Poesie personali


Scritta da: A. Cora
in Poesie (Poesie personali)

Ora, vado

Finisce qui
quel'rincorso, amato
colore, che la vita scorrendo
ci ha dato, come un regalo sgradito
Come una stella caduta, dagl'occhi, dai
sensi, da mente, dal cuore
Tra nembi d'oscuri colori, tante parole incomprese
tante chiassose risate, abbracci, baci, arditi momenti
di densa gioia, buttati
Come carta stracciata, come un panno, dal troppo uso
già liso, scucito, strappato, che non si può
rammendare, perché sarebbe tempo sprecato
Quando innanzi, l'incrocio s'incontra, quando
nelle vallate del cuore, l'ultimo raggio di
sole, avvolto da bruma, scompare
E quel sottile orizzonte rimasto, scolora
Quando il dir delle bocche, diventa
più avaro
L'ultima frase udita, come dal
vento spazzata, rimane
Ora vado.
Composta venerdì 8 agosto 2008
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    Scritta da: Susan
    in Poesie (Poesie personali)

    Riscoprirò

    Riscoprirò
    l'azzurro del cielo,
    ritroverò quell'angolo
    di cielo
    che mi appartiene,
    la mia sofferenza
    volerà oltre
    il limite di quel cielo
    quasi grigio,
    ed io
    ritroverò l'azzurro
    in quell'angolo di cielo
    che mia appartiene.
    sì sorvolerò oltre
    l'infinito,
    e nessuna notte
    mi farà più
    paura,
    e se nulla e
    se solo
    una scintilla
    di speranza brillerà
    in quell'azzurro cielo,
    che sia di felicità o
    disperazione,
    ritroverò quell'angolo di cielo
    che mi appartiene!
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      Scritta da: A. Cora
      in Poesie (Poesie personali)

      L'ultimo sole

      Quel tempo
      dei giovani anni
      Fatto di giorni allungati
      d'orizzonti azzurrati, d'orme di
      corpi lasciati, su spiagge di sabbia
      bagnata
      D'abbracci, di baci rubati, da notti
      di stelle cadute, da un cerchio bugiardo di luna
      che un cielo dal volto gentile, fino al'alba vagava
      Dal cigolar di lampare, da quel discosto lumino, che
      poi nel buio spariva, nei flutti più scuri del mare, dove
      l'occhio perduto, mancava
      Oggi lo scorgo fuggire, come un ladro braccato, come
      d'un vento folata, che passa e scuote le siepi, tra
      queste foglie ingiallite, di questi sentieri oscurati
      Fra qualche confuso ricordo rimasto a colorare
      pensieri, nelle mattine già sera, che la mente
      insonne divora
      Senza badare al cuore, senza badare le
      ore, senza badare un solo pensiero
      Tra questi giorni già mesi
      fino al calare, del'ultimo
      raggio di sole.
      Composta giovedì 2 maggio 2013
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        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie personali)

        Silenzioso tu

        Resta,
        resta in silenzio,
        non parlare,
        lascia che questi attimi
        siano,
        siano infiniti,
        resta, e resta silenzioso,
        non voglio ascoltare
        parole,
        resta silenzioso
        e lascia,
        lasciami respirare
        il tuo amore,
        lasci la tua anima libera
        libera, di tutto
        e tu resta in silenzio e lasciami
        respirare,
        che sia solo un attimo infinito,
        lascia che io respiri il tuo amore
        e tu,
        resta,
        ma resta in silenzio!
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          Scritta da: Susan
          in Poesie (Poesie personali)

          Terrore

          Ho sempre avuto
          il terrore che la mia anima
          smettesse di sognare,
          e spesso sento.,
          quasi come un pezzo di ghiaccio
          si posi sul mio cuore,
          ed il suo battito quasi
          SI schiantasse
          negli abissi del vuoto
          e mi fà paura,
          paura che un giorno
          mi svegli e mi accorga
          che la mia anima
          non ha più voglia
          di credere,
          di sognare,
          ma solo perdersi nel
          vortice degli abissi
          che la vita,
          con piacere ti dà!
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            Scritta da: Susan
            in Poesie (Poesie personali)

            Lacrime naufraghe

            E poi ci sono quelle
            lacrime che sopprimi
            nell'anima,
            Quasi naufraghe
            in quel silenzio,
            e ti accorgi che non è
            il dolore che poi
            ti fà stare così male,
            no non il dolore,
            ma l'impotenza che
            si crea
            in quel dolore,
            quella solitudine
            che ti stringe,
            quasi a lasciarti
            senza respiro,
            e ad un tratto
            sai che
            sei sola, tu le tue
            lacrime ed il tuo
            dolore!
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              Scritta da: R. C.
              in Poesie (Poesie personali)

              Chi mi scriveva ero io

              Avevo bisogno di te amico mio,
              di neve e di pioggia stavo soffocando
              perché per me non esiste dio e
              la mia vita era diretta allo sbando

              La leggerezza altrui mi insidia e intristisce,
              è il mondo lì fuori che mi sembra nero,
              nella morte e nel dolore impazzisce
              la muta insostenibile ricerca del vero.

              Siamo così diversi, mio vecchio amico.
              Di dolore, d'amore e di pensiero,
              comunque una cosa te la dico:
              ho seguito nella vita il tuo sentiero.

              Mi viene in mente ora la tua ombra,
              presente in ogni tempo da che esisto,
              fin da bambino e fin sulla tomba
              mi inseguirai così come previsto.

              Allora mi chiederò se è vero
              Che per tutto questo tempo ho immaginato
              Di essere io quel soggetto in nero
              Che dall'infanzia mi sono raccontato.
              Composta giovedì 19 agosto 2010
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