Una volta mi dissero che l'amore dei gabbiani, come quello degli alcioni, dura a lungo, spesso per tutta una vita. Infatti i pescatori a volte trovano sulla sabbia i loro corpi senza vita, a due alla volta mai soli. Volano per l'ultima volta sulla riva solitaria per morire insieme.
Siamo artisti del niente, siamo il clou del banale, osannati da gente compiacente e ruffiana che adora l'inutile in noi. Siamo artisti di carta, con la faccia di gomma e le fruste non solcano il viso, non lascian ferite fanno solo un rimbalso e ritorna normale. Siamo artisti di sale che durano il tempo del sole, poi la pioggia battente discioglie i piccoli grani e alla fine tra polvere e pioggia non rimane che fango.
Da tanto sognavo quegli occhi e le mani e tutto quello che mi era proibito. Sempre in conflitto coscienza e passione curiosità di provare anche questa emozione. Ma niente mi frena; ora tutto il mio corpo la pelle protesi dinanzi al mio amore, a lungo desiderato, pronta e vogliosa di baci e carezze da tempo sognati... una frase vigliacca mi spegne gli ardori: ho bisogno di tempo, sai ho moglie e famiglia, non posso... ci devo pensare. Ma come dopo avermi circuito e fatto capire che tanto volevi, svegliate passioni e sensi assopiti... Come scema la voglia che spoglia e riveste la mia dignità, il mio orgoglio calpestato per te... che vigliacco!
Sono fiamma davanti ai tuoi occhi, che tremula cambia colore al tuo solo respiro. Poi consunta da baci e carezze mi sciolgo... e fiamma si spenge appagata.
Seppellitemi là dove onda si frange, polvere voglio essere, tra sabbia bianca confusa tra ricordi di conchiglie. Spargetemi al vento, oltre le nuvole sull'ali dei gabbiani, fatemi volar lontano, dove non ho mai visto terra. Non piantatemi croce, voglio una croce nel cuore di quelli che ho amato e ricordi di dolcezza donata. Soffiate le mie ceneri tra le onde voglio che mi cullino come quando ero bambina, tra spuma bianca che increspa l'acqua. Voglio raggiunger lidi mai visti. Ogni pulviscolo si spargerà nel mondo. Voglio morir così.
Al vento affido i miei desideri, ovunque si posano senza fare rumore, come foglie han cambiato colore e a volte brillano al sole. Poi terra li accoglie, li trasforma, diventano polvere in una sola stagione.
Pazzia ben celata, normalità ostentata, vita irreprensibile di una mente labile. Come intervenire? Suoni soffocati terrore dentro gli occhi, paura della sera. La vita si fa nera non s'ode la paura e forza più non hanno. Confusi i sentimenti bambini o adolescenti, tra continui tormenti. Dove altri trovano tranquillità e protezione c'è morte... nell'anima distruzione. Parlano con gli occhi di chi vuol capire, la voce non la senti chiedono aiuto, come intervenire?
Pensavo esser roccia, dura, impenetrabile, che sta a guardare, fredda e impassibile, lo scorrer del tempo. E pioggia, gelo e tempesta Passano e non mi sfiorano, neanche semi portati dal vento su me si posano, scivolano via senza attecchire. Ma dopo un freddo inverno, il sole tornato nel cielo, fa scioglier la neve, e goccia fa solchi profondi e terra si posa e riempie gli anfratti, che dan vita a nuovi germogli. Col tompo anche roccia si cambia, e smussa i suoi spigoli duri, e le rughe profonde, esperienze e dolori, ridanno dolcezza al mio viso.
Sei sabbia che tra le mani ormai scivola via, non rimane che traccia di te: non sei mio. Il calore rilasci su tutta la pelle, è l'unico modo che ho per averti con me: non sei mio, ti vedo con lei che passeggi più in là, ma quando noi siamo da soli... non sei mio, sei sole che a tratti mi scalda, poi nuvola viene a coprirti e vai via. Non rimane che traccia di te. Non potrò sopportare più a lungo Il continuo tormento: non sei mio, decidi al momento: o rimani per sempre... o vai via.
Se bastasse una sola parola a farti tornare, sarei pronta a gridarla. Perdonami amore... Davanti al mio mare son rimasta a pensare; dove abbiamo sbagliamo? Quando proprio è finito? Non mi viene più in mente, solo tu dolcemente e accarezzo il ricordo quando l'acqua mi bagna, mi risveglia, non scordo i tuoi baci e l'amore, noi sdraiati a parlare sulla sabbia, il calore... Perdonami amore... Non volevo ferirti ascolta il mio pianto, non possiamo rischiare ed avere il rimpianto che è finito un amore.