Melanconica diva che conforti di questa vita i passi a non vil meta, tu che a te stessa or premio in fronte porti fulgor divino che i tuoi figli allieta deh accostati e col plettro che t'india l'alma inebria dell'alta melodia. Di me non parlo. Uso a bever dà primi stadii d'esto viaggio i tuoi concerti rammento che per te fia ch'io me estimi tenendo ad alte cose i sensi intenti. Sempre di me scontento io vissi quando il tuo ben suon venne per me mancando. T'accorgi forse o cara, come ognuno fugge i soave accenti e sdegni porre sulle corde le dita in opportuno tempo temendo le tue note sciorre? Ah no per Dio, prosegui, e sia ricchezza non di favore altrui, ma di franchezza. Chi conosce la vita, e non ignora in parte almen del cuore uman la forma scuserà se verranti intorno ancora genti che non sedusse audace forma fuggente dove il mal desìo lo spinge, che fortuna or abbraccia ed or respinge.
Me ne sono andato io, è vero. Io non ho voluto combattere la mia battaglia, non ho saputo difenderti fino in fondo. Ma a volte se penso a dove potresti essere ora, o con chi... se immagino che magari stai baciando un altro o lo stai andando a prendere perché lui ha preparato una sorpresa... provo un dolore, una piccola fitta di gelosia.
Avrei davvero voluto morire quando lei mi lasciò in affannoso pianto tra molte cose dicendomi ancora: "Come soffriamo atrocemente, Saffo, io ti lascio contro il mio volere." Ed io a lei rispondevo: "Và serena e di me serba il ricordo. Sai quanto ti ho amata. Se mai tu lo dimenticassi, sempre io ricorderò i bei momenti che vivemmo. Quando di corone di viole e di rose e di croco, accanto a me ti cingevi il capo gentile, e mettevi intorno al collo ghirlande intrecciate di fiori. E cosparsa di essenze profumate sul morbido letto ti saziavi, né mai vi furono danze nei sacri boschi a cui fossimo assenti..."
Nessun dorma, nessun dorma. Tu pure o principessa, nella tua fredda stanza, guardi le stelle, che tremano d'amore e di speranza. Ma il mio mistero è chiuso in me, il nome nessun saprà. No, no, sulla tua bocca lò dirò quando la luce, splenderà. Ed il mio bacio scioglierà il silenzio che ti fa mia. Dilegua o notte, tramontate stelle, tramontate stelle, all'alba vincerò, vincerò, vincerò!
Per chi vuole partire ma anche un po' restare c'è il treno elastico: il primo vagone giunge a destinazione ma l'ultimo rimane alla stazione Per chi vuole partire ma anche un po' tornare c'è il treno elastico. Si siede in testa al treno e va lontano e poi se ha nostalgia attraversa i vagoni fino in coda e torna alla partenza piano piano.