Poesie personali


Scritta da: geggio
in Poesie (Poesie personali)

Vivendo il silenzio del niente

Nulla
sempre a pensare
alla fine di tutto ciò

Nulla
finito
questa serata il nulla si è trasformato in niente
poche persone poche vendite
poche ore per dormire
poche cicche, pochi soldi

mi sono smarrito
perso in un dolce sogno

la realizzazione sto sfidando
la voglia insiste
ma poi svanisce

solo vorrei stare
solo per immaginare

il mio mondo mi attende fra quattro mura, una matita e un po' di musica

domani ti chiamo, domani sto con te

attendi fino al nostro domani

nel frattempo ascolta il silenzio
dolce e avvolgente
della notte che ci protegge.
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    in Poesie (Poesie personali)

    8 luglio 2012

    Giù nel bar ne parlano tutti.
    Se n'è andato quello strano,
    che abitava al primo piano,
    che partiva ancora a notte
    e tornava sempre tardi
    o restava chiuso in casa
    senza aprire mai a nessuno.
    Un perfetto sconosciuto,
    viso triste ed invecchiato.
    Se n'è andato,
    uno fallito,
    meglio dire un derubato,
    una vittima di stato.
    Se n'è andato ma è restato.
    Ha lasciato in casa il corpo,
    ed il corpo l'han trovato.
    Sono entrati per rubare,
    con il si del tribunale
    tutto in nome del governo,
    ed insieme alla sua storia
    ai ricordi,
    alla memoria
    han trovato il corpo pronto,
    un regalo alla giustizia.
    Se n'è andato dando colpe,
    accusando chi doveva,
    anche se non serve a niente.
    Siamo a luglio
    e c'è un gran sole,
    cosa importa se uno muore,
    basta aggiungerlo alla lista,
    quella con - i morti e basta -
    Ma nessuno vuole dire
    che quel morto è un ammazzato,
    tutti quanti hanno una scusa
    per un morto che ti accusa.
    Composta domenica 8 luglio 2012
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      in Poesie (Poesie personali)

      Sua per forza

      Ormai
      tu lo conosci il suo toccare,
      a volte lo sopporti,
      a volte ti dà piacere.
      Forse un po' lo cerchi,
      forse altrettanto lo rifiuti.
      Ma ormai lo sai com'è,
      ci sei
      e basta che lui chieda,
      sei strumento al suo comando.
      Ma so che in fondo in fondo,
      ti basta non cambiar padrone,
      basta non cadere in peggio.
      Qualcuno te l'ha scritta la tua storia,
      e così doveva andare,
      questo tu lo accetti.
      ma so che se potessi
      ammazzeresti lo scrittore.
      Composta domenica 8 luglio 2012
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        Scritta da: Rosa Coddura
        in Poesie (Poesie personali)
        L'anima ha finalmente ritrovato il coraggio
        che aveva perso, si spoglia, si sfoga,
        comincia ad essere più serena,
        perché davvero ne vale la pena.

        Per poter riacquistare lena,
        acquista sicurezza,
        si accompagna alla fresca brezza
        come un euforico stato di ebbrezza
        andando contro ogni pazienza
        volendo dissipare ogni incertezza.

        Dall'alba all'imbrunire,
        prova con tenacia sempre a reagire,
        dalle avversità non fuggire,
        ma lotta per liberare se stessa,
        dai pregiudizi, dai vizi, dai capricci
        e dai dolori che spesso non confessa.
        Composta martedì 19 giugno 2012
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          Scritta da: Rosa Coddura
          in Poesie (Poesie personali)

          Il sapore della fine

          Il sapore della fine
          va oltre ogni confine,
          fingere di non capire
          tra un ridere e un soffrire.

          Non restano altro che frammenti e polvere
          insite in un vuoto incolmabile:
          sa sconvolgere,
          lascia un sentimento inconsolabile.


          È l'assenza
          che ha la sua stupida pretesa,
          il dolore che pesa
          diventa una costante frequenza.

          È qualcosa che finisce
          la noia che atterrisce,
          tutto ormai sfinisce
          e c'è chi non capisce
          il sapore della fine.
          Composta giovedì 31 maggio 2012
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            in Poesie (Poesie personali)

            Alziamo noi le braccia, così si arrendono tutti

            Cuor di leone
            ma testa da coglione.
            È persa in partenza
            la rivoluzione.
            Ognuno un uomo solo,
            mai tutti un sol uomo.
            Appena sapranno
            che siamo un po' forti
            già si candideranno
            a guidarci i più furbi.
            Qualcuno prenderà la guida di tutti,
            noi gregge in nuova divisa,
            pecore rabbiose
            che cambiano padrone.
            Ed io peggio di loro,
            io che non ho nessuna soluzione.
            Composta venerdì 6 luglio 2012
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              Scritta da: Silvia Picalarga
              in Poesie (Poesie personali)

              Tramonto

              Riesci a vederlo anche tu?
              Proprio lì, all'orizzonte
              il cielo arrossisce alla tua bellezza
              il sole si ritira geloso
              infuocando d'invidia le acque di questo stagno
              i gabbiani volteggiano sereni
              qualcuno ti sta osservando
              e per far cessare tutto questo
              il sole manda la notte ad oscurarti
              ma il sole è un'illuso
              arriverà poi la generosa luna
              e sarai ancor più bella
              un fresco fiore color porcellana
              ma ora basta guardare lontano
              i miei occhi hanno già bisogno di te.
              Composta venerdì 6 luglio 2012
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                Scritta da: Silvia Picalarga
                in Poesie (Poesie personali)

                Soffia il vento

                Lentamente cadono le foglie
                il vento scuote gli alberi spogli
                ma non scuote noi
                noi, sempre qui
                forti più di questi gracili alberi
                combattivi più di queste foglie arancio
                noi non cadremo
                siamo qui per restare
                per combattere
                uniti non perderemo mai
                forse è per questo che ora ho smesso di tremare
                il vento non mi può più attraversare
                noi siamo più forti di lui.
                Composta venerdì 6 luglio 2012
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                  Scritta da: Stefano Medel
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Tarda mattina

                  Tarda mattina,
                  fai un pisolino,
                  ti alzi,
                  sbadigli,
                  vai in cucina,
                  roba da stendere,
                  un caffè,
                  una cosa da bere,
                  bibita fresca magari;
                  ascolti fuori ,
                  ci fosse un po’ di vento,
                  per far volare gli aquiloni,
                  come in giappone;
                  con le rondini che spiccano voli all’impazzata,
                  voci di bimbi,
                  tarda mattina,
                  poi verrà il pranzo,
                  poi il pomeriggio,
                  col caldo asfissiante;
                  si tira avanti,
                  tra piccole cose.
                  Composta venerdì 6 luglio 2012
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