Scritta da: Martina Boselli
in Poesie (Poesie generazionali)
Avrò radici solide quando tornerai
Perché mentre ti aspettavo
Ho imparato a germogliare
e rinascere da sola.
L'inverno non dura mai per sempre.
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Avrò radici solide quando tornerai
Perché mentre ti aspettavo
Ho imparato a germogliare
e rinascere da sola.
L'inverno non dura mai per sempre.
Prima di dirti addio.
Vorrei ricordare il tuo arrivo
nella mia casa e nella mia vita,
ricordare il tuo bel muso vivo,
e la tua tenerezza infinita.
Ricordare il tuoi occhi grandi
e dell'amore che hai saputo dare,
ricordare il tuoi dolci sguardi
che solo baci potevano rubare.
Ricordare che per casa correvi
e a noi tutti che ti abbiamo amato,
il ricordo che la gioia esprimevi,
con i tuoi richiami per essere coccolato.
Tutto questo vorrei ricordare,
amico di sempre, caro amico mio,
dirti che hai saputo farti amare.
Questo ricorderò prima di dirti... Addio.
Credo in un mondo pieno di speranza,
per chi avrà il coraggio di perdonare,
per chi nel dolore avrà saputo dare,
senza tornaconto amore in abbondanza.
Credo in una vita fatta d'amore intenso
che si più duratura e più completa,
che possa dire anch'io, come disse il poeta,
di questo amore "m'illumino d'immenso".
Mi piace esser censura
Un qualcosa accessibile ad alcuni
A pochi
A nessuno
Nemmeno a me stessa
Scrivere mi riesce bene
Non come il parlare
Ma non voglio farmi leggere
Ho perso la chiave di lettura
Ma poi basta guardarmi
Per capire i miei arcani
I miei cani
I miei mali
I miei anni passati
Passati in prigioni
Di acque cristalline
Di rocce
Di grate
Di menti senza ragione
Che son nata senza gloria
Senza pianto
Senza male
E ho una madre che vorrebbe
Fossi un'altra persona
O morta
O rinata
O cos'altro s'inventa
Che io sono un po' danno
Un po' bestia
Un sussulto
E vorrei vivere nuda
Senza pensieri addosso
Volevo scalare i vetri
Con le scarpe addosso
Che come ventose
Mi ancoravano al vuoto
Mentre sono ancora qua
La mia adolescenza è stata
La prima a fuggire
Come chi ha visto un lebbroso
O chi ha l'alito pesante
E son nata put**na
Di quelle che te la sbattono in faccia
E a dartela mai
Quasi ce l'avessero d'oro
Ma non voglio parlare
Non sono brava a spiegare
O in realtà forse lo sono
Ma a che serve sparare
Su muri di gomma
Nuvole di cemento
Giorni a ritroso
"Ma non hai il moroso?"
Che se non avevi il ragazzo
Non eri nessuno
A tredici anni
Tra i libri
A far finta di leggere
E poi abbandonarsi al proprio male
Per compiacere tutti quanti
Per sentirsi normale
Per perdere la propria morale
Ma io non sono l'ordinario
Sono ciò che non piace
Che fa scappare
E voler dimenticare
Perché sono chi non compiace
Ho occhi per parlare
E bocca per tacere
Come un film muto
Non si ode ma c'è
Ma io vorrei cantare
Non parole
Respiri
Silenzi
E poi
Dormire.
Ho provato a riscrivere il mio nome cento volte su un pezzo di carta ormai andato
Sapevo che non sarebbe mai stato possibile, ma ci ho provato
Speranze ho avuto
Sai solo giudicarmi
Dire che non valgo niente è scortese da parte tua
Come quel uomo che non prova pietà al uccidere una povera bestiola
Sono stata sulla montagna più alta che esista, mi sono guardata attorno e ho avuto paura
Mentre cadevo da quel enorme grattacielo ecco che mi risvegliai, non mi hai uccisa sai
Sono ancora qui, a riscriverere il mio nome ancora 100 volte
Il cuore mi batte forte, ma tu non puoi capire
Non puoi capire la finezza di ciò che sta a dire
Mi hai fatto credere di essere una macchia di inchiostro
Significato assai profondo
Ma ho scoperto di essere più di tutto questo
Il Radiante oggi splende, e le mie parole più di te comprende
Ho scoperto che esiste un luogo, ove solo i buoni possono stare
Ove le lacrime che a molti hai fatto versare, sono state consolate
Ecco dove vado
A stare con chi in realtà mi ha veramente amato
In cuor oggi io ho, la certezza che esiste un domani.
A volte penso: ti vedo bellissima perché sei la mia terra... come una madre guarda la figlia.
Invece no!
Sei meravigliosa e selvaggia, sei picciridda e gran dama.
Sei indomita e gentile.
Sei semplicemente come quella femmina che tutti desiderano, conquistano e alla fine si innamorano e tu sorridi monella nel tuo splendore.
Strane presenze
adunate oscure
intrecciano magie
di popoli e presagi.
Chiedo scusa se ho dipinto un ritratto di te
errato, meschino e fangoso.
Sono qui per ripulire il tuo cuore
dalla sozzura che gli ho affidato
per rabbia o forse, per amore.
Le tue spalle alte,
i tuoi occhi profondi vedono il mare
come lo vedo io?
Ti restituisco la grazia che credevi di avere,
ora è tua e tuo anche il permesso
di accedere ai miei sogni.
Forse l'orrore che ho provato
era il tuo modo di proteggermi,
da lontano, con le parole di strada,
sulla ghiaia, caduti insieme.
Sognatori mancati
poeti irrisolti
consumano la sorte
per un'inaspettata idea.
Passa la morte gelida e silente,
ci scruta, ci osserva ma non dice niente.
Poi d'improvviso si ferma sul tuo letto,
la guardi e ti accorgi che merita rispetto,
di lei non devi aver paura e mandare via,
ma del mostro che ti ha reso infelice, la malattia.
Lasciami vita, lasciami andare,
ho donato tutto il mio amore, più niente posso dare.