Poesie generazionali


Scritta da: Susan
in Poesie (Poesie generazionali)
Senza fretta,
chiudi gli occhi,
il silenzio della
notte lo senti?
in quel silenzio,
io, io amo,
anche quando
mi girano le spalle,
nel mio silenzo io
amo,
senza fretta,
ascolta la notte
lo senti?
Ecco vieni, ascolta,
seguimi, la notte
è nostra e senti,
mi senti?
l'anima non fallisce,
senza fretta,
ascolta,
ascolta il silenzio,
lo senti?
Vieni, vieni amore,
Il sogno ci aspetta...
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    Scritta da: Susan
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Passerò
    inosservata
    nel silenzio di
    questo
    giorno,
    nessuno
    mi vedrà,
    nessuno vedrà il mi
    dolore,
    nessuno capirà,
    indosserò
    il sorriso della
    felicità,
    ma io solo io,
    sò quel che vive
    dentro di me,
    Sorriderò.
    restando
    sempre me stessa,
    invisibile per molti
    ma visibile per
    l'Universo che
    amo!
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      Scritta da: Roberto Di Liberto
      in Poesie (Poesie generazionali)

      macchina del tempo

      Portami via macchina del tempo portami lontano
      non voglio più vivere per morire dentro...
      Portami via veloce e non piano piano...
      lontano da qui dove non ho scampo, prendimi abbandonami in un campo... che sia nel passato o nel futuro non importa
      vorrei un luogo dove di me non rimanga traccia ne impronta.
      Nessuno sforzo più da parte mia, in questo luogo solo sogni poca realtà, tanta malinconia.
      Portami via macchina del tempo non vivrò a lungo questa eterna agonia cercherò altrove un cambiamento per condividere questa vita mia. Ti prego macchina del tempo portami lontano portami via.
      Composta martedì 17 settembre 2013
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        Scritta da: Carlo Peparello
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Barcelona

        Barcellona si fa i cazzi suoi
        Scansa le critiche e vive
        Ordinata in un caos familiare
        Ti offre da bere e un mare infinito
        Il suo vociare è linfa per chi non dorme
        nessun disturbo, dammi la mano
        Quanto camminammo a Paseo Colon
        riposo e refrigerio all'ombra della palma
        Barcellona non rimane nel cuore
        se ne impadronisce
        e ti chiedi chi fosse Gaudì
        per modellare ad arte fantasie proibite
        Stasera pesce o un churros, fa niente
        Ma datemi las rambla e la Luna catalana
        o una chitarra che accompagni i miei sogni.
        Composta martedì 17 settembre 2013
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          in Poesie (Poesie generazionali)

          Il primo di novembre, le scuse, Venezia, Alessandra

          ci sono giorni
          in cui siamo destinati a pentirci
          di quasi tutto quello che diciamo o facciamo,
          soprattutto
          quando non apprezziamo il garbo disinteressato di qualcuno.
          Oggi è stato uno di quei giorni
          e tu sei stata la vittima
          del mio sparo di fucile assassino,
          del mio unico colpo in canna
          di cacciatore ammalato di fallimento.
          Non parliamone,
          non diciamoci niente,
          sappi che mi dispiace,
          che ti chiedo scusa.
          Sei rimasta prigioniera
          in uno di quei" miei giorni di gabbia.
          Composta martedì 17 settembre 2013
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            oggi, lunedì..

            È quasi mezzogiorno,
            non è la prima volta che succede
            in uno di quei giorni
            dal mio orario sballato.
            E non è la prima volta
            che chiudo gli occhi
            per il troppo sole
            ma non mi succede spesso.
            Di solito li chiudo solamente
            per non vedere i miei pensieri
            pararmisi davanti.
            Oggi no,
            oggi faccio una eccezione
            chiudo gli occhi per il sole,
            ... ammesso che ci sia.
            Composta lunedì 16 settembre 2013
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Guardami figlia mia

              Guardami figlia mia,
              non aver paura della morte
              I miei occhi limpidi e sereni
              aspettavano che il tuo viso si rispecchiasse in me.
              Perdona la mia malattia
              come io ho perdonato la tua impotenza di fronte ad essa.
              Non sarò più la tua ombra sulla terra,
              ma la luce che ti darà la forza di continuare la tua strada
              finché non ti accoglierò nuovamente tra le mie braccia
              come tu mi hai accolto nella tua vita.
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                Scritta da: Luigi Berti
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Vita

                Quanta gente ho incontrato,
                in questa pazza umanità
                poi di amore mi hanno parlato,
                sotto, false verità.

                Amore e odio si rincorrono fra loro,
                se uno prende il soppravvento,
                la tua mente non scampo,
                il dolore o la passione ti rimangono nel cuore.

                L'innocenza e l'ingiustizia
                Fanno parte della vita,
                la speranza e la ragione,
                fanno parte del tuo cuore.

                La speranza l'ho chiusa in una stanza,
                per non farmela scappare,
                perche più lontano di così,
                non potesse andare.

                La ragione mi sfugge e
                la butto sempre via,
                come un pezzo di pane,
                che non si dovrebbe mai buttare.
                Composta venerdì 13 settembre 2013
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