Poesie generazionali


Scritta da: adelevera
in Poesie (Poesie generazionali)
Ci sarà un tempo, dove il tempo non avrà più valore,
e un luogo dove l'Amore sorriderà a tutti,
anche a chi sulla Terra non l'ha conosciuto.
Ci sarai anche tu?
Tu che ignori il mio perdono e il mio flebile richiamo,
tu che mi hai respinta e delusa, o tu deluso da me stessa.
Avranno anche là un valore i legami contratti sulla terra,
o ci sarà un libero fluire dell'Amore senza confini e senza riserve?
Saranno presenti i ricordi terreni,
di cui potremo sorridere anche se ci hanno fatto soffrire.
Futili sembreranno le parole non dette o quelle pronunciate di troppo,
mosse sbagliate in una partita a scacchi troppo importante.
L'Eternità comincia in questa quotidianità,
dove le strade si intrecciano ma spesso anche si perdono.
Verrà quel tempo, ma non ancora.
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    Scritta da: Daniela
    in Poesie (Poesie generazionali)

    unione

    Insieme
    abbiamo riso,
    abbiamo pianto,
    ci siamo arrampicati con le unghie ed i denti
    per superare le difficoltà,
    ci siamo divertiti come bambini che rotolano
    in discesa in un prato verde,
    a vicenda ci siamo consolati
    nelle tragedie,
    spalle contro spalle,
    come due pistoleri che sfidano
    un branco di banditi.
    Tu, compagno di una vita,
    ci sei sempre stato per me
    ed io ci sarò sempre per te.
    Uniti.
    Composta giovedì 7 novembre 2013
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Lo Strabismo di Venere

      Ho percorso molte strade nel viale della vita
      e ho conosciuto bene l'altra metà del cielo
      credevo quindi di non sorprendermi più da chi ha le dita lunghe...

      Ma mi accorgo che il mondo femminile possiede
      delle sorprese impensabili, infinite, ed ognuna di esse
      ha una peculiarità che la rende unica, una vera specialità!

      Ma quella che mi ha stupito più di tutte veramente c'è stata
      lei, Monica, una ragazza semplice, ha uno sguardo fiero,
      serio, quasi austero, che vende carta stampata...

      Una moderna Monna Lisa con due magnifiche perle nere
      ma ciò che la rende indubbiamente ammaliante
      non è solo la bellezza che la natura gli ha donato a mani piene

      Ma lo sguardo che possiede esprime il magnetismo di
      una dea, un fascino che ti ipnotizza, come quello di Venere
      insieme al suo sensuale e ineffabile strabismo!

      Questa icona naturale è figlia della terra di Leonardo
      erede del Ghibellin fuggiasco, e come lui è nata in riva all'Arno
      e anch'essa possiede il dono del gattopardo!

      Tale immagine intrigante è infine corredata da una voce
      suadente, dolce è melodiosa, che ti avvolge come una carezza
      affascinante e la senzazione che ti assale quando te ne vai
      è che ti manca qualcosa, sicuramente la sua brezza!

      Questo è il suo modo d'essere e ciò ti fa pronunciare il motto:
      "Monica Grazie di esistere!
      Composta mercoledì 6 novembre 2013
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        Scritta da: Lella Frasca
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Sedie vuote

        È notte!
        M'affaccio, lo sguardo si posa lì:
        sulle due sedie vuote
        ancora bagnate dal solito nubifragio pomeridiano
        che ha ulteriormente sconvolto il giardino ormai abbandonato e l'orto!
        Foglie ingiallite ed erbacce hanno occupato il posto dei fiori
        che tu Mamma custodivi ed amavi!
        Alte ortiche e sterpaglie seccate dalla calura del sole si sono impadronite del pugno di terra che tu Papà
        con pazienza e stravaganti espedienti seminavi: mo cavoli, carote fave e piselli
        e perfino girasoli giganti: i più alti, i più belli!
        Una lacrima calda mi cade sul viso
        mentre un pugno violento mi cancella il sorriso,
        poi, poi alzo lo sguardo: il cielo ormai s'è placato,
        resto a gustarlo con lo sguardo incantato
        per quanto è limpido e affollato di stelle,
        si, milioni di stelle;
        molte si avvicinano e sono quelle proprio più brillarelle:
        vi cerco là in mezzo a quell'infinito firmamento
        ma non è che un attimo, solo un momento!
        Lo sguardo torna sulle due sedie vuote!
        Intanto lacrime irrefrenabili mi arrivano al mento!
        Composta giovedì 26 settembre 2013
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          Scritta da: Michele Gentile
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Arresta il Sistema

          Alla tua
          perché la mia
          se n'è già andata,
          oltralpe, seguendo il flusso
          che migra sulla solita strada.
          Arresta il Sistema
          senza aggiornamenti
          se non lo fai adesso
          poi te ne penti.
          Alla sua
          perché la tua
          se la son già presa,
          oltremodo, picchiando quella offesa
          che legge, pensa e lotta,
          che insomma, non s'è arresa.
          Arresta il Sistema
          senza aggiornamento
          se tardi ancora un po
          ci pensa il parlamento?
          E fai una foto che te la fanno
          e fai una festa che te la fanno
          ti piace tanto e condividi il danno
          che questi grattano e vinceranno.
          Alla nostra, all'agorafobia
          al sangue del tuo sangue
          che si diverte e spia,
          abiurando Bury
          ci si allena per garzon
          palleggiando senza testa
          facce a faccia sull'iphone.
          Arresta il Sistema
          prima del contrario
          arresta il Sistema
          senza far rumore
          arresta il Sistema
          che peggio di così
          si muore.
          Composta martedì 5 novembre 2013
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            Scritta da: Flory Brown
            in Poesie (Poesie generazionali)

            La strada di casa

            Di te
            ho amato
            tutto quello che non sopportavo
            e più mi facevi adirare
            più forte nasceva il sospetto
            di esserti quasi gemella.

            Con te
            ho aspettato
            che il passo del tempo
            fondesse le nostre memorie
            e innalzasse l'altare di pietra
            sulle tracce furenti
            dell'incomprensione.

            Per te
            ho voluto seguire
            la strada di casa
            e il chiarore
            della tua preveggenza
            disegnava l'aurora
            d'una nuova coscienza.
            Composta domenica 21 settembre 2008
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              Scritta da: Giancarlo Modarelli
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Perché una donna l'ama troppo

              La ragione è nel sentirselo dire dallo svenire.
              Pregavi pregna a fatica riposavi nel dormiveglia.
              Rastrellando come un verme dubitavo e t'amavo.
              Passerotta cotta rotolandoti dalla porta vomiti.
              Prepotente insisti tristemente dalla camera ardente.
              Sei troppo bella per me e con l'amore ritorno il padrone di me.
              Composta martedì 5 novembre 2013
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                Scritta da: Daniela
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Strano di come il tuo pensiero non m'abbandoni un solo istante.
                Forse perché la luna fugge, ma lo fa senza allontanarsi.
                O forse, perché sei l'ultimo pensiero che m'accarezza il sonno
                quando la pelle della notte è ancora abbarbicata ai sogni.

                Strano di come le tue mani riescano ad attraversarmi in ogni direzione nonostante la distanza.
                Posso sentirle nella freschezza dei panni appena colti la mattina.
                Percepirle nell'arancio sciorinato sulle foglie ancora aperte.
                Nell'autunno capovolto sopra i campi al pomeriggio.

                Sarà che non ti ho mai dimenticato.
                Sarà perché ci passavamo il cuore da una bocca all'altra, tu ed io.
                O forse, perché quando chiudo gli occhi sento ancora il frusciare delle tue dita, sulla mia bocca felice.
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                  Scritta da: Antonio Recanatini
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  La dimora della solitudine

                  Vivace e accorta come una bambina
                  rincorre e ammira le sfumature dell'alba,
                  sapiente e sventurata come la sera...

                  Solitudine della mia notte
                  tra appunti, fogli e pagine di fuoco,
                  inebriata dal fascio di luci del martirio.

                  Logorante come cento giravolte e
                  il minuto d'attesa per fermare il mondo,
                  roboante e virtuosa come la marea.

                  La mia solitudine rotola nell'animo e
                  s'arroga il diritto di segnare il giorno
                  tra squallide e onorabili speranze.

                  Fuorviante come il mistero conosciuto,
                  rattoppata come una vecchia gonna
                  idealista come l'introverso cantore.

                  Innocente e maledetta amica,
                  comprimaria del mio vivere incessante
                  lodevole con l'aspirazione a riprendere il volo.
                  Composta lunedì 1 gennaio 2001
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