Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Pioggia

Cantava al buio d'aia in aia il gallo.
E gracidò nel bosco la cornacchia:
il sole si mostrava a finestrelle.
Il sol dorò la nebbia della macchia,
poi si nascose; e piovve a catinelle.
Poi fra il cantare delle raganelle
guizzò sui campi un raggio lungo e giallo.
Stupìano i rondinotti dell'estate
di quel sottile scendere di spille:
era un brusìo con languide sorsate
e chiazze larghe e picchi a mille a mille;
poi singhiozzi, e gocciar rado di stille:
di stille d'oro in coppe di cristallo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Morii per la Bellezza, e non appena

    Morii per la Bellezza, e non appena
    mi ebbero accomodata nella tomba
    un uomo morto per la Verità
    venne deposto nella stanza attigua.
    Mi chiese piano perché fossi morta.
    "Per la Bellezza", gli risposti pronta,
    "Io per la Verità", soggiunse lui.
    "Sono una cosa sola, siam fratelli".
    Come parenti incontratisi una notte,
    conversammo da una stanza all'altra,
    finché il muschio ci raggiunse le labbra,
    ricoprendo per sempre i nostri nomi.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Il mormorio di un'ape

      Mi incanta il mormorio di un'ape -
      qualcuno mi chiede perché -
      più facile è morire che rispondere.
      Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà -
      se qualcuno sogghigna stia attento
      - perché Dio è qui - questo è tutto.
      La luce del mattino mi eleva di grado -
      se qualcuno mi chiede come -
      risponda l'artista che mi tratteggiò così.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il sole tramontava, continuava

        Il sole tramontava, continuava
        a tramontare, e io non percepivo
        sul villaggio i colori della sera,
        di casa in casa era mezzogiorno.

        Il giorno si attenuava, continuava
        ad attenuarsi, non c'era rugiada
        sull'erba: si posava sulla fronte
        e poi mi si spargeva sopra il viso.

        Dormivano i miei piedi, continuavano
        a dormire, ma le dita eran sveglie,
        e tuttavia, perché un così lieve
        suono veniva dalla mia sembianza?

        Conoscevo bene la luce, prima,
        e non la posso più vedere adesso.
        Questo è morire, e io sto morendo
        ma non ho paura di saperlo.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Mio - per diritto della bianca elezione!

          Mio - per diritto della bianca elezione!
          Mio - per sigillo regale!
          Mio - per segno della bianca prigione
          che sbarre non possono celare!
          Mio - qui - nella visione e nel divieto!
          Mio - per l'abrograzione della tomba
          Sottoscritta-confermata -
          delirante contratto!
          Mio - mantre gli anni fuggono!
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