Poesie generazionali


Scritta da: Grazia Finocchiaro
in Poesie (Poesie generazionali)

L'ultimo saluto

Inerme, dell'ultima difesa
stavi in attesa
distesa in bianco letto,
il tuo profumo
non più s'avvertiva.

La pelle appariva
ad un gancio appesa
nel tuo corpo
la carne non si rinveniva.

Sul comodino, salda
rada acqua non bevuta,
nell'olezza aria si stava
pur di accarezzarti,
con mani di velluto.

Le tue ossa urlavano
il nero male che avvertivi
se con soffio sfiorata venivi.

Il muto letto coglieva il tuo nudo
i tuoi occhi nel silenzio
concedevano l'ultimo saluto.

I tuoi sorrisi apparivano ormai sfioriti.
Composta lunedì 30 novembre 2009
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    Scritta da: Dora
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Piove

    Piove e tutto bagna, copre la terra l'acqua che scroscia, come un fiume in piena ci travolge
    ogni cosa si oscura e il sole fatica, non ce la fa a sconfiggere il buio.
    Piove e tutto si bagna, anche il mio viso e la pioggia nasconde il pianto
    non sono lacrime ma gocce di cielo
    piove e spazza via come un turbine la luce, anche dal mio cuore.
    Bagnami, affinché possa asciugarmi, e ritrovare ciò che ero, un cielo azzurro e sereno.
    Composta lunedì 9 febbraio 2009
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      Scritta da: Bellydancer72
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Regina dell'Amore

      Sei stato un sogno,
      i tuoi occhi mi hanno guardata come nessuno mai.
      Mi hai fatta sentire una Regina dell'Amore,
      ma una Regina ha anche oneri e non solo onori.
      L'onere più importante sei stato tu stesso.
      Dopo le tue premure, i tuoi abbracci, le tue parole lievi che sono state pronunciate quasi senza accorgersi... ma sono rimaste nella mia mente per sempre.
      Parole alle quali ho creduto.
      Dopo la condivisione, dopo i sorrisi e le lacrime, sono rimaste sono quest'ultime.
      Cosa c'è di più amaro di sentirsi traditi dall'Amore?
      Come si può tornare a vivere la mediocrità di tutti i giorni, senza poter più ricevere le emozioni che l'amore regala?
      Composta martedì 29 giugno 2010
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        Scritta da: geggio
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Odio

        Sì, sono sporco
        ho peccato
        ho ceduto
        il perdono è poco

        dallo sbaglio si impara
        ma
        non è giusto

        non meriti questo.

        Lasciami
        dove mi hai raccolto
        in mezzo all'immondizia
        tra droga alcool e falsità

        ti meriti di meglio
        ti meriti di più

        il mio amore è tanto

        ma ingiusto
        nei tuoi confronti.

        Lasciami
        lasciami ora
        non pensarmi

        perché io,
        tante volte non ho pensato a te.
        Composta domenica 27 giugno 2010
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          Scritta da: Davide Diana
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Solitario

          Solitaria armonia, futile mia follia, non mostrarmi che in fondo puoi stralciare l'energia
          Oggi e domani non fa differenza, il mondo e cambianto, con forte vemenza
          e quando penso a noi due, nascosti nei prati, un ricordo accorto ci renderà rinati
          Non posso sparire e non farmi sentire, il mio amore per te è oltre ogni avvenire
          Solitaria egemonia, emancipata mia follia, non mostrami che in fondo questa è solo una poesia.
          Composta venerdì 25 giugno 2010
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            Scritta da: Ines the Windbender
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Gli adulti non si ricordano com'era essere bambini.
            Anche quando sostengono il contrario.
            No, non lo sanno più. Credimi.
            Hanno dimenticato tutto.
            Come sembrava grande allora il mondo.
            Come poteva essere faticoso anche solo arrampicarsi su una sedia.
            E come ci si sentiva a dover guardare sempre in alto?
            Dimenticato.
            Non lo sanno più.
            Anche tu lo dimenticherai.
            Talvolta gli adulti parlano di com'era bello essere bambini.
            Sognano persino di tornare bambini.
            Ma cosa sognavano quando erano bambini?
            Tu lo sai?
            Io credo che sognassero di diventare finalmente adulti.
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Questa morte che lenta e spietata arriva

              Perché sei così bastarda?
              Perché ti sei portata via anche il vento?
              Sei arrivata lenta e spietata come le tenebre
              e mi hai sconvolto la vita
              Mi hai costretto a rimanere immobile
              immerso nelle mie lacrime
              Costretto a vivere di ricordi
              Costretto a rinnegare un futuro privo di speranza
              la speranza che tu me la riporti qui,
              a passi lenti e astratti hai colpito il mio cuore
              ai placato la mia sete d'amore
              Hai lasciato che la rabbia s'impossessi della mia vita
              Ora questa rabbia è il mio eterno
              e unico dittatore
              Ti sei presa la stella più bella
              e la riposta al centro del cielo
              Osservando il cielo la vedo
              e una lacrima bagna e pervade il mio cuore
              privo di luce.
              Composta lunedì 21 giugno 2010
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