mille pensieri, mi strugge quel male sottile, mi procura dolore, spero solo di non vacillare. La mia rabbia riesco a domare perché ancora ho pieno controllo, ma la mia battaglia non mollo impazzisco o faccio impazzire.
Lo vedi? Sono giunti i giorni dei ripensamenti. Ricordi? Ci chiedevamo: come sarà? E ora sappiamo. Del molo sul lago indugia un'ombra, quasi un dolore che dentro la notte ci interpella, chiama a raccolta gli amici di un tempo quelli che ieri erano per sempre e non sono più. Tornano a volte, inaspettati, a riaprire stagioni perdute e sorridono dal canto di strada ove s'apriva l'uscio di casa.
Minuti ritagliati di nostre attese, ancora illese, che qualcuno saprà intuire sotto le pieghe che inesorabili si posano sui visi come le caligini sui campi di maggese.
Depongo una rosa sul comodino un piccolo fiore che dica ti amo ti guardo dormire stretta al cuscino senza destarti ti bacio piano.
Osservo le esili rughe sul viso indizi di vita trascorsa d'un fiato rivedo quel giovane ampio sorriso m'accorgo che non l'ho mai scordato.
Rammenti? Ci siam detti un remoto mattino che si poteva azzardar l'avventura tu donna del nord, io invece latino di andare insieme a un'età più matura.
E parmi un sogno di quelli più ameni amarsi dopo più di vent'anni malgrado tutto, concordi e sereni nell'affrontare gli innumerevoli affanni.
Quali traguardi porrà l'avvenire quante altre sfide vogliamo tentare quante emozioni ancor da spartire stretti per mano senza esitare?
Grazie mia cara, mia diletta amante dei giorni spesi con grande voluttà grazie di esser conforto costante e per i due figli: nostra immortalità.
Verrà la sera e ti somiglierà come l'armonia che non ritrovo. Verrà la sera e mi parlerà di te -compagna antica- con parole dilette. Sarà una sera innocente, stillante presagi scordati. Ci troverà novelli amanti allorché i figli saranno intorno e dalla panca vedremo leggiadra la luna sbiancare piano al limitare del nuovo giorno.