Il mio primo sorriso
non mi appartiene
ma ti appartiene
Il tuo nome
vorrei gridare
Ma nel silenzio del mio amore.
sussurro sottovoce
mi manchi amore mio!
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Il mio primo sorriso
non mi appartiene
ma ti appartiene
Il tuo nome
vorrei gridare
Ma nel silenzio del mio amore.
sussurro sottovoce
mi manchi amore mio!
Ricami del tempo
sul mio viso,
ma giovinezza di fede
dentro il cuore.
Quale novello Francesco
da lontano a noi sei venuto
e il "Suo Volere"
ti ha accompagnato.
Ti raggiunga la mia
filiale preghiera
incastonata nell'esultanza
della Chiesa catanese.
Nei tuoi occhi
che parlano di cielo
e nel tuo sorriso chiaro
vediamo brillare
le tre perle preziose
del nostro cammino:
la rossa perla della fede,
la verde perla della speranza
e la bianca perla della carità,
che guarisce i poveri di salute,
i poveri di affetti
e che sfama i poveri di pane
e i poveri di Dio.
Grazie!
Tu nei miei, io nei tuoi:
pensieri.
Quando i corpi diventano
prigionieri del tempo,
ostaggi dei confini del mondo,
le anime congiungono l'amore
come un volo lesto di uccelli!
Un tuo bacio rievocato, rivissuto,
mi desta da questo oblio doloroso,
nulla muta quest'amore
in queste vite distanti!
Pelle ruvida che si perde in carne di seta
che vibra al suono della terra.
Terremoto di sensi,
esplosione di lava che scivola a valle
dove l'erba è più verde.
Lì, sotto le colline profumate di rose selvatiche
che confondono l'esploratore più audace,
non vedo i tuoi occhi languire
ma persi in meandri infiniti
dove non v'è spazio né tempo, né confini.
Ed io
seduta al tavolo
della melanconia
sbuccio ricordi
in queste sere
che hanno fame di te.
Giaccio accanto
a mucchietti di parole
Dalla memoria del cuore
penzolano sguardi
carezze e baci
Mi sovrastano stelle estasiate
strette fra le braccia
d'un magnifico cielo blu
da cui precipita il Sogno
che vita mi ha dato
e ora vita mi toglie
Persino i ricordi mentono
e le lacrime sono di ghiaccio
Ho visto l'immenso
in una bolla di parole
scoppiata in faccia
alla contraddizione dei gesti.
Sognami nell'eternità di un attimo
lungo un bacio per risvegliarti
fra le mie braccia mai sazio di me.
Amami con travolgente passione
e non lasciarmi andare via.
Catturami ogni volta con il tuo amore
vegliando il mio sonno
affinché nessuno mi svegli.
Tanti passi ho fatto verso il tuo cuore;
il dolore s'alza con sole e luna
assenza del tuo caldo e dolce suono.
Malgrado inutili silenzi vuoti
ospito ancora desiderio di te.
Una finestra chiusa
riflessa sul vetro
lacrimoso di pioggia,
rivela passata freschezza
un'immagine sfocata
di quei petali ingialliti,
clauducanti verso un futuro,
seppure breve,
ancora da scoprire.
Sembra ieri
quando una rosa sorrideva,
lieta di regalare profumo di beltà.
Si è lasciata cogliere
come un frutto maturo da assaporare,
inconsapevole di venire riposta
tra le pagine di un libro.
Osservo ferite nel grigio manto,
catrame spaccato di sofferenze.
Sole di Primavera brucia noioso
ferite aperte al cuore rifiutato,
vado muto contro la strada vuota!