Lungo le consuete vie d'evanescenti luci ornate soli, a lungo camminiamo. Silente è la cittadina che notte e tramontana han reso spoglia. Sfiliamo tra palazzi austeri, sotto indomiti architravi, coi fiati a divenire nuvolecondensa, muti e incerti, un passo dopo l'altro, chiedendo ai muri quelle conferme che rinnovano la nostra attitudine al mondo.
Seduta davanti a quel foglio, parole confuse mi vengono in mente e dò spazio alla mia fantasia. Tutto quello che ho nella testa, tutto quello che non riesco a dire, l'emozione che l'anima cela. Troppo spesso si accende il vulcano, e trattengo le lingue di fuoco, tutto quello per cui vuoi scoppiare tutto quello che vedi andar storto, lo vorresti bruciare col tuo magma fondente. Poi capisci che cenere troppa sarebbe a te intorno, ed allora ringoi quei lapilli, e spegni quel fuoco, ma quanto ti costa bruciare poi dentro andare avanti... e far finta di niente.
Tutto il male che avvolge la terra, manifesta in bagliori e con tuoni assassini. Tutto l'odio di gente esaltata, da strane promesse, da religioni assurde. Guerre inutili, pilotate da uomini meschini mossi da biechi interessi. Numeri che partono e uomini che tornano, con ritrovata dignità, e relativa medaglia " alla memoria". Pochi diventano eroi, e gli altri? A noi gente normale, che crede ancora a pace difendere, non rimane che strazio nel cuore per le povere vittime che follia ha immolato.
Son solo fantasmi e d'uomo è rimasta parvenza. Uguali per via, camminano senza guardarsi e passano l'uno dentro l'altro son solo ectoplasmi. Sparire senza esser conosciuti, tutti lenzuoli, uguali per via. Io guardo, da lontano, senza mischiarmi al gregge che avanza, con gli stessi pensieri, senza desideri, soltanto illusioni, e non vedo differenza, sono uguali per via.
Quel che avevo riposto in maniera perfetta, in cassetti mai aperti, precisi di vita, è stato sconvolto da mani sapienti, sudate, da mani forti e volitive cercando, cercando... han trovato segreti nascosti, mai nemmeno sognati, scoperte appaganti un piacevole disordine, non più fisse maniacali e buoni proponimenti. Lascerò che le tue mani frughino nei miei cassetti...
L'esperienza è avvolgere nelle pieghe del cuore e dell'anima, quello che non puoi dire quello che vorresti fare. Calma... devi aspettare i tempi giusti, e srotolare senza far rumore ad uno ad uno tutti quei segreti, avvolti con cura nel tempo. Senza colpo ferire... senza far male.
La nostra vita va avanti da sé, passato e presente si fondono in un unica memoria: è la storia. Avanza sulle nostre teste, ci piega, ci guida, ci sfida... è inutile poi contrastare, non dà tempo di pensare, và avanti per conto suo. Ti giri poi indietro e non hai partecipato a quel che è capitato, comunque la pensi; testimone lo sei stato, ma ormai tutto è passato, ed anche nel presente non conti proprio niente.
Vive gocce di un unico sangue che fecondo si è sparso, ha dato in terra germogli di noi. Annaffiati con lacrime, attenti quando il sole era alto, pronti a proteggerli da venti e tempeste. Sempre insieme, e quando abbiamo a noi tutt'intorno, c'è sempre un ritorno, anche lontani siamo stretti dall'amore che un unico seme nel grembo ci unì.
Vorrei essere così come sono scolpita nel tempo. La testa ed il cuore e quello che penso nel tempo... restare come eco che rimanda la voce e quello che ho sparso rimanga nel sospiro del vento. Le emozioni, i miei sentimenti nel tempo... Un continuo rinnovo, leggendo i miei versi, ritrovate senzazioni di un tempo.
Tu sei il certo, mio mai, ogni volta ti cerco e mi trovo nei guai. Sempre in guerra ogni notte con i miei sentimenti, sono sola tu lo sai... Mi aggrappo ai ricordi, vorrei averti ogni tanto ma quel poco ed incerto tuo amore mi spaccherà il cuore. Devo dimenticarti; ma quel certo e mio mai tu ora sei, sempre in forse... il tuo tempo mi neghi, mi farai sai morire ma mi piace soffrire.