Non posso ricordare. Ma quei momenti puri dureranno in me come in fondo a un vaso troppo pieno. Non penso a te, ma sono per amore tuo e questo mi dà forza. Non ti invento nei luoghi che adesso senza te non hanno senso. Il tuo non esserci è già caldo di te, ed è più vero, più del tuo mancarmi. La nostalgia spesso non distingue. Perché cercare allora se il tuo influsso già sento su di me lieve come un raggio di luna alla finestra.
Se il cuore è innamorato il fracasso che fa. Io non capisco come mai la gente non se ne avveda mentre quello va tambureggiando sospeso nel petto e non sosti interdetta a domandarsi qual che si sia e chi fa.
Da dove ci chiamano i rimorsi? Assenza, assenza non sa il cuore di chi né di che ima perdutissima sostanza. Sa solo che è incolmabile quel vuoto, quella lacuna non fosse il dilagare, talora, d'una fervida celestiale sovrabbondanza.
L'ora più buia è quella del mattino, fase di mutili grovigli e nodo di pensieri recisi.
Abbiamo dato chiusa sepoltura ai nostri brevi cani e ai nostri morti e la porpora viva del rimorso sanguina in tenue cecità. La notte spegne candele di cipressi, sale in taciuti riflessi e fiamme grevi.
L'occhio disegna un'esile equazione fra litania e squillo di tromba. È tempo di scuoiare il rifugio della mano come corteccia impoverita e siamo genuflessi al miracolo del sole.
Funerario è lo stelo che congiunge gli emisferi dell'ombra e del digiuno in meridiani panici. Sorgiamo all'esatta cadenza del dolore.
Se guardi la neve che scende a coprire la terra, coprire se stessa e tutto ciò che tu non sei, vedrai che è la deriva gravitazionale della luce sul rumore dell'aria che cancella l'aria è il cadere dell'attimo nell'attimo, la sepoltura del sonno, il rovescio dell'inverno, il negativo della notte.
Un altro corpo vicino a te la notte Statue ornano il tuo letto E rose che profumano di gelsomino. Brillano nella tenebra le coperte La pelle cristallo gocciolante. La linea della bocca nell'arco del sorriso Le membra tenere nel miele I tuoi occhi stretti e nella stanza Ali di angeli e di uccelli che ti stordiscono Svolazzando.