Poesie personali


Scritta da: Susan
in Poesie (Poesie personali)

Pazzia

Crescendo mi sentivo diversa dalle mie amiche
mi soffermavo a guardare le piccole cose
magari emozionandomi con un lacrima e
se dovevo sorridere sorridevo
se dovevo piangere piangevo
se qualcosa non mi andava lo
dicevo senza paura e tutti dicevano zitta
lascia stare e cammina
ma io no testarda parlavo non
curante di ciò che si pensava di me.
e poi crescendo ho capito ho capito
che la vita ti impone delle maschere pur
di non essere e mi son resa conto che se
parli troppo sei pazza
se stai zitta sei stupida
solo crescendo
ho imparato che la vita è fatta di maschere
maschere che io non porterò mai o
forse si! ma una sola, la mia!
sarò pazza? ebbene si!
ed allora evviva la pazzia!
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Jessica Piermatti
    in Poesie (Poesie personali)
    Ho atteso giorni e giorni, scrivendoti.
    Una boccata d'aria non solo nella testa,
    ma anche nello stomaco e nell'anima.
    L'attesa finì e lì avrei voluto fermare il tempo,
    trovare il tasto giusto per poter vivere di continuo quel minuto.
    Sparì all'improvviso la fragilità e la cattiva memoria
    lasciando spazio ad un cuore pieno di concretezza e leggerezza.
    Volavo con semplici salti, non toccavo suolo,
    la bocca deragliava con tutte le parole che voleva pronunciare.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Jessica Piermatti
      in Poesie (Poesie personali)
      Gli occhi sono stanchi e affaticati
      per il troppo guardare quel riflesso sconosciuto.
      Il corpo è morbido
      e strappato dalla sua stessa anima.

      Sono zero o cento,
      cinquecento,
      a volte mille
      e altre volte cinquemila

      i toni di colori che ricoprono quelle giornate
      che corrono veloci come la luce.
      Il cuore trema come una foglia al vento,
      diventa pallido, consapevole e desideroso
      di voler smettere di riempirsi.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Jessica Piermatti
        in Poesie (Poesie personali)
        Era più o meno a quest'ora ieri,
        sì, più o meno a quest'ora stavo come adesso,
        con un singhiozzo fermo in gola che brucia
        che asciuga lacrime non ancora nate.
        Era più o meno quest'ora ieri,
        si, più o meno quest'ora quando decisi di fermarmi
        e di ricominciare di nuovo, di crederci.
        Già, era più o meno quest'ora ieri,
        l'altro ieri e il giorno prima ancora
        quando non riuscii più a smettere.
        Vota la poesia: Commenta