Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

A Marco e Maria

I miei figli sono unici e rari;
sono stelle cadute con direzione
sbagliata.
Disperata sono andata a cercarli
e li ho trovati.
Il grande amore per loro
e il loro per me, è
travolgente, morboso,
forse troppo, perché
assai ho sofferto aspettandoli.
Severa e sempre madre,
hanno avuto una guida
sicura da bambini;
una spalla su cui piangere
nell'adolescenza,
un amica carissima,
pronta a raccogliere le loro confidenze
da adulti.
Di una cosa sono certa:
siamo un'unica cosa. L'amore per loro è immenso.
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Superficialità! – Caro peccato,
    Compagna mia e nemica mia carissima!
    Tu versasti il sorriso nei miei occhi,
    E la mazurka in tutte le mie vene.

    Da te ho imparato a non tener l'anello,
    Non m'avrebbe la vita presa in sposa!
    A cominciare a caso, dalla fine,
    E a finire però sempre daccapo.
    A essere fuscello, e essere acciaio,
    In questa vita, in cui si può sì poco...
    A scioglier la tristezza con la cioccolata,
    E a sorridere in viso a chiunque passa!
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Versi per la Cecoslovacchia. Marzo. 8.

      O lacrime agli occhi!
      Pianto d'ira e d'amore!
      O Boemia in lacrime!
      Spagna nel sangue!

      O nera montagna
      che ha tolto ogni luce!
      È tempo - è tempo - è tempo
      di ridare il biglietto al Creatore.

      Mi rifiuto - di esistere.
      Nel bailamme dei non-uomini
      mi rifiuto - di vivere.
      Coi lupi nelle piazze

      mi rifiuto - di ululare.
      Con gli squali delle distese
      mi rifiuto di nuotare -
      giù - nella corrente delle schiene.

      Non ho bisogno di cavità
      auricolari, né di occhi che vedono.
      Al tuo mondo dissennato
      una sola risposta - il rifiuto.
      Vota la poesia: Commenta
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Ti ho versato nel bicchiere
        una manciata di capelli bruciati,
        perché tu non mangi, non canti,
        non beva, non dorma.
        Perché la giovinezza non ti sia gioia,
        perché lo zucchero non ti sia dolce.
        Perché tu non te la intenda nel buio della notte
        con la giovane moglie.
        Come i capelli tuoi d'oro
        sono divenuti cenere grigia,
        così gli anni miei giovani
        diventeranno bianco inverno.
        Perché tu diventi cieco-sordo,
        perché ti dissecchi come il muschio,
        perché ti dilegui come un sospiro.
        Vota la poesia: Commenta