Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Absit iniuria verbis

La lanterna
mi son messa in mano
e sono sceso
come Diogene sul piano.
Cerco l'uomo
e ancor non l'ho trovato;
se non vien fuori
l'Italia è a mal partito.
Molte son le carogne,
che sostano sul Monte
e il lor fetore
appesta e si diffonde.
Una sola persona
io vorrei in alto,
che avesse bella
l'anima ed il volto.
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    in Poesie (Poesie generazionali)

    Dedica deviata di un suicidio

    Hanno detto che ho sbagliato,
    perché si dice sempre così,
    a meno che non si abbiano le ore contate.
    È eticamente errato interrompere
    il proprio circolo vitale,
    abbandonarsi nella sorte di quello che nessuno conosce
    e tanti inventano.
    Ho tentato,
    ho provato invano ad abbracciare lo sconosciuto mistero,
    ma sono tornata,
    nell'indecisione di un futuro e nell'angoscia di un presente che sarebbe diventato passato.
    Vigile di me stessa porterei il tempo indietro
    e darei la dose letale,
    ma spesso ripenso alla ragione,
    all'anima della questione
    e mi sento inerme attorno a stupide verità.
    Sfatta dagli eventi delle multiple assenze,
    in guerra con me stessa
    e il bisogno di cambiare,
    per sempre,
    radicalmente,
    portando un'esistenza là dove vita non c'è.
    Mi sono guardata dentro nell'aridità immensa
    ed ho capito la spinta che fu quasi definitiva.
    Indefinibile essere vivente,
    ci eravamo impigliati in una rete dalla quale sapevamo non saremo mai usciti.
    Andavamo e venivamo dall'inferno al paradiso,
    e se prima ero stata la carnefice
    dovevo poi immaginare che il macellaio saresti stato tu.
    Le cose finiscono,
    si rompono,
    si spezzano,
    ma i rapporti non sono cose,
    solo che eravamo incoscienti del nostro capolinea.
    Intuita l'interruzione che sarebbe comunque avvenuta per volontà mia,
    mi sono spinta là,
    nella soluzione più facile,
    con una lettera generica,
    che oggi porterebbe il tuo nome e cognome,
    non tanto per ferirti, ma per darti un senso,
    in questo schifo di universo dove per tutti sei nessuno,
    e dove nessuno ha visto quello che ho visto io.
    Non ti appello con aggettivi,
    non ti lodo e non t'infamo,
    il mio ritorno alla vita sarà lento,
    e tu, credimi, non ci sarai più.
    Quello che resta è solamente la colpevolezza di un "noi",
    al quale vorrei sfuggire anche solo con il ricordo.
    Sono svanita, ti ho cacciato,
    ci sono riuscita.
    Sono rimasta sola nella mia compagnia,
    quella di sempre e per sempre,
    quella che non inventa o sventra.
    Ti concedo di riconoscerti in questo amaro testo,
    nell'intero contesto,
    e adesso lo so,
    mi detesto,
    perché a volte ti penso.
    Sei stato l'errore in una via di fuga,
    ci siamo amati e forse odiati,
    non ti ho dedicato il mio suicidio,
    ma parole che vibrano di verità viva.
    Non salire sul podio
    per tale orribile medaglia,
    appendila dietro,
    sotto alla maglia,
    dove la terrai sempre e nessuno saprà,
    a meno che tu non ti spogli.
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      Un affettuoso abbraccio

      Anche se non siamo tra quattro mura,
      quando ti abbraccio ti senti sicura,
      così facendo mi fai sentire importante,
      ricaricando il mio cuore all'istante,
      perché nel mio dare c'è il tuo avere,
      e pur non esprimendo un tuo parere,
      ti vorrei con me tutte le sere,
      per contare le stelle una ad una,
      davanti alla regina della notte che è la luna,
      per dirti che bella come te non c'è nessuna.
      Composta martedì 19 marzo 2013
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        Scritta da: Jack Newhouse
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Bianca come l'aria

        Ti scrivo una poesia
        perché altro non so fare
        solo così nel tempo e nello spazio
        rimarrà impresso il mio calore

        un bene all'infinito mando tutti i giorni,
        e all'idea di non saper di te più niente
        mi incupo adesso,
        eppur sei così solare,

        e son giorni, mesi e son anni ormai!
        Vedo che stai bene, senza me, e questo l'ho capito
        spero solo che un giorno possa dimostrarti,
        senza rima, semplicemente, come questa poesia

        quanto bene e quanto affetto
        da quando ti vidi la prima volta
        e allora come adesso, sai cosa faccio?
        Ti imprimo qui, tra queste parole senza senso

        e se un giorno torneremo amici potrò dirti:
        "visto? Non ho mai smesso di pensarti!"
        Composta mercoledì 22 maggio 2013
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          Scritta da: Cinzia Coppola
          in Poesie (Poesie generazionali)

          A Luciana

          Te ne sei andata,
          In un solo mese ti son spuntate le ali per volare,
          Hai lasciato negli occhi di tutti il tuo immenso sorriso,
          Un dolce ricordo nei cuori di chi hai amato.
          Te ne sei andata
          Di punto in bianco,
          Si è spenta la luce dei tuoi occhi sorridenti,
          Occhi che hanno visto il sole raggiante
          E tiepido dello scorso mese di Aprile,
          Hanno visto i colori di una sbiadita primavera,
          Occhi che hanno non solo pianto,
          Ma soprattutto hanno riso,
          Occhi che hanno sentito dolore e sofferenza,
          Occhi che mai dimenticheranno la gioia in cuore
          Di una ragazza appena giunta alla maggiore età,
          La spensieratezza che si librava nel vento.
          Hai appena battuto le ali,
          E sei già così lontana da questa terra,
          Lasci un ricordo intenso
          Nella memoria di tutti
          Ed un doloroso stupore nella vita dei tuoi familiari,
          Amici, genitori e soprattutto della tua mamma,
          Ti sentiremo nel silenzio della sera,
          Cullerai la tua mamma nei sogni di ogni notte,
          Sei anima, sei aria fresca
          E come l'aria non ti possiamo più toccare,
          Ma potremmo sentirti,
          Sei volata,
          Non hai potuto far nulla per restare,
          Al tuo posto hai lasciato un vuoto enorme,
          Pieno di parole,
          Pieno di perché,
          Vuoti bagnati di lacrime,
          Vuoti colmi di dolore,
          In questa triste giornata ci resta solo il nero della notte
          E nel cuore ci resta il tuo sorriso memorabile,
          Un sorriso che resterà ancorato per sempre
          Nella mente di chi ha avuto la fortuna di conoscerti
          E di chi ti ha voluto e ti vorrà sempre bene.
          Guardaci da lassù e dai la forza alla tua mamma, ne avrà tanto, tantissimo bisogno.
          R. I. P. piccola, ora priva di sofferenza, ma colma di immensa luce.
          Composta sabato 18 maggio 2013
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