in Poesie (Poesie generazionali)
Mi nutro di quelle parole che sento
urlare nel mio ventre,
mi fanno stare bene,
mi danno pace.
Sei tu che mi chiami,
negando il tuo volto
prosciughi le mie lacrime.
Composta venerdì 9 febbraio 2018
Mi nutro di quelle parole che sento
urlare nel mio ventre,
mi fanno stare bene,
mi danno pace.
Sei tu che mi chiami,
negando il tuo volto
prosciughi le mie lacrime.
'Che ne abbiamo
passate tante insieme
ma hai preferito andare via.
'Che eravamo imbattibili
ma non è colpa mia.
Ti tengo nel cuore
ma se torni non ci sto più,
tra le cose
che ho lasciato indietro
ci sei anche tu.
L'umanità è la rovina del mondo,
ogni giorno viene cancellato una parte di sfondo
increduli ai loro cambiamenti
in preda da diavoli dementi...
Il mondo sbriciola su sé stesso,
nessuno intento a guardare in esso
tutti amanti del successo,
pur di uccidere il prossimo
con azioni infamanti e diffamanti.
Solo la fede è rimasta,
ma purtroppo non basta
a guarire le nostre ferite
di quest'amara vita!
Il potere prende sempre più piede,
coinvolgendo labirinti oscuri e tenebrosi
da popoli che ignorano la realtà.
Non esistono vie d'uscita,
è un tunnel lungo e profondo
dove ti ammazzano con tanta crudeltà
e senza pietà,
rubando la tua vera identità e dignità!
Ciò che resta è la forza di scrivere,
raccontando a tutti un dolore atroce...
più si è buoni e più...
ti distruggono mente e corpo.
Con un pizzico di filosofia,
provo ad immaginare il mio mondo...
si, un mondo con colori vivaci,
e pieni di serenità
dove regna la pace!
C'è chi viene e chi và
C'è chi non mi sopporta
perché ha una mente contorta,
c'è l'ipocrisia
c'è l'invidia
c'è la gelosia
c'è il coraggio
c'è l'altruista
c'è l'egoista
c'è lo stravagante e chi ne dice tante...
girano e rigirano e nun se ne vogliono andà!
C'è chi gode vedermi arrabbiato
per farsi spazio sulla sua strada,
c'è chi gode mentire e ferire
ascoltando il sentito dire...
C'è chi gode a seguire la baraonda,
e di imbecilli ci circonda.
La vita è piena di colori,
a volte belli, a volte ombrosi...
Non pensavo che sarei stato preso di mira,
ma ho mostrato le mie ire,
colpa delle amicizie false
e dei loro difetti di fabbrica... "l'invidia"!
Quando guardo l'orizzonte la mia fantasia
vaga tra sogno e realta, la scintillante luce
tra il cielo e la terra, sublime apoteosi
del pensiero verso l'anima, che vorrebbe librarsi
leggera e candida verso il cielo,
oppure alzarsi sopra gli alberi, toccare le
cime di alti monti, sfiorare le acque impetuose
di torrenti che scorrono tra rocce lisce e pulite
fragorosamente armoniche, ogni brandello di territorio
è un piccolo mondo di esseri viventi,
l'orizzonte sembra sussurrare e sorridere
i nostri occhi scintillano, osservandolo
come un sogno di bambino, tra fate e gnomi
affascina, incanta, oltre quella luce infinita
c'è l'universo incomprensibile.
La pace che mi dona la foresta
è indescrivibile! Il suo sussurrare nell'aria
è magnifico e rilassante, mentre le radici
degli alberi, cespugli e fiori, succhiano l'acqua e l'umidità
per rendere forte e rigogliosa la natura
che il vento carezza leggero, come un tocco d'amore
il miracoloso silenzio che regna è gioioso
stupefacente, emozionante, come un abbraccio
di grande affettuosità che circoscrive il nostro cuore
e ci avvinghia in una situazione di pace interiore,
nella bellezza del pensiero di Dio.
Ricordi di tempi lontani
passati gloriosi e incomprensibili
volti cari occhi caldi e carezzevoli
andati, dissolti nel tempo
nonni, zii, cugini, amici di infanzia
liquefatti nella dimensione del passato
e la solitudine assale le nostre membra
ormai vuote, circondate da un presente incomprensibile
le orme sulla polvere non ci sono piu
le nostre persone care, non esistono piu
e noi ci sentiamo soli, indifesi, estranei
a questo presente.
Ma è solo il tempo che passa.
E una lacrima timorosa scende lenta
dagli occhi che osservano un mondo che peggiora.
Modi di fare, cose e pensieri che non ci appartengono.
Ti guardo negli occhi e leggo tutta la tristezza che hai nel cuore.
Attorno a te vedi i segni della battaglia, ciò che resta, dopo che tutto ti è crollato addosso.
Ma nonostante tutto, anche se profondamente ferita, sei di nuovo in piedi.
È arrivato il tempo di scrollarsi di dosso tutta la polvere. Quella polvere che ti soffoca, che ti toglie il respiro.
Ora, è il momento di ricostruire.
Ora, è il momento di tornare a sorridere.
È giunto il momento, di tornare a vivere.
Ho toccato riva
questo nuotare contro corrente
mi ha stancata.
Lasciatemi riposare
e godere di questo sole
che vuole scaldarmi ancora.
Lasciatemi vivere
a me che credevo
che ormai
ci fosse solo tempesta...
Nel cuore dell'inverno assaporiamo
l'espressione crescente del fantastico
umore di questa stagione fredda,
la tenue luce della bellezza
nella natura dormiente e il suo
rimbombante silenzio. Con la pioggia
che picchietta sui vetri, battiti che
donano serenità, pace, tranquillità,
giova al nostro spirito meditativo
come un magico benessere di bontà
e di fantasie inesauribile, illusioni
che fanno bene all'anima.
Il nuovo mese è arrivato con la pioggia,
neve, vento, ma le sue ore di luce sono più lunghe,
e eolo sembra sussurrare che la vita
ricomincerà a breve nei prati e nei boschi.
Qualche viola è comparsa, negli angoli più riparati
del giardino, una timida margherita e una sofferente viola
per rallegrare coloro che si amano,
nel giorno di san valentino, che questo mese
corto e pungente racchiude, in uno dei suoi giorni,
ma se in una notte limpida, potremo guardare il firmamento
in direzione nord, godremo, della visione del
grande carro dell'orsa maggiore!
Febbraio sarà per tutti gioioso, benedetto e zuccheroso.