Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Solitudine

Solo e sofferente
come penetra lentamente
il gelo nel mio cuore
vibrato dal tremore
per la fine di una stagione
per un finito grande amore.

Prepotente si fa strada
l'interiore freddo come una spada
il pensiero è immobilizzante
da inondare la mia mente
e il sereno cede il posto
alla paura subentrante
che subito abilmente
nel sostituirsi riesce presto.

Animo reagente
o forzato ipocritamente
celato d'insincero mio sorriso
o un parlare volutamente più deciso
quindi allegro a tratti
verso pochi e casuali miei contatti.

E se ancora mia vita ha
salute e libertà
con tutta forza e protezione
ma anche altro lei mi da
una nuova immobile stagione
senza più il mio grande amore.

Ed è per questo
che tutto quello non può bastare
se dentro l'anima scende presto
di ghiaccio una fuliggine
di solitudine gelo e pioggia
fino a un solco a creare
forse una voragine
che mai si può sanare.

Se dentro l'anima un uomo
di solitudine ha una vuoto
che mai si può colmare.

Se dentro l'anima senza amore
di solitudine è un dolore
che mai si può lenire.

Se dentro l'anima vi è un male
di solitudine che sale
e che mai si può guarire.

Se non in un solo modo
che io credo profondamente
è il più semplice e naturale
quello di aver per sempre
un amore che ti vuol bene
che ti vuole veramente
e nel modo più naturale
nient'altro che starti vicino
ma ogni giorno
in frantumi frana il sogno
al risveglio del suo mattino
quel sogno che ogni notte fa ritorno
quando con me
si voleva addormentare
quando con me
si voleva risvegliare
quando con me
voleva rimanere
quando vicino a me
semplicemente voleva stare.
Composta domenica 1 luglio 2012
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    III

    E Betlemme è tutta quanta in lutto
    ché i pargoletti tutti, crudelmente,
    sono soppressi per insana mente
    in ciò che sadico cuor non tien costrutto.

    Quando l'Onnipotente il marcio frutto
    da triste terra estirpa, finalmente,
    e lo relega dove niuno è niente
    a rintracciar nido d'altri distrutto

    a Nazaret di Galilea è la Famiglia
    donde al Giordano, Gesù, candido Figlio,
    da Giovanni è in acqua, cristianizzato.

    S'apre lo Cielo e dal candor di giglio
    colomba Spirito Dio armonizzato,
    grido s'ode: Questo è mio diletto Figlio

    dal quale assai mi sono rallegrato.
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      Scritta da: Alba Nuova
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      Attimi

      Istanti
      Negli occhi improntati
      -Sprazzi di vita-

      Attimi
      Sulle bocche dipinti
      -Respiro di seta-

      Tempo
      Sulla linea del tramonto fermo
      -Effluvio di primavera-

      Spazio
      Tra le labbra cancellato
      -Sorsi di felice abbandono-

      Il cielo
      Sconfinando l'orizzonte
      Accudisce un antico sogno.

      Affrontiamo un elegante gioco
      In equilibrio
      -Anima, mente e corpo-.
      Composta martedì 29 maggio 2012
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        Scritta da: Federica Vannacci
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        Lasciarti andare

        Ho fatto a pezzi il mio cuore,
        ho demolito i miei sogni,
        ho stracciato la mia anima
        per lasciarti andare,
        per dimostrarti
        tutto il mio amore.
        Ho frenato le lacrime,
        ho nascosto ciò che provo,
        ho cercato di capire
        ciò di cui hai bisogno
        e ti ho lasciato andare.
        Sei nei ricordi di noi,
        negli attimi rubati,
        nell'amore dato e preso,
        in quella speranza
        che non morirà e
        che mai lascerò andare.
        Composta domenica 1 luglio 2012
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          Scritta da: Caterina Bertolini
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          Portami là

          Portami la
          dove tutto può
          dove ogni cosa si mescola alla brezza salmastra del mare...
          dove un viso incupito dal dolore,
          viene illuminato dal sole più raggiante
          dove un ghigno di cattiveria
          si trasforma in un sorriso spensierato.
          Portami la
          in quel mondo perfetto
          dove giri lo sguardo e vedi le onde
          camminando sulla tenera sabbia del deserto.
          Portami la
          dove ci sono le montagne,
          a giocare con le aquile,
          a raccontare le mie storie
          dove gli sguardi suonano e le parole osservano.
          Donami le ali dei gabbiani
          per volare nei cieli che nessuno conosce.
          Donami le pinne di un delfino
          per capire come ci si diverte davvero.
          Donami i colori del pappagallo
          così sarò unica.
          portami la,
          fantasia,
          portami la,
          dove tutto può.
          Composta martedì 3 luglio 2012
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            in Poesie (Poesie personali)

            Abbraccio

            Nel buio fondo di una estiva notte
            quella mia Stella per me ormai più non brilla
            ed un improvviso gelo
            nuovo e mai prima conosciuto
            a far visita entrava
            inaspettatamente dentro me.

            Quando il calore di un vero abbraccio
            nella sincera commozione
            di un vero amico ritrovato
            giungeva presto in mio soccorso
            nel più muto ed ermetico mio dolore
            a sollevarmi senza averlo
            a nessuno chiesto
            come quando un bel regalo
            giunge a te inaspettatamente
            per farsi ancor più grande e bello.

            Che mistero questa vita
            a regalarci in uno stesso preciso istante
            come un gran dolore
            ma anche gioia immensa
            per un sincero abbraccio
            che non è facile in questo mondo reperire
            senza dover comprare
            e che invece è giunto a me
            come quel regalo
            inaspettatemente
            così grande, così bello
            che per questo
            mai dimenticherò.
            Composta giovedì 18 agosto 2011
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              Scritta da: Io Io
              in Poesie (Poesie personali)

              il vuoto

              Mi sento solo
              Non sento più neanche Dio vicino a me
              E mi vergogno a chiedergli di venire a trovarmi
              E mi ritrovo qui a scrivere, scrivere cose che dovrei dire a qualcuno
              Invece queste parole rimarranno nel vento
              saranno delle onde perse in un mare mosso
              quelle stesse onde che presto mi distruggeranno
              in questi momenti mi sento vuoto, odio il mondo, odio me
              E mi accorgo di aver vissuto una vita di rimpianti
              Il che equivale a non averla vissuta per niente
              Guardo la luna piena dalla finestra e la venero ma la detesto
              La principessa del cielo bella ed irraggiungibile
              impossibile per un comune mortale come me raggiungerla o sfiorarla
              sono solo, sono troppo solo, i miei amici non sanno neanche cosa sono
              e riescono a vedere solo il guscio che ricopre il mio corpo
              e non ho ancora trovato qualcuno che voglia sapere VERAMENTE ciò che sento
              non faccio altro che pensare, di sognare cose impossibili:
              sono ancora l'unico imbecille che sia convinto di cambiare il mondo
              vorrei che tutti leggessero queste mie parole scritte con le lacrime agli occhi
              ma mi manca la cosa essenziale che mi è mancata per 16 anni
              il coraggio.
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