Sarò la tua mamma, che non hai conosciuto, per quelle bestie che ti hanno abbandonato ti allatterò, ti cullerò, ti scalderò con il mio amore, dolce sarà vederti crescere. Amore mio, amore senza parole, morbidoso rifugio delle mie carezze, delle mie giornate fredde, davanti al fuoco di un camino. Sei lo sfogo di tutte le amarezze, il confidente, col mio bicchier di vino, di quello che vorrei gridare e che dentro fà male. Il mio piccolo cucciolo invadente, mi stai a sentire con gli occhi innamorati, senza dire niente. Solo gioia a non finire, senza discutere, senza intervenire. Amore, non servono parole quando tanti anni abbiamo trascorso insieme, sei il pretendente sognato, fedele, fino a morire, ma tu lo sai quanto ti ho amato.
Quando le porte aprirai senza paura, griderai senza misura, avrai certezza della tua natura, il rimpianto non sarà tua cura, avrai esperienza di qualche avventura, sarai sicura. Quando il mondo vedi cadere e ti sposti per non morire, quando a tutti testa saprai tenere e spiegare a quelli che non vogliono capire... lo puoi ben dire: che non hai bisogno, stai inseguendo un sogno per poter riuscire.
E adesso... sognami, solo questo puoi fare, sognami da morire, troppo ti ho amato e tu, senza capire... Non mi potrai più avere, non potrai toccarmi, né chiamare come facevi sempre. Non avrò più orecchie per sentire ogni tuo respiro, non avrò mani per poterti accarezzare, non potrai vedermi, anche se sto male, non avrai soddisfazioni sarò orgoglio fino in fondo. Sì!... potrai sognarmi e mi avrai come sfondo, proiezione del tuo cuore che non ha dimenticato, come te questo mio folle amore.
Ho cercato l'orma di mio padre a vent'anni, senza rughe, un fragile sorriso posto ai margini del viso. Dalla scatola di latta le foto bianco e nero sfrangiate portano miti buoi tra messi raggiate. Il sole a picco, la luce cruda le braccia tese nella sfida il grano, la vite, l'ulivo avito paesaggi schiusi sull'infinito. Schegge lunghe una vita - icone d'un istante - nelle pose già un gesto distante. Ora mi chiedo quali orizzonti scrutino le iridi grigie e se il giorno nascente, - rosa miniato - possa arrestarsi al fitto lauro che chiude il giardino.
Non so se ancora ti incontra il dolore, amico, quando vai tra la gente e degli anni t'assale la somma. L'ho scorto negli occhi vivi un lampo spietato che a tratti, attraversa lo sguardo, penetra le cose, gli affetti pretende rispetto e solo a volte si stempera. Non siamo più gli stessi ripeti ci rode un'ansia senza nome. Sarà che sembrava tutto il mondo e stiamo già a metà del passo, o che di quelle chimere poche sopravvivono incolumi. Bastano – nondimeno – pur se inconfessate o basta immaginarle ignote. Saranno un'eco lontana, una segreta cui nessuno acceda, saranno l'infelice anelito che ci accompagna ognora, mentre, dai vicoli angusti, compaiono le ombre alle quali un giorno, ignari, chiedemmo la via.
Mio grande amore, per le tue bugie, dettate dai vent'anni stai distruggendo un sogno, per il tuo orgoglio e le tue manie. Non posso parlare, gridare, otterrei il contrario, né prenderti a schiaffi, fino a farti male. Ti posso solo amare, come solo una mamma sa fare. Non nasconderti dietro ai lasciami fare, non ti preoccupare, so dove andare, chi frequentare. Ti prego amore, la notte voglio dormire senza contar le ore. Non trovare giustificazioni alle tue azioni, ci son passata anch'io, Indietro non potrai tornare e quante mortificazioni! Non seguire sentieri tortuosi, non seminare in terreni infruttuosi, cerca di seguire il cuore, ti prego amore...
Ogni tanto lasciatemi divertire tanto con le parole che con l'ardire. Spero qualcuno riesca a capire se dico il vero o nò, alle poesie i segreti lascio custodire le speranze e i desideri, le voglie mancate delle mie noiose giornate, i miei tanti forse, chissà però, i miei no... detti con riserva, quando ancora l'anima acerba. Ora in maturità con l'esperienza di ques'età, avrei risposto ma sì, ma và...
La mia vita ad un certo punto mi ha presentato il conto, dovevo scegliere, i figli, la casa, la famiglia, una giornata tranquilla o seguire, contro ogni ragione la mia passione, di scrivere e cantare. Purtroppo non ho avuto tempo per pensare, il tempo incalzava ed io dovevo andare. Troppo in fretta, e da un fiume in piena mi son fatta trascinare. Ho bruciato tutti i tempi, ed a 20 anni ho voluto sposare, forse era quello, o forse no, ma in quel momento lo dovevo fare, contro ogni consiglio, e cerca di aspettare... Volevo fare tutto in fretta e senza esser costretta mi son ritrovata ad affrontare da sola situazioni incresciose, ma non potevo parlare, dovevo crescere con loro e ragionare, non dare dispiaceri, ed ero io a soffrire. Avanti, nonostante tutto dovevo andare, quel che avevo promesso dovevo mantenere, ma a quale prezzo! Non era tutto perduto, ed ho ritagliato degli spazi, e pian piano, ho avuto quello che mancava alla mia vita, quello che avevo perduto. Tardi mi son trovata a seguire la mia passione, ma se non lo facevo andavo certamente in depressione.
Ad un passo dalla tua bocca e già ti respiravo, ora mi tocca... le tue mani un brivido. Il primo bacio; e siamo ancora quì, complici dopo tanti anni, amici, amanti, con gli stessi pensieri, gli stessi desideri, ci basta guardare il cielo nella stessa direzione, per sapere che questa è la ragione. Non servono parole, la nostra è un intesa d'anime e buoni proponimenti, siamo sole, aria acqua, necessità impellenti dei nostri cuori. Proibito amore, che senza far male ha unito due persone smarrite, non abbiam fatto rumore, ma unito le nostre vite, un grande amore discreto eppur profondo, non distratto dal mondo e dalle cose. Uintesa di corpi ed umori di profumi e colori, un connubio perfetto, fatto di rispetto.