Poesie generazionali


Scritta da: Marta Emme
in Poesie (Poesie generazionali)

La carica

Se non si parte neanche si torna
coi risultati a cui tanto s'agogna.
E le illusioni sono il pane
quotidiano di chi in questo fare
vede il suo talismano. Infatti non
è un peso, non un fardello dover
lottare per un futuro bello, così
come s'è sognato, proprio come
quello. Perché solo se credi fino
in fondo sarà possibile realizzare
anche il più improbabile sogno.
Perciò a questo serve l'illusione,
a maturar la voglia e la passione.
Composta mercoledì 14 febbraio 2018
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    Scritta da: Enzo Di Maio
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Che Ferrari che è la vita

    Son passati mesi ed anni
    son passati ore e giorni
    che Ferrari che è la vita
    inizi il viaggio ed è già finita

    E gli auguri che ti fanno
    quando arriva un nuovo anno
    non son certo un gran sollazzo
    ma ti rompono un po il cazzo

    Nello specchio che ho vicino
    mi ci vedo ragazzino
    forse è quello della strega
    che ti illude e poi ti frega

    Sento il sole sulla pelle
    di un estate che è infinita
    ma poi apri la finestra
    e di fuori è pieno inverno

    Che Ferrari che è la vita
    Che Ferrari che è la vita.
    Composta martedì 13 febbraio 2018
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      I sogni

      Che cos'è la vita senza i sogni?
      Giornate vuote a cui niente chiedo,
      senza un senso, senza un credo,
      senza speranza per il mio domani.
      Il sogno è l'irrealtà fatta reale
      dalla coscienza e dalla volontà,
      di chi ogni giorno si confronta,
      e lotta per un proprio ideale.
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        in Poesie (Poesie generazionali)

        L'uomo

        Mi sono chiesto invero molte volte,
        dov'ero quando tutto incominciò?
        Le mie domande al fin saranno sciolte
        quando la morte un giorno incontrerò.
        Mi dissero di esser stato Adamo,
        che nel giardino dell'Eden si smarrì,
        dopo aver condiviso di quel ramo,
        il frutto che la donna gli offrì.
        Scacciati fummo un di da quel giardino,
        per vivere in una terra desolata,
        per ordine del Padre mio divino,
        per dare vita ad una umanità ingrata.
        Poca è la pace che il mondo ha generato,
        che in secoli di vita insiem si visse.
        Guerra, morte, fame, carestia hanno intonato
        i quattro cavalieri dell'Apocalisse.
        Ma un dì sarem chiamati tutti quanti
        e nel giardin ci rivedremo un giorno,
        ma nel morir non ci saran rimpianti,
        la morte... è solo un mezzo di ritorno.
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          Scritta da: Simona Buzzi
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Festoso febbraio

          Febbraio s'accompagna
          ai giorni festosi, euforici
          del pazzo carnevale.
          Giorni di divertimento
          spensierata allegria
          per bimbi mascherati
          per brigate di giovani
          folli e festaioli.
          Il carnevale variopinto
          ridanciano, coinvolgente
          si colora di scherzi
          schiamazzi e risate.
          Balli e sfilate
          maschere e musica.
          Svolazzano i coriandoli
          dai mille colori
          portati via dal vento
          pungente di febbraio
          dalle piazze in festa.
          Tutto sa di leggerezza
          d'euforia esaltante.
          Lontani echi di risate
          risuonano festosi
          nell'anima in estasi.
          Composta sabato 10 febbraio 2018
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            Scritta da: Simona Buzzi
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Carnevale

            Giorni di festa ininterrotta
            annunciano il carnevale
            in ogni parte del mondo.
            È tempo di baldoria
            di balli mascherati
            coreografie di costumi
            raffinati e sfarzosi.
            Carri allegorici
            d'ogni genere e foggia
            maschere colorate
            danze suggestive
            coinvolgenti, spontanee.
            Son giorni d'allegria
            di divertimento
            di pensieri leggeri
            di poco conto e valore.
            Servono ad alleggerire
            gli animi scontenti
            regalar spensieratezza
            al quotidiano.
            Son filanti le stelle
            nelle notti del carnevale.
            M'affascina
            la magia misteriosa
            di questo fantastico.
            Composta venerdì 9 febbraio 2018
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              Scritta da: Marta Emme
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Una macchina da soldi

              Quella* (la macchina), strizza l'occhio*
              (è complice) a chi la sa condurre con
              gran maestria per ricavar lucrosi
              proventi* (ricchezza) con la minima
              energia. Del resto sono i soldi che fan
              "girare" il mondo, in fondo in fondo, ma
              solo quello del ricco, che è così
              incurante degli altri mentre vanno a
              picco. Costui di sperperar risorse se
              ne frega e io che gli parlo addosso
              sono solo una fetente strega, insieme
              a chi da lui, ancor più, pretende
              equilibrio, così che si possa accostar
              davvero a un ben alto e vigoroso fico*
              (in natura emblema di vita, forza,
              conoscenza). Ma siccome, uno così,
              vede poco lontano finisce poi che
              lascia il mondo nel pantano. Che
              volete, magari, son la solita cassandra!
              E anche una che a quel paese vi ci
              manda, voi e i vostri quattrini, insieme
              a tutti quanti i vostri lustrini. Che se
              poi siete sereni dentro, allor si, che mi
              spavento. E se anche dite che, sotto
              sotto, rosico, sappiate che, semmai,
              con le vostre idee, anche oggi, non mi
              sposo. Perché pensare in grande non
              vuol dire lasciare il mondo in mutande*
              (depauperato). E se poi volete evocare
              i santi* (esser religiosi) allor inchinatevi
              davanti a quelli, tutti quanti, e fate le
              cose con rispetto e occhio attento*
              (considerazione) per tutto quel che
              muove* (vita), e sia questo il miglior
              avvedimento, mentre gira sempre in
              tondo* (rotazione) questo pazzo e
              pazzo mondo* (rivolti al futuro).
              Composta venerdì 9 febbraio 2018
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