Io sono ormai pronta, mi sono vestita, lavata, truccata tutta pettinata dal migliore coiffeur. Scendo in salone dove mi aspetta mollemente seduto, sul vecchio divano: ma come sei bella, accarezza una coscia, la calza si smaglia, e adesso che faccio? Non riesco nemmeno ad entrare nel bagno che onda sinuosa, si muove e torna e ritorna non posso fermarlo, mi piace, non nego e ridotti a brandelli i pochi vestiti; fai quello che vuoi. Evviva la calza smagliata che sveglia già sensi assopiti e dà un senso a giornate banali passate neanche a parlare. La cena i bambini, la televisione che noia! Ma ora orsù a letto bambini; e metto la nera sottana, le calze, ma ahimè, troppo tempo è passato e lo trovo... già dorme sul vecchio divano.
Poeta è chi vola più in alto degli altri, con tutta la sua fantasia, fuggendo le banalità e quel che la vita ci dà.
È un miracolo il sole, il tramonto ed il mare, e tutto quello che ci fà sognare, un fiore, il colore, un arcobaleno, una foglia che il vento porta lontano un desiderio che va...
miracolo è donna, è amore e dolcezza, le morbide forme, acerbe o vissute le rughe gli affanni ed i suoi vari inganni la rabbia e i dolori del cuore che male ti lasciano dentro
miracolo è un bimbo, il suo viso il dolce sorriso e manine tese ti chiedono aiuto, protezione e fiducia ma quanti lo fanno? Perversi e bastardi! E ti fermi a pensare...
Sento la pioggia dietro quei vetri, sento le gocce che scivolan via, non sò perché piove anche quì, tutto è bagnato dalle mie lacrime, oggi son triste ho un groppo in gola il cuore stringe la mente vola: spero finisca questa giornata, forse domani non è così; Vorrei vestirmi, non sò, non voglio, mi sono alzata, neanche lavata, ma sì mi butto sopra quel letto e stringo forte il mio cuscino, ancora lacrime scendono giù. Mi sento male, meglio vestirsi, esco e così piango con te. Spero finisca questa giornata forse domani...
Quanto amore c'era tutt'intorno, diventavo una geisha ogni giorno, ogni suo desiderio era il mio. Ogni volta era sempre la prima e tremavo solo se mi sfiorava, ogni volta ero sua se voleva, ogni volta che la bocca baciava. Poi passione è svanita, se ne è andato sbattendo la porta, io distrutta, perduta son caduta in folli pensieri, ho sofferto, era ieri. Oggi mi amo da sola, son contenta, son mia, vo ballando per casa, non c'è spazio per altri tutto il tempo è per me. Improvviso un suono alla porta: son tornato ti prego, apri amore son io... Vò cantando per casa, vò ballando, non sento e mi amo da sola senza avere tormento. Vò cantando, vò ballando la porta non sento, stavolta non svendo!
Chitarre che suonano al chiaro di luna, donne vestite d'amore, le mani alle vesti sontuose, da sogni e dalla vita colorate. Si alza la gonna, mostrando le cosce tornite, son donne vissute, dal tempo forgiate e danzano scordando ferite. Gli uomini intorno ai falò con boccali di vino, suonano e cantano fino al mattino. Il sole li trova in terra storditi, la musica giace nelle vecchie chitarre, liberi dal tempo e dalle sbarre, gitani che il vento come le foglie porta lontano, il loro è un eterno viaggiare, come onde di mare, come barche senza timone, nel porto non attraccano con fune, non hanno paura, la loro è continua avventura.
Una divisa nuova, un fucile con l'ordine di sparare. Non pensavo fosse così facile, chiudere gli occhi e premere il grilletto, ho ucciso un uomo, un nemico mi hanno detto. Aveva il sangue del mio stesso colore soffriva come me. Ho sentito un gran dolore e stringendolo al cuore abbiamo pianto insieme. Ha chiuso gli occhi, mi è morto fra le braccia, ho buttato via il fucile, così non si può morire! Quardando lontano, mi volevo scusare, davanti al cielo, al sole al mare ho promesso di non sparare.
Vorrei fare un gran fuoco di gente invadente e lingue malefiche. Bugie esagerate su virtuali peccati e verità nascoste dette a mezza voce. Avrò tempo poi anch'io di farmi grosse risate sulle vostre stronzate e senza fare piazzate godrò quì da sola la mia dolce vendetta.
Anna, sei tu in quello specchio, perché solo adesso ti accorgi del capello bianco, della ruga dello sguardo stanco. Perché ora non ti sei mai guardata così attentamente, non ti importava niente dello scorrer del tempo distratta dalla vita. Devi cominciare a farlo, proprio adesso, metti un fiore tra i capelli un po' di trucco per non sfiorire un sacro e santo egoismo e prova a ricominciare.
Il tempo delle mele è finito, comincia quello delle banane.
l'amore non s'inventa né cresce con la fantasia l'amore è l'unione d'intenti di turbamenti, di momenti e non servono parole, sono sensazioni, è pura magia peccato sia per pochi fortunati!
Non so se scegliere l'amore passionale, ma tormentato o l'amore razionale ma scontato.
Quanto poco è durato questo amore rubato, ero un ombra e seguivo la tua. Incrociavo il tuo sguardo e sentivo il bisogno che avevi. Un continuo star male o star bene con o senza di te. Come un puzzle inserivi il tassello, il tuo tempo era quello ero l'altra che appagava il tuo orgoglio. Ti avrei chiesto di più, ma passione pian piano e svanita, ora son la tua ombra che elemosina amore da te, che ormai ti fai negare. Quanto poco l'orgoglio che ho avuto, ora sono pentita e umiliata. Quanto tempo ho sprecato in questo amore rubato, non potrò cancellarti... svanirò come un'ombra.