Poesie d'Autore


Scritta da: asterisco
in Poesie (Poesie d'Autore)

Sull'amicizia

E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
È la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.

Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Alfio C.
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Tutto ciò che vediamo è qualcos'altro.
    L'ampia marea, la marea ansiosa. È l'eco di un'altra marea che sta laddove è reale il mondo che esiste.
    Tutto ciò che abbiamo è dimenticanza.
    La notte fredda, il passare del vento sono ombre di mani i cui gesti sonol'illusione madre di questa illusione.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Io costeggio l'amore

      Io costeggio l'amore nella luce
      del mattino,
      Da molto vivo dimenticata –
      nella poesia.
      Tu una volta me l'hai detto.

      Io so l'inizio –
      Di me di più non so.
      Però mi sono sentita singhiozzare
      nel canto.

      Sorridevano propizi gli Immortali
      nel tuo volto,
      Quando tu nell'amoroso salmo
      della nostra melodia
      I popoli immergesti e
      poi portasti in alto.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il sangue, la nota si

        Lunghe, lunghe giornate.
        Il sangue implacato urta il sangue.
        Il nuotatore è cieco.
        Scende attraverso piani purpurei
        nel battito del tuo cuore.

        Quando la nuca è tesa
        Il grido sempre deserto invade
        una bocca pura.

        Cosí invecchia l’estate. Cosí la morte
        Circonda la felicità della fiamma
        che trema.
        E noi dormiamo un poco. La nota si
        Risuona a lungo nella stoffa rossa.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Parlammo sicuri tra belle acque
          bagnate da tamerici
          e accordammo parole, quiete le
          nostre mani
          – ricche in oro estorto –
          e le fronti alte e assolate
          dalle molte ore trascorse.
          Dicevamo quello che non volevamo
          dire
          e tacevamo le intenzioni amare;
          immensamente gentili,
          noi – i mortali, i non amati –
          vegliavamo su rispettabili leggi
          umane.
          Cosí, vedevamo cavalcare Ciro
          il nobile,
          l'eletto, prudente sin dall'infanzia.
          E noi, corruttibili e accecati dalla
          bellezza del suo aspetto, muti
          e silenziosi
          dietro lo scudo di suo fratello
          Artaserse.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Me retracto de todo lo dicho

            Antes de despedirme
            tengo derecho a un último deseo:
            generoso lector
            quema este libro
            no representa lo que quise decir
            a pesar de que fue escrito con sangre
            no representa lo que quise decir.

            Mi situación no puede ser más triste
            fui derrotado por mi propia sombra:
            las palabras se vengarno de mí.

            Perdóname lector
            amistoso lector
            que no me pueda despedir de ti
            con un abrazo fiel:
            me despido de ti
            con una triste sonrisa forzada.

            Puede que yo no sea más que eso
            pero oye mi última palabra:
            me retracto de todo lo dicho.
            Con la mayor amargura del mundo
            me retracto de todo lo que he dicho.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Mariposa

              En el jardín que parece un abismo
              la mariposa llama la atención:
              interesa su vuelo recortado
              sus colores brillantes
              y los círculos negros que decoran las puntas de las alas.

              Intersa la forma del abdomen.

              Cuando gira en el aire
              iluminada por un rayo verde
              como cuando descansa del efecto
              que le producen el rocío y el polen
              adherida al anverso de la flor
              no la pierdo de vista
              y si desaparece
              más allá de la reja del jardín
              porque el jardín es chico
              o por exceso de velocidad
              la sigo mentalmente
              por algunos segundos
              hasta que recupero la razón.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Hasta Luego

                Ha llegado la hora de retirarse
                estoy agradecido de todos
                tanto de los amigos complacientes
                como de los enemigos frenéticos
                ¡inolvidables personajes sagrados!
                Miserable de mí
                si no hubiera logrado granjearme
                la antipatía casi general:
                ¡salve perros felices
                que salieron a ladrarme al camino!
                Me despido de ustedes
                con la mayor alegría del mundo.

                Gracias, de nuevo, grazias
                reconozco que se me caen las lágrimas
                volveremos a vernos
                en el mar, en la tierra donde sea.
                Pórtense bien, escriban
                sigan haciendo pan
                continúen tejiendo telarañas
                les deseo toda clase de parabienes:
                entre los cucuruchos
                de esos árboles que llamanos cipreses
                los espero con dientes y muelas.
                Vota la poesia: Commenta