Poesie personali


Scritta da: Susan
in Poesie (Poesie personali)

Libero arbitrio

Se a noi è dato il libero arbitrio di scegliere
comunque sia anche la scelta fatta è scritta
allora mi chiedo è forse nostra la vita che ci appartiene?
O scegliamo ciò che è già scritto e ne seguiamo le orme?
Per arrivare dove il destino ci aspetta?
Quindi esiste il libero arbitrio?
La mia mia teoria si anche se la risposta della scelta che fai era sempre e resta quella che ti porta a compiere il destino...
il tuo!
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    Scritta da: Dario Rozzi
    in Poesie (Poesie personali)

    Down & confused

    Dio dammi solo una sera nel sole,
    leggero e libero
    dall’angoscia che intasa, dal sangue
    che scroscia, disteso
    davanti a un tramonto,
    senza
    dolore. Se soffro l’amore,
    patisco ancor più il tuo rancore.
    Le more han perduto colore, i tuoi mirtilli
    Mi mettono ansia. Parlavo di sali e di spezie,
    attonite assurde Venezie. Adesso son freddo
    come un lombrico, svanita l’estate,
    un ricordo
    il profumo del fico. E vivo intanato
    in un buco, le spire distese, tranquillo
    aspettando la volta del mese. Amore
    intorbida l’acqua del fondo, travolge
    i ricordi degli argini, e fiume brutale
    straripa, sconvolge la mente, si insedia
    fra esofago e talamo. E se ti ricordo,
    sei il fiore di notte, il frutto appassito,
    il dolore
    di chi ha fatto tardi al convito.
    Composta sabato 31 luglio 2004
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      Scritta da: Dario Rozzi
      in Poesie (Poesie personali)

      Stanze in purgatorio

      I

      Canta la sarabanda se il cielo sfavilla,
      prendi tutto ciò che ti manda la sorte,
      la luce del sole che scalda, non morte
      ma il suo riflesso che brilla sul mare
      se infine la notte è finita;
      nasce la vita riflessa in verde bottiglia
      quando rinasce la voglia, l'odor di vaniglia
      di chi non lascia e non piglia
      e ora sei al vento anche tu con la randa color cocciniglia,
      preghi perché sia salva e ben viva
      tua figlia

      II

      Suonami forte la giga, colore degli occhi
      di donna, vai a cercarti una figa, una figlia
      quando la moglie sconnessa nel letto sbadiglia,
      cerca un contatto di testa con una vergine sciolta:
      non ti concedere alcun rapporto sessuale, neanche una volta
      se dietro intravvedi il dolor dell'estate nel vento
      se dietro, sgomento, indovini Ecate la tripla,
      Artemide scura dagli occhi di piombo,
      se cerchi all'interno di ogni rapporto
      l'aspetto mortale, se sai che quel che rimane
      non vale: tollera allora che conti soltanto il momento parziale
      solo accettare la fine può liberarti dal male

      III

      E poi ridi, corri, salta se lo permette il ginocchio,
      se credi ancora per sbaglio di essere giovane e sveglio,
      scopri dietro al riquadro il contorno dell'occhio
      trova il riflesso di te nel mare che mobile svaria:
      sei certo infine che tu non sei morto, che ancora
      tu vivi: l'anima tua sta nel rapido e svelto
      svariar degli ulivi nell'aria
      quando alla sera si muovon scolpiti dal vento;
      sembrano dire che infine ha trovato una fine l'inverno
      del nostro dolore, che ora ti svena
      ogni giorno nel vento alle fonti
      del nostro scontento,
      che è lento, stabile e fermo
      così come l'amore alle porte di Vienna
      (sotto al Pont Mirabeau per sempre scorre la Senna!),
      e poi ricorda il "come dev'essere dolce morire":
      dinanzi a questo dolore non credo sia meglio svanire
      meglio soffrire crescendo, come le gemme in aprile
      mese colore del miele, colore del cardo
      per sempre crudele se non ti ricordo

      IV

      Così ritorna ogni estate, e se ti han messo in ginocchio
      scopri ingegnoso la storia di chi ti sta accanto:
      lascia il rimpianto, nascondi le tracce del pianto
      dietro alle palpebre chiuse, accendi col sogno
      il bisogno di vivere ancora il disegno,
      il caro profilo di morte scolpito nel legno.
      Se te lo chiedono, glissa, poi annulla nel sonno
      la veglia infernale di chi chiama sogno
      la pausa infelice fra nascita e morte, ma tollera sempre
      l'estate ricolma di turgidi frutti e dolore
      mortale, cazzate e ricordi del male;
      su, tira avanti, verranno ben presto
      gli incanti d'autunno, e finita la guerra
      respirerai nuovamente l'odor della terra.
      Composta giovedì 25 aprile 2002
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        Scritta da: Susan
        in Poesie (Poesie personali)

        Cambiata

        Osservo il cielo e le sue stelle
        e d'improvviso mille pensieri
        attraversano la mia mente
        parlo a me stessa
        lasciando scivolare una lacrima
        la vita ci cambia penso
        non sono più quella d'una volta
        nulla ha un senso e forse tutto ha un senso
        il significato ne cambia colore
        oggi profondo è il pensiero
        come ne è il significato
        e tutto si rivela
        davanti ai miei occhi ormai stanchi
        e mentre ne scrivo
        asciugo quella lacrima
        quanto amore ho dato.
        quanti sogni ho regalato
        e penso
        quanto tempo e sorrido
        amaramente
        quanto credo nell'anima!
        per chi.
        o cosa mi chiedo e
        mentre ne scrivo
        comprendo che
        ero
        adesso rido mentre mi
        accorgo che sono cambiata!
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          Scritta da: Luigi Berti
          in Poesie (Poesie personali)

          Fresco calore d'amore

          Oggi c'è un sole grande,
          fuori da queste porte.
          È come il mio cuore batte,
          batte forte,
          Qui fa un caldo,
          un caldo immenso,
          non trovo nemmeno la forza di stare a letto,
          vorrei avere un letto di marmo morbido
          e un cuscino di ghiaccio,
          ma non dormirei lo stesso senza te affianco,
          perche è solo questo il calore che voglio,
          la tua freschezza al mio risveglio.
          Composta domenica 1 luglio 2012
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            Scritta da: ROBERTO POZZI
            in Poesie (Poesie personali)

            Il viaggiatore

            Sto camminando nel deserto
            non so bene dove sto andando
            in questo deserto!
            Mentre non so cosa sto facendo,
            in questo deserto,
            incontro un altro viaggiatore!
            Anche lui in questo deserto
            non capisco cosa ci stia facendo?
            Gentilmente, gli chiedo dove sono?
            Lui, sorridendo, mi risponde che io sono già dove sono! Cordialmente, gli ribadisco che non ho la minima idea di dove effettivamente sono
            mi rendo conto che ho perso il mio bagaglio!
            Gli chiedo se magari sa dov'è il mio bagaglio?
            Lui, sorridendo, mi risponde che io sò benissimo dov'è finito il mio bagaglio!
            Allora mi ricordo dov'è finito il mio bagaglio
            l'ho scaricato lungo la strada perché ero stufo dell'insopportabile peso nellla mia vita!
            Camminando in questo deserto, riflettendo sull'addandono del pesante bagaglio nella mia vita,
            mi rendo conto chi effettivamente è il viaggiatore: il mio angelo custode!
            Incredibilmente felice e sorridente, continuo con Lui
            il nostro cammino nel deserto della vita!
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