Poesie generazionali


Scritta da: tesar
in Poesie (Poesie generazionali)
Disperata, anche se in una vita migliore...
Dove per tutti è scontato che io sia felice, perché fosse altrimenti,
io sarei un'ingrata.
Felicità di sorrisi non più rubati...
Ma perché fa così male anche questa felicità.
Piango di nuovo, gridando nel vuoto... Al vuoto.
Perché nessuno mi ascolta.
Ho paura del buio, ho paura del mondo, ho paura di me.
Ho bisogno dell'unico abbraccio che mi è stato negato...
Vorrei fare quel volo senza ali, senza cadere.
Io voglio solo vivere, ma perché allora, mi sento morire ancora.
Io vorrei solo vivere, ma forse, davvero, non ne sono capace.
Composta mercoledì 21 luglio 2010
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    Scritta da: geggio
    in Poesie (Poesie generazionali)

    attesa

    Ti sogno da sveglio
    ti penso mentre dormo
    ti tocco sfiorando la tua vita

    vorrei lasciarti a bocca aperta
    stupirti
    essere l'eletto

    tu sei una maga
    mi hai incantato fermando il tempo

    ho voglia di festeggiare
    ho voglia di ubriacarti con un bacio

    sentire il profumo
    sentire il calore

    io sono qui

    attendo il tuo ritorno
    tra le mie braccia stanche.
    Composta martedì 20 luglio 2010
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      Scritta da: Valedream Fairy
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Vento

      E così che arriva,
      Arriva e chiama a sé il caldo,
      le dolci e piccole nuvole
      che come zucchero filato,
      ci fanno assaporare un'estate dolce e zuccherata.
      È arrivato sua eccellenza il vento
      che con il suo grande mantello,
      spazza via l'odor dei frutti estivi,
      e dell'erba, che cresce, colorando le colline,
      che ora si tingon di giallo,
      ricordando quel sole che per tutto il dì ci accompagnava
      nei nostri divertimenti.
      Ora il sole è stanco,
      ma concede ancora quei piccoli istanti,
      in cui guardando quel timido cielo azzurro,
      ripercorriamo quell'estate chiusa ora
      nei nostri soli pensieri.
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        Scritta da: Valedream Fairy
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Biancaprimavera

        Dovunque trovi poggio,
        Persin su quel rametto del giovane pesco,
        Che tanto desidera mostrar i suoi boccioli e
        Rilasciar al vento il suo seme.
        A te fiori non incantano e
        di lui mai sentir vorrai ragioni.

        Agli infanti dai gioco,
        alla Terra dipingi nuovo volto,
        Cui felice godi delle stime a te rivolte,
        ma ora fermati e guarda là nel faggio,
        Cui da casa ai pettirossi
        Che tanto vogliono cantare e
        Librarsi nel firmamento,
        Cancellato e reso vuoto.

        Le nostre lande ancor non vuoi lasciare,
        Posando ovunque il tuo mantello candido.
        Sei ribelle al tuo genitore
        Che con il glaciale annuncia il suo arrivo.
        Lui riposar vuol andare,
        ma caparbia non vuoi smetter di danzare.
        Il tempo non finito ancor per te,
        Così soffice e fresca,
        mai per te il tempo è passato.

        Lascia che prati si tingano,
        Lascia che i nostri occhi possano ammirare quei petali,
        Coperti dalla tua lunga veste.
        Seguilo sul carro che ora nel ciel dirige,
        non versar più fiocchi dai capelli,
        resta ove più sei amata,
        dove le piccole bianconere mai nidieranno.

        Dietro al vetro io ti osservo e
        porgo a te il mio desiderio,
        che al sol tu lasci sipario e
        campane a suonar per festa,
        mentre i novelli venuti a luce dal letargo emergono.
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          Scritta da: Valedream Fairy
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Il Colore Dell'Anima

          Azzurro, come ciel d'umor pago,
          Azzurro come l'acqua che fatua si specchia,
          Azzurro, come esigue dolci madonne,
          Azzurro come piume d'una Ghiandaia,
          Azzuro, come occhi
          che felici guardan quell'acqua
          che scorre e le piccole flore sfiora
          sotto quel ciel che con soffici nembi
          riempie il vuoto come l'anima
          che colma i cerulei iridi.
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            Scritta da: Rosaria Modica
            in Poesie (Poesie generazionali)

            OLTRE

            Ciechi, al di là del proprio orizzonte, paura di scoprire
            ciò che non vediamo
            allora limitiamo i nostri confini...
            è ci pare vita e ne facciamo vita.
            Limitiamo l'infinito
            solo per paura di scoprire
            che quello che crediamo felicità è limitata... accontentarci...
            ma vedere oltre, oltre l'orizzonte
            è vedere
            verso l'infinito e oltre...
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              Scritta da: tesar
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Credo nella vita...
              Credo nella morte...
              Credo nel nulla, perché purtroppo, a volte, è solo proprio dentro di esso, che riesco a sentirmi viva.
              Credo nell'amore, sebbene io non creda che questo possa diventare eterno, perché in fondo, nemmeno noi lo siamo.
              Credo nel dolore...
              Quello che ti brucia sulla pelle, quello che ti consuma...
              Quello che ti annulla.
              Credo nella speranza...
              Ma so per certo, che non è sempre l'ultima a morire.
              Composta lunedì 12 luglio 2010
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