Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Come sei

C'è sempre
qualcosa di credibile nelle tue bugie,
una malizia a tempo giusto,
una risposta pronta
come se fosse stata in agguato
in attesa di balzare addosso alla domanda.
Precisa come un calendario
o la freccia di un campione.
Una agenda con giorni ed ore,
e parole da sfruttare.
Un viso in fronte,
sempre da aggredire.
Una vittoria
da riportare a casa
come pane di ogni giorno.
Chi sia a perdere
e perché,
non ha importanza,
questo è il tuo pane,
e ti tiene in vita.
Composta martedì 26 marzo 2013
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    in Poesie (Poesie personali)

    Che senso c'è?

    La mia schiena si veste di vento
    quando per caso incontro il mare,
    si avvicina con le sue onde,
    poi inizia a indietreggiare.
    E oggi somiglia a ieri
    con questa faccia
    con le promesse perdute
    che non riconosco più.
    L'acqua scorre nel mare
    non sta mai ferma
    proprio come me.
    E di cosa sono fatti i miei sogni?
    ne ho regalate di lacrime al vento!
    Voglia di perdere a botte il mio io
    se anche stanotte non dormo.
    Ore per rimpiangere
    che la carezza è un dono
    ed è sacra come il pane
    ma perché giace ancora
    il pensiero senza sogno?
    Sola a guardare
    quella cretina di spiaggia
    che si agita
    lamento sugli scogli.
    Poi l'idea
    e spero in lei,
    sarà laccio stretto al mio cuore.
    Agitato pensiero
    ora fermati
    e inizia a disegnare
    la chiave giusta
    per questi occhi
    che non voglion più parlare.
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      Scritta da: Daniela Cesta
      in Poesie (Poesie personali)

      Pensiero

      Piove,
      ticchetta la pioggia sui vetri,
      uggiosa la giornata
      malinconica quiete,

      nello spazio e nel tempo
      il mio spirito ribelle,
      tutti a questo mondo
      vogliono essere amati,

      ma nessuno sa amare,
      e nessuno ama nessuno.
      Siamo capaci a criticare molto,
      ognuno di noi pensa di avere

      la ragione dalla sua parte,
      nessuno rispetta
      le scelte
      dell'altro
      c'è solo insofferenza e malizia

      il mio cuore è così colmo d'amore...
      ma io sono un incompresa,
      perché sono un poeta.
      Composta lunedì 25 marzo 2013
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        Scritta da: Cristina Gemmati
        in Poesie (Poesie personali)

        Un grande valore

        Per un'amica speciale nulla è fatica.
        Nemmeno la più irta salita!
        Il cuore comanda la ragione
        e tutto diventa come un bel valzer una canzone!
        E in questo ritmo positivo...
        di sentire, capire,
        condividere, dare,
        con semplicità e gratuità,
        c'è racchiuso un grande valore.
        Quello di un affettuoso, fraterno amore!
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          in Poesie (Poesie personali)

          L'ultima parte del lavoro mai iniziato

          Abbiamo ancora l'odore di zolfo addosso
          ma abbiamo acceso gli animi
          e spento i battiti di un po' di cuori.
          Abbiamo ancora dolore agli orecchi,
          per il rumore fatto dai botti,
          ma ci hanno sentito tutti.
          Abbiamo gli occhi stanchi
          per le notti sveglie,
          e tracce di vernice nera
          sulle mani.
          Fragili barattoli vuoti per terra,
          vernice ed utopia.
          Ma le - A - sono tornate
          dentro i loro cerchi,
          adesso sono molto presenti.
          Ci saranno altri botti,
          altro zolfo,
          barattoli vuoti sdraiati a riposo.
          Ma quando avremo fango
          e terra addosso
          e calli alle mani,
          vorrà dire che avremo finito il lavoro,
          che avremo scavato le fosse.
          -In questa buca riposa il cattivo stato,
          ne fiori ne preghiere,
          va solo scordato-.
          Composta lunedì 25 marzo 2013
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            in Poesie (Poesie personali)

            I movimenti nel sonno

            Stanotte ho sognato
            che eri steso a terra,
            ferito.
            "Pollice verso"
            per vederti finire,
            poi
            il medio alzato
            per mandarti in culo,
            la mano aperta
            per prenderti a schiaffi,
            il pugno chiuso per colpirti in faccia
            i piedi pronti per tirarti pedate
            l'indice pronto per tirare il grilletto,
            l'occhio socchiuso per mirare bene.
            E con le orecchie sentirti urlare,
            col naso annusarti il sangue
            e con la bocca sputarti addosso.
            Poi mi sono svegliato
            ed eri lì davanti a me
            come sempre
            con la frusta in mano
            a ricordarmi
            che un'altro mio giorno da schiavo iniziava.
            Composta lunedì 25 marzo 2013
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