Un giorno er monno girerà ar contrario, nun ce sarà orario, se confonnerà er giorno co la notte, dar cielo pioveranno stelle, lasceranno scia come fiammelle. Scampo nun ce sarà pe nissuno, forse se sarverà quell'uno che nun s'è messo paura e s'è spostato, quanno che er monno è crollato.
So rinata
L'amore mio s'è fatto na risata, quanno che jo detto che m'ero stancata, se nun me lo dicevi cara mia, già stavi pe la via, perché t'avrei lasciata. Gli ho detto: bè me fa piacere, perché ner frattempo me so puro consolata, sai de corna quante te ne ho messe, te devo proprio dì che so rinata.
Sempre t'amerò, nelle lunghe sere, quando mi vorrai accanto, quando stanco, la testa sul mio seno poggierai. Amerò la tua voce, i tuoi silenzi, non chiederò niente. Ti amerò dolcemente, quando pace cercherai, carezzando i tuoi pensieri, sereno ti addormenterai. Sei la mia infinita malinconia, nell'attesa... che non mi pesa, perché ho scelto di aspettarti, di rispettare i tuoi tempi, sempre pochi, ma quanto amore nell'attesa.
Sinuose movenze, eccitanti, accarezzano rive, e di nuovo più forte, più volte, lasciando ricordi di lidi lontani. Poi forte tempesta, impazziscono l'onde, avvinghiate in abbracci ancestrali, rimandano suoni assordanti, gaudenti, di strane creature. Poi tutto si placa, e nell'acque appagate ritorna la quiete.
Un groviglio di corpi, un ammasso di morti, senza nome, né volto. Un orrendo connubio di razzismo e pazzia ci ha sconvolto la vita, la tua... la mia... Dietro sbarre di ferro non si vedon che occhi e le mani protese. Noi dobbiamo scusarci, ma terribili eventi ci hanno resi impotenti e di fronte allo scempio di disegni infernali, disumana progenie meritava sparire. Ma purtroppo "le bestie" sono dure a morire.
Sei stato un contorno piccante dei miei piatti forti, piccante, ammiccante, da mandare giù con bevande frizzanti. Sorprendente... gaudente... non bastava più il primo, il secondo, mancava qualcosa. Tu... soddisfacente. Non mi piace già più il tuo sapore, è tempo di pulire il mio cuore, non voglio mai più stare male, del troppo mi stanco, non và tutti i giorni, devo contenermi, per un po' mangio in bianco.
Come un vento sarò, avrò solo ricordi, niente potrò portare, non avrò mani, solo polvere al mio passaggio, poi più niente. Vi lascerò un messaggio, sarà d'amore di battiti del cuore, sarà il profumo di un fiore, saranno lacrime, che scorreranno ancora, saranno sorrisi, di quelli che ho amato. Sarà d'amore e battiti del cuore, non disperdetene il calore. Come vento sarò e soffierò sulle vostre vite. Al mio passaggio vi lascerò un messaggio, sappiatelo ascoltare.
Sabbia che scivola via, granelli portati dal vento lontano... e tutto quel che era rimasto stampato è un ricordo nostalgico, che l'onda su riva cancella.
Su per l'eremo, per strada scoscesa comincio la salita. Mi han detto che l'attesa per quel Dio che è vita, troverai sorpresa, l'anima tua smarrita ne avrà conferma.
Insieme di parole sconnesse, di rime baciate, di gioie e scommesse, messaggi non chiari, per non far capire, gli amori e i sentimenti, tu non mi senti, sei superficiale... rimane la mia vita, le emozioni, la mia storia e quel che vale, tutte le mie ragioni, le mie virtuali sensazioni. Ma con la poesia metto le ali, e volo cerco quel che manca, tra le notti stellate quando la luna è stanca. Il cuore soffre, non vuol più trattenere, scrivo per quelli che riescono a capire, e a riconoscersi nelle mie poesie.