Poesie generazionali


Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie generazionali)

Un breve inverno

Si vedeva già da come
il tepore sovrastava le
cose e la terra sul mezzo
del giorno, nel dicembre
ormai inoltrato, che sarebbe
stato un breve inverno. Non
più foriero di gelate
memorabili e cristalli di
ghiaccio calanti dai tetti
delle case nella fredda e
dormiente campagna, come
ha conosciuto la mia infanzia.
E la neve, un miracolo atteso,
su per la montagna dove per
gli sciatori è ancora una
cuccagna. Che, oggi, l'han
vista anche nel deserto, a
indicar che niente è più lo
stesso. E che è cambiato
qualcosa lo si capisce anche
dai venti predominanti* (nord
africani) che spazzano questa
terra di giganti* (Italia,
personaggi illustri) dalle nuvole,
che da qui se ne stan, così,
distanti. È ora di ripensare tutto
e vedere le stagioni coi ritmi
che non gli son più propri, per
appunto. Dio non può più
niente con un uomo che è
diventato deficiente* (non più
timorato di Lui e della natura -
e forse è anche ciò che il
terrorismo ci rimprovera).
Allor c'è da rimboccarsi le
maniche e veder le cose nella
loro evoluzione e non più
statiche* (agricoltura,
inquinamento...). Magari senza
dimenticar, del passato, gli errori
e gli orrori che dal futuro della
Terra altrimenti ci terranno fuori.
Alla nostra vita dare un altro
senso* (esistere) e vinceremo
anche su questo assurdo tempo.
Composta domenica 28 gennaio 2018
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    Scritta da: Rossella Di Venti
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Anime in volo

    Incastri perfetti di mondi lontani...
    semplici sconosciuti nel loro domani.
    Prigionieri di un mondo incantato
    ma liberi di scegliere ciò che non è mai stato.
    Anime libere dal voler volare
    ma legate a frammenti di tempo reale,
    anime colme di pene d'amore
    sature e sole con tanto dolore.
    Il futuro di un passato appena accennato
    preme come il macigno di un eco stonato
    ed il peso di ciò che non è mai stato
    li lega in eterno con un filo argentato.
    Quegl'incastri perfetti di mondi lontani,
    staranno ancora lì nel loro domani
    e tenendo per mano quel filo argentato
    guarderanno a quel domani appena passato.
    Composta domenica 24 gennaio 2016
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      Scritta da: Mariella Mulas
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Il dolore (per non dimenticare...)

      Ah gioventù d'oggi,
      in un cambio generazionale
      di volti
      che non hanno memorie...
      Eppure scorre sempre
      in questa umanità
      il dolore...
      In ogni luogo della terra
      ove è sempre pur presente
      la serpe del male
      che induce simili a odiare simili,
      e a voler cancellare
      l'esistere di uomini con uomini,
      donne con donne,
      bimbi con bimbi...
      E dove ha origini il massacro
      ancor più menti deformi
      predicano morte...
      Ah gioventù d'oggi,
      inebriati da falsi idoli
      di superiorità d'intenti...
      come giochi virtuali
      unite la maestria del bullismo,
      e incalzando ore
      di rivitalizzate prepotenze,
      urlate il disprezzo di genti,
      come vittoria di una coscienza
      che non ha coscienza e né sa
      cosa fu e cosa è il vero Dolore...
      quel Dolore delle Memorie
      di un Popolo innocente,
      cancellato per delirio
      di onnipotenza
      e che voi decantate
      come drogante baldoria
      da bar, rivisitata dal vostro tempo
      senza visioni di guerre
      e di morti inconsapevoli.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie generazionali)
        È da mesi che aspetto una pioggia di diamanti
        cadere su ali del giorno che lentamente avanza
        nella mia caverna scavata di notte con le mani.

        Sento un fruscio scivolare nel cielo notturmo
        a odore di cioccolato caldo venuto da lontano:
        sarà la cupa voce della notte che vorrà parlarmi?

        Ascolto i passi della pioggia giocherellare sui tetti
        di vetri colorati che di notte giocano a nascondiglio
        per non disturbare il sonno di uomini già anziani.

        Ascolto delle voci senza età che cantano dei versi
        che sentivo da ragazzo recitare vicino al focolare:
        "la pioggia non bagna..., quando il cielo è blu".

        La pioggia continua a battere forte nella memoria,
        i diamanti si trasformano in stelle con fili d'argento:
        un bambino le raccoglie e lancia un bacio contento.
        Composta mercoledì 8 novembre 2017
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Si scoprono nella penombra che scende nella lunga sera
          le voci nostrane che riempiono i vuoti di ore di puro silenzio
          appassite, mute e legate a fili elettrici leggendo messaggi
          inviati da telefonini morti di paura e rauche voci da lontano.

          Non si fa in tempo a leggere il lungo rosario giornaliero
          che ci cade addosso come massi in valanga e con neve.
          La libertà è morta da quando i WhatsApp ci bombardano
          con la loro voce stridula o imitando un tremolio di anziano.

          I giornali di un tempo si perdono in pattumiere giornaliere
          perché il tempo è diventato zoppo e gli squilli sono troppi.
          Un domani le dita dei futuri umani saranno lunghi tentacoli
          che battono lettere dell'alfabeto senza voci e senza volti.

          L'amicizia si sostiene con voci e parole racchiuse nell'etere
          senza un bicchiere di vino e qualche brindisi nato d'improvviso.
          Sarà perché io sono vecchio e non riesco a vivere il momento:
          dispiace che il tempo fugge e gli amici sono sempre più pochi.
          Composta mercoledì 6 dicembre 2017
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