Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)
Ti amerò per sempre
riuscirò a suscitare in te forti emozioni
ti porterò in luoghi pulcherrimi
in cui i nostri corpi
danzeranno liberamente uno di fronte all'altra
dove i nostri respiri diventeranno uno solo
e il tuo abbandono totale sarà mio
e il mio tuo
Sei il mio mondo
dove non mi stancherò mai di esplorare
trasformerò nel gioco le tue paure
placherò la tua ansia il desiderio
entrerò in te con il mio amore incondizionato
e la voglia di appartenersi
ci travolgerà anima e corpo
ti riempirò di calore e pace
percepirò quello che senti
perché io possa seguirti ovunque
e sentirai il mio cuore palpitare di desiderio
perché la mia mente sarà esclusa da tutto.
Composta domenica 7 luglio 2013
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    Scritta da: Mariella Buscemi
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Come rondini - innocenti - tradiamo il freddo, ci vestiamo d'impressioni di caldo e poi ritorniamo, ché passiamo da un'estate all'altra senza sole o brezza di mare, allungando le stagioni di mezzo, tra il pesco e le foglie secche.
    Risveglio.
    Aromi di marzo.
    Sono composta di giorni nascenti,
    tramonti ed albe tinteggiati di rosso cremisi
    sfumati da scie d'azzurro e tracce d'infinito all'orizzonte.
    Disegni di nuvole schiumose
    proiettati negli occhi di Donna.
    Proserpina rapita,
    scandisce i tempi di morte e vita.
    Eros e Thanatos,
    tra la tundra e le spighe,
    semi ed ortiche,
    tu, non tu,
    ci sei, non ci sei.
    Riaverti...
    Mi ritorni come primavera nel cuore,
    distesi nel letto d'un fiume,
    mi spelli come petali d'una margherita,
    - m'ama non m'ama -
    mi gusti nelle essenze,
    i giunchi flessi,
    le civette intimidite,
    Voli di gazze ladre,
    - ti rubo i sensi -
    suoni d'un vecchio pianoforte,
    - minuetto -
    le tue dita sui miei tasti neri,
    solfeggi irrequieti,
    cantilena senza posa
    di sospiri soffiati tra labbra e labbra.
    Profeta ed apostolo della mia rinascita.
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Speciale è..

      Speciale è il tuo sguardo, così profondo e fiero
      Speciale è il tuo calore, che rassicura e stordisce
      Speciale è la tua voce, quando consola e sprona
      Speciale è il tuo corpo, che mi completa ogni sera
      Speciale è il tuo sorriso, che ferma il tempo e illumina il mio cielo
      Speciale è la tua passione, calda e generosa
      Speciale è il tuo odore, unico e inconfondibile
      Speciale il tuo abbraccio, che scioglie le mie paure
      Speciale il tuo petto, rifugio segreto della mia anima
      Speciale la tua mano, così forte e sicura
      Speciale è la tua vita e tutto ciò che ti appartiene!
      Composta venerdì 5 luglio 2013
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        Scritta da: Cristina Cipriani
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Pieve, le quattro stagioni

        Pieve cara qui son nata. La tua culla è delicata
        stretta dentro una buchina, circondata da collina
        fiume biondo ti attraversa, scorre lento e mai s'arresta
        ogni tanto si esibisce e gonfiandosi ruggisce
        per cambiar di colpo scena, in spettacoli di piena
        d'ammirar con meraviglia la cascata della "Briglia".

        Pieve bianca cotonata, dalla grossa nevicata
        tetti gelidi e brillanti come fossero diamanti
        nel silenzio bianco e freddo, sputa il vento sul tuo petto.

        L'occhio nostro si disperde quando spunti fuori il verde
        e tra quel che ti circonda c'è la grossa "Quercia Tonda"
        con la sua chioma imponente, centenaria non si arrende.

        Fazzoletti di pinete fanno ombra nella quiete
        aria pura ossigenata, d'acacia e tigli profumata
        fontanelle d'acque fresche, greppi colmi di ginestre
        nascondigli di cicale che si mettono a cantare
        con i grilli e con gli uccelli in un coro di stornelli.

        Pieve un gruppo di casette, un po' nuove un poco vecchie
        che di sera chi le vede, sembran luci di presepe.

        Nel mantello della notte, un brillar di luccioline
        come polvere di stelle che ti sfiora sulla pelle.

        Non potrai essere mare, o donare le conchiglie
        ma per me sei il mio paese, quello delle meraviglie.
        Composta martedì 25 giugno 2013
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          Scritta da: Gabriele
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Pensiero notturno

          Perché sto scrivendo?
          Chi siamo realmente?
          Da dove proveniamo?
          Chi ha scelto per noi?
          Dove si andrà dopo la morte?
          Chi l'ha chiamata morte? Che termine orribile.
          Orribile perché l'abbiamo associata ad un significato orribile.
          Perché esistono le zanzare?
          A che servono?
          Noi a cosa serviamo?
          Siamo utili?
          Siamo un puntino in questo universo.
          L'universo quant'è grande?
          È possibile che esistiamo solo noi in questo universo?
          Perché dobbiamo fare sempre le solite cose?
          Tutto gira attorno ai soldi.
          Questo è il nostro obiettivo: guadagnare soldi.
          Perché cercare di fare finta che i soldi non fanno la felicità?
          Ma felicità di cosa?
          Se è vero che c'è un Dio, perché ha voluto tutto questo?
          Composta mercoledì 3 luglio 2013
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Un attimo di eternità

            Un attimo di eternità ti sfiora
            e ti ruba il sorriso di una vita intera
            accarezzandoti la schiena ti inonda di brividi
            che percorrono il corpo avvinto dall'estasi del momento.
            Ti perdi nel mare che non avevi ancora sognato di navigare,
            trascinato dalla corrente che sembra aver voglia di portarti molto lontano
            distraendo i tuoi pensieri da quello che fino a poco prima era per te ragione di vita
            e ti lasci cullare senza più pensare a ciò che è giusto fare
            perché la voglia di essere sorpreso dalla vita
            è più forte della catena che ti aveva reso schiavo di emozioni senza colore
            e quell'attimo di eternità ti riempie lo sguardo di sogni
            e ti solleva dall'arida terra che non ha più respiro
            e ora che in te la voglia di volare è fonte di vita
            sai che a volte anche un solo attimo di eternità
            può bastare a far sì che il fiume arrivi a baciare il mare.
            Composta giovedì 28 marzo 2013
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              Scritta da: Ada Roggio
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Invito

              Ti invito al mio funerale.
              Un invito strano! Non ne ha eguale.
              È un invito esteso per ogni ceto sociale.
              Non puoi mancare
              Mi farà piacere sapere che farai parte di questa compagnia
              Ti aspetta tanta musica, vino e sangria.
              L'allegria non può mancare è stata la prima che ho dovuto invitare.
              Vieni vestita con l'abito della festa, sceglierai un mio souvenir di quel che resta.
              E già!
              C'è chi arriva dall'eternità, e chi fa il viaggio per l'aldilà.
              E già!
              Il mio invito ti giunge come una sorpresa.
              Non è poi stata un'impresa
              La mia richiesta è un tocca sana s'invita chi si ama.
              Controllerai chi è venuto.
              E assicurati che abbia bevuto.
              Non voglio fiori, lacrime in questa festa.
              Questo invito non vuole risposta.
              Non ho usufruito della posta.
              Evviva la festa per colui che resta.
              Composta venerdì 28 giugno 2013
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                Scritta da: Ada Roggio
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Non voglio

                A venti anni.
                Non voglio morire ho tanto da imparare, dicevo.
                Imparavo e creavo
                A trenta anni.
                Non voglio morire ho tanto da imparare, dicevo.
                Imparavo e creavo
                A quaranta anni.
                Non voglio morire ho tanto da imparare, dicevo.
                Imparavo e creavo.
                A cinquanta anni.
                Non voglio morire ho tanto da imparare dico.
                Imparo e creo.
                A volte mi sento d'essere immortale, voglio tanto imparare.
                Arriverò all'età destinata da Dio.
                Vorrò ancora imparare per continuare a creare.
                Composta mercoledì 19 giugno 2013
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                  Scritta da: Elena
                  in Poesie (Poesie generazionali)
                  Uccidiamo gli eroi
                  e li mettiamo nelle piazze
                  nelle gallerie
                  nelle statue
                  uccidiamo gli eroi
                  cristo come è divertente
                  uccidere gli eroi
                  e poi li mettiamo nei libri
                  nella scuola
                  nei discorsi
                  li massacriamo con le bombe
                  con le croci
                  cristo sto morendo dalle risate
                  se non mi piscio addosso questa volta
                  allora potrei farlo sui vostri libri
                  sulle vostre gallerie
                  sulla vostra scuola
                  sui vostri discorsi
                  e così gialli di urina
                  saranno simili a un bellissimo sole
                  caldi e spietati come un motel ad ore.
                  Composta mercoledì 26 giugno 2013
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