Poesie generazionali


Scritta da: Sabrina
in Poesie (Poesie generazionali)

Cuori neri

Le persone rabbiose,
perennemente astiose,
piene di odio invidia e cattiveria,
buttano fango sulla gente seria,
rubano la fiducia, usano gli altri,
trattano i bambini
come fossero oggetti...
Le persone rabbiose
si nutrono del male
e più ne fanno,
più son contenti,
non sanno amare
ma solo sfruttare,
vendono e comprano i piaceri
e nell'anima son neri.
Non sono mai sazi
e vogliono tutto
e se non lo ottengono
diventano pazzi.
I loro cuori
son neri come la pece
e battono per il solo scopo
di permettere alle bocche voraci
di mangiarsi tutto,
compresa la vita degli altri.
E con i quattrini
pensano di poter
comprare tutto,
compresa la dignità
che non hanno mai avuto,
mentre diventeranno
sempre più schiavi
di un dio denaro,
da servire e venerare
sempre e comunque,
fino a che moriranno
avvelenati dalla loro
stessa rabbiosa,
stupida amorale
miseria umana.
Composta mercoledì 29 luglio 2015
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    Scritta da: Sabrina
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Cuore

    Cuore impavido
    che accogli l'amore
    malgrado tutto l'odio
    che soffoca il mondo,
    tu che combatti ogni giorno
    contro quel male
    che lento si insinua
    e oscura la luce del sole:
    lotta, come un guerriero,
    lotta fino a che c'è vita,
    perché in ogni tuo battito
    vince l'amore
    e dalla tua forza
    nasce il futuro.
    Composta sabato 25 luglio 2015
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      Scritta da: Rosa Di Lernia
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Tu sei come sei
      testarda ed impegnata cerchi di risolvere i problemi che hai.
      Non sei sicura di esserne capace.
      Ti chiedi dov'è finita la tua autostima con la quale annientavi con uno sguardo
      chi stravolgeva il tuo equilibrio interiore.
      Ti chiedi come fare a ricacciare
      quelle lacrime che si affacciano rifiutandosi di dissolversi.
      Lacrime che certi ricordi svegliano
      spazzando via in un attimo il sorriso costruito giorno dopo giorno con la speranza che hai avuto come alleata.
      E adesso si apre una voragine nei tuoi occhi silenziosi.
      Solo l'amore può curare certe ferite quasi a cucirle affinché non sanguinino più
      a vederti sei sempre la bambina che timorosa aspetta la sua carezza
      non lo cercavi l'amore ma eri convinta di poter volare inconsciamente incontro a chi ti avrebbe riconosciuta.
      Senza fatica alcuna perché tutto era scritto come avveniva nei tuoi sogni
      quante volte ti sei fatta male credendo che chi riconoscevi era come te.
      Hai iniziato a perdere la tua autostima
      o forse hai guardato in te stessa ed è come se sei nata di nuovo.
      Oggi sei diversa hai imparato a difenderti dai sogni amica mia e sorriso alla realtà.
      Composta lunedì 27 luglio 2015
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        A un passo da Te

        Non vi è vita
        in un cerchio d'acqua
        dove un sasso
        ha avuto la meglio.
        Immersione glaciale
        un tuffo nella palude
        e cade la pioggia
        ci stringe a se
        e ti penso
        e ripenso alle volte in cui mi apparivi
        come in uno specchio
        soltanto un riflesso a metà
        lacerato dal tempo
        mi cerchi
        intanto che la nebbia oscuri tutto attorno
        tetra e sinistra
        il mio presente, in questi giorni
        senza vita
        come in quel cerchio d'acqua
        dove mi vidi sprofondare
        sempre più giù
        verso di te.
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          Scritta da: Fabio Resta
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Equilibrista sull'amore

          Come un funambolo principiante
          cerco il coraggio,
          sulla fune dell'Amore
          sospeso tra ignoto e immaginazione.
          Abbandonami paura
          tra cielo e cielo la terra è ancor lontana
          il vento rende instabile la certezza
          del mio equilibrio precario
          torpide nubi la mia anima dovrà attraversare
          per giungere a te
          solo il canto muto del tuo cuore potrà guidarmi.
          Come lacrime la pioggia bagna la fune,
          sento i piedi intorpiditi lentamente scivolare
          vano tentativo di sopravvivere se non arrivo a prender le tue mani
          in caduta libera la mia anima
          non conosce il rimorso,
          non sa cos'è il rimpianto,
          è colma di gioia
          se morirà
          lo avrà fatto senza rinunciare ad amarti.
          Composta lunedì 27 luglio 2015
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            Scritta da: Sabrina
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Vita

            Amo il silenzio
            che accoglie i miei pensieri
            e li guida uno dopo l'altro
            nella giusta direzione.
            Ma ciò che mi spaventa
            è un altro silenzio,
            quello che ti invade
            il cuore e l'anima,
            consumandoti le forze,
            e ti lascia in balìa degli eventi.
            Amo la notte,
            piena di sogni,
            dove l'anima vola lontano
            e il riposo cura la stanchezza,
            rasserenando la mente,
            ma odio l'oscurità
            che si è impossessata
            della mia quotidianità
            rendendo vano ogni tentativo
            di scorgere il futuro che tanto desidero.
            Amo la vita
            ma temo la morte interiore;
            odio le ingiustizie che mi circondano
            e che tentano con ogni mezzo
            di imprigionare la mia esistenza
            nella torbida realtà
            che le hanno originate
            e non mi appartengono.
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              Scritta da: Giuliana Z.
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Tramonti

              I tramonti sono per quelle persone che vanno oltre,
              che sanno osservare e non solo guardare,
              quelle che sanno ascoltare il bisbigliare del cuore.
              I tramonti sono per quelle persone che non credono sia superflua la vita,
              ma che vorrebbero morire un po ogni giorno
              e nonostante questo si meravigliano
              e si riempiono di emozioni nel vedere sbocciare un fiore,
              allo svolazzare di una foglia o ai colori del giorno che se ne va.
              Sono i tramonti per quelle persone che sono carenti di tenerezza,
              che hanno bisogno di nutrirsi di semplici carezze, di sguardi, di sorrisi.
              I tramonti sono per quelle persone tristi che hanno la quiete nel cuore,
              che umili nel silenzio lasciano fluire le lacrime verso la notte,
              nella speranza che si affacci la luna a farli sognare.
              Solo loro vedono al di là del tramonto vivendo di frammenti,
              sanno trasformarsi in ogni momento
              e nonostante tutto sanno regalare sorrisi.
              I tramonti sono per quelle persone che hanno la consapevolezza dell'esistere, quelle che sanno reinventarsi la vita di ogni nuovo giorno.
              Composta martedì 21 luglio 2015
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                Scritta da: Marilisa Menegatti
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Tempo

                Spezzato
                questo fiato nel petto.
                Se solo fossi stata più acuta
                nessun segreto sarebbe stato svelato.
                Ora invidio il tempo
                che accarezzando le soglie degli anni
                vide tutto e niente.
                Se solo le mie mani avessero stretto le tue
                se solo fossi stata più attenta.
                E altre note del mio ego
                si affievolirono al pensiero
                delle lacrime sul tuo viso
                in quei giorni di pazzia.
                Nel silenzio osservai la tua figura
                nel silenzio controllai il tuo dolore
                cercando di lenire le ferite alla vista
                divenne rabbia il mio affetto
                divenne follia la mia ansia
                divenne certezza la voce nella mia testa.
                Vivi nella mia mente
                come fossi musica
                come fossi aria
                come fossi sale
                estro dei giorni cupi e di sole.
                Invidiai le tue doti sentendomi vuota
                odiai la tua voce per non ascoltarla
                allontanai il tuo sguardo per non amarlo.
                L'orgoglio priva della forza
                schiacciando le ali sotto le scarpe
                soffocando il turbinio delle emozioni
                costringendo il destino a cambiare.
                Invano.
                Composta martedì 14 luglio 2015
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                  Scritta da: Fabio Resta
                  in Poesie (Poesie generazionali)
                  Depredato mi fu il cuore,
                  il tintinnio di un pianoforte fa eco in un cuore ormai vuoto,
                  paralizzati sono i sentimenti nel buio della mente,
                  precipitando nel dolore cerco quelle mani che un giorno mi raccolsero afferrandomi nell'anima,
                  ormai stanco e senza forze, privo della volontà di proseguire rimango sospeso nel vuoto,
                  senza fine, la mia scesa nel oblio della notte dove i ricordi affiorano carichi di nostalgia del tempo che fu.
                  Pensieri malinconici suonano una melodia triste senza percepire alcuna nota,
                  occhi inondati da una violenta mareggiata riversano lo sconforto del senso di solitudine padrone del mio io.
                  Composta sabato 18 luglio 2015
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