Poesie generazionali


in Poesie (Poesie generazionali)

Amico

Non posso aiutarti,
posso capirti.
Non posso parlarti,
posso ascoltarti.
Non posso proteggerti,
posso lottare con te.
Non posso cambiare il tuo destino,
posso solo affrontarlo con te.
Non posso cancellare il tuo dolore,
posso condividerlo con te.
Non posso darti la felicità,
posso portarti un sorriso.
Non posso molte cose,
ma permettimi di esserti amica.
Composta mercoledì 17 febbraio 2010
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    Scritta da: Assunta De Rosa
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Domenica notte... Lunedì mattina

    Quando tutto è solo confusione,
    si attende la notte con la sua quiete
    ci si siede su di una finestra riscaldati da una coperta
    e portati altrove dalla musica
    Quando il mondo dorme ne puoi sentire il respiro
    Quando il mondo dorme ti chiedi se tu che sei sveglio ne fai parte
    e con il naso all'insù guardi un po' il cielo
    che anche senza stelle ha il suo fascino
    quando tutti dormono e tu sei li fuori la sensazione del vento che riesce a gelarti
    ma anche a farti capire che sei viva, ti fa capire che fai parte anche tu del mondo
    Quando il mondo incomincia a svegliarsi poi
    è un 'emozione poter catturare le sfumature del cielo, delle luci
    sembra che ogni cosa abbia voglia di parlarti di sé
    e quando ciò accade non puoi fare altro che stare lì ad ascoltare il mondo...
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      Scritta da: Simona Valvo
      in Poesie (Poesie generazionali)
      Una nota di chitarra...
      Propagazione di onde acustiche nell'aria densa
      e calda di questa piccola stanza
      bianca
      Che presto si colora
      Di blu, alle cantate parole d'amore
      Di rosso per il sangue di una strofe di vendetta,
      di nero per la martellante musicale voglia di demolire le ipocrite fondamenta
      su cui poggia la nostra esistenza...
      Another break in the wall...
      vorrei essere anch'io un muro
      non per sentirmi sicura:
      di certezze non se ne hanno mai
      Nemmeno per sentirmi più forte:
      la forza è convinzione stolta e presuntuosa
      Come un bianco intonaco vorrei fare mie queste tonalità...
      Find my head is always up in the clouds in a dreamworld...
      Riprendo le redini di questi pensieri fuggitivi
      La protagonista per ora è solo lei, vibrante, struggente, violenta...
      è sempre più un crescendo di emozioni tumultuanti...
      Assolo. Strimpellata finale. Applausi...
      Zitti tutti...
      Ora tocca all'anima suonare.
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        Scritta da: Altamarea
        in Poesie (Poesie generazionali)

        La scalata al rispetto

        La donna a volte è emancipata.
        E spesso non è considerata,
        di solito siamo dolci e sensibili
        ma se ci uniamo siamo invincibili
        siamo forti e spensierate
        ma spesso siamo perseguitate.
        Siamo sempre esistite
        ma non siamo mai gradite.
        Quando la storia iniziò,
        già li pronte ci trovò
        tra i sumeri e gli assiri
        tra gli egizi e i loro papiri
        la nostra lotta cominciò
        e mai più si fermò.
        Già nella preistoria
        non avevamo nessuna gloria,
        mentre l'uomo a caccia andava
        la donna a casa coi bambini restava.
        Nell'antica Grecia e a Roma
        i cambiamenti non presero forma,
        i nostri parere eran solo un orma
        e il nostro voto non era nella norma.
        Quando nel Medioevo eravamo arrivate
        Streghe venivamo considerate,
        venivamo catturate
        e al rogo bruciate.
        Durante il romanticismo nell'ottocento,
        quando la fama era di casa come il vento
        la celebrità a noi non arrivava
        perché agli uomini si fermava,
        dai poeti venivamo sposate
        ma solo per esser sfruttate.
        L'otto marzo veniamo ricordate
        perché in una fabbrica siamo state bruciate,
        da allora noi suffragette abbiamo lottato
        ma inizialmente i nostri diritti non abbiamo conquistato.
        Alle guerre non ci hanno accettato
        ma nei campi di concentramento comunque ci hanno portato.
        Solo dopo qualche anno
        con fatica e con affanno
        i nostri diritti concesso ci hanno.
        Ora noi libere siamo
        ma in alcune parti del mondo diritti non ne abbiamo,
        quindi noi dobbiamo sperare
        e sempre continuare a perseverare.
        Composta lunedì 2 marzo 2009
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          Scritta da: Silvio Squillante
          in Poesie (Poesie generazionali)
          C'è un terra dove il mare placido dei pensieri,
          è burrascoso solo in giorni di poesia.
          C'è una terra dove la luna del ricordo,
          è lo specchio misterioso dell'anima malinconia
          di tutti coloro che piangono sotto la pioggia.
          C'è una terra dove la bufera dei sensi,
          bagna la terra d'amore e di passione.
          C'è una terra dove sognare
          di toccare il sole, non ti è proibito.
          C'è una terra dove puoi essere libero,
          dove le uniche catene che hai
          sono le tue stupidi convinzioni.
          Questa terra è dentro te, piccola.
          Composta giovedì 11 febbraio 2010
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            Scritta da: Assunta De Rosa
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Cammino cammino corro corro, ma dove vado?
            Non lo so continuo a camminare ascoltando "che vuoi che sia" fino a consumarla
            Provo a guardare il cielo, forse piove forse no, l'ombrello l'ho portato
            Cammino cammino corro corro e vado
            Provo ad abbassare lo sguardo, le mie scarpe sono sporche di fango
            ho camminato tanto e non ho voglia di tornare indietro
            Cammino cammino corro ancora un po'
            Provo a guardarmi attraverso il vetro di un'auto, mi guardo accanto
            e mi accorgo che sono sola a camminare in questa strada
            e mi accorgo che non ci sono i tuoi occhi a farmi compagnia...
            Cammino e mentre cammino incomincia a piovere torno indietro
            torno a casa...
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              Scritta da: Ivana
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Siamo anziani...

              Siamo anziani e ci tremano anche un po' le mani... ma siamo sempre degli umani.
              Abbiamo bisogno solo di un po' più d'affetto, di rispetto e non solo di disprezzo!
              Siamo noiosi, siamo ingombranti e a volte petulanti ma abbiate pazienza... non siamo Santi!
              Siamo giunti al capolinea e siamo anche un po' ignoranti ma gli anni che abbiamo sono tanti e se qualche volta non ci potete proprio più sopportare pregate il buon Dio che tanta pazienza vi possa ancora dare.
              Non è colpa nostra se siamo ancora qui a scocciare e allora mettetecela tutta per poterci ancora amare.
              La vita non si sa cosa ci riserva e in un futuro non molto lontano potreste trovarvi voi sullo stesso piano e allora vi farebbe piacere che ancora qualcuno vi dicesse "Ti amo..."
              Composta mercoledì 20 gennaio 2010
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                Scritta da: Francesca Zangrandi
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Esiste un gioco, un gioco le cui regole sono strane.
                Ogni giocatore ha un cuore e sette pugnali.
                I giocatori sono due e si incontrano una volta ogni tanto.
                Quando si vedono hanno tutto il tempo che vogliono per fare quello che vogliono.
                Questi devono decidere se pugnalare il proprio cuore o quello dell'altro.
                Ah, i due si vogliono bene.
                Esiste un gioco, un gioco fatto di sangue e dove esce vincitore chi dimentica l'altra persona.
                Io sto facendo questo gioco con la persona che ho amato e che mi ha voluto bene.
                Io non so come andrà a finire,
                ma so che nel mio cuore ci sono 13 pugnali...
                ne manca ancora uno.
                Composta lunedì 1 febbraio 2010
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