Poesie personali


Scritta da: Dolcesogno
in Poesie (Poesie personali)

La mia risposta

Il mio sguardo si spegne al calar del sole,
sulla sabbia bagnata da dall'onda che trasporta mille speranze.
Viaggiano i miei pensieri,
viaggiano verso l'infinito,
verso quella sensazione di ignoto,
in cerca di un qualcosa che forse non è
e mai sarà.
Il mio corpo giace immobile,
accarezzato da gelide onde,
mentre con la mano cerco fra i granelli di sabbia la mia risposta.
Composta giovedì 21 luglio 2011
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    in Poesie (Poesie personali)

    Il tuo amore dei capelli bianchi

    un giorno la tua solitudine di anziana
    ti farà innamorare dei mali dell'altro conosciuto,
    più che dell'altro,
    della sua vita passata,
    e manifesterai amore
    dicendo
    "oh poverino quanto hai sofferto"
    e lo carezzerai
    come si fa col gatto,
    e vivrai questo amore,
    fatto di parole
    brodini e televisione,

    Ed entrambi mentirete per non ferire l'altro, e ricorderete il tanto che avete visto
    ed il poco che avete avuto.,
    ma qualcosa inventerete,
    per darvi un tono,
    ed un passato interessante.
    Tu gli darai la mano,
    che tremerà con la tua.
    Compagna dell'ultimo minuto,
    con nulla di condiviso,
    tutto da raccontare,
    qualcosa ancora da sognare.
    Composta venerdì 4 maggio 2012
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      in Poesie (Poesie personali)

      Caro san marco, festeggiato il 25 aprile

      il giorno che ci hanno liberati da qualcuno
      ci ha fatti prigionieri qualcun altro,
      e dopo 70 anni di molto festeggiare
      con tante liti e tante discussioni,
      su tutto e tutti,
      sui negozi aperti o chiusi,
      o aperti a mezzo,
      e molto sui princìpi
      e poco sulla fine
      che ci tocca fare,
      a noi basta tenere aperto
      e bene in vista il posteriore
      ed aspettare l'ennesima supposta non cercata.
      Con tanti bei discorsi sui valori,
      sulla costituzione
      e la democrazia,
      fatti dai palchi e nelle piazze
      da gente ben pasciuta
      che parla ai tanti,
      troppi con le pezze al culo.
      Ai vecchi che aspettano la fine,
      ai giovani col nulla garantito.
      Ormai qualcuno crede per stanchezza,
      per tessera o per scuola
      altri si curano di canne,
      qualcuno in piena rabbia spara,
      ma solo col dito,
      in mancanza d'altro
      o di meglio,
      ma intanto sono in troppi,
      da ogni parte,
      quelli che sono in corsa,
      si preparano a far danni
      che non si può davvero non pensare
      che chi ha capito tutto sono loro.
      Intanto il nostro ruolo è assicurato,
      avuto senza apprendistato,
      è quello dei coglioni a vita
      tenuti in piedi a fare i vinti,
      perché senza noi vinti
      non ci sono vincitori
      .
      Composta venerdì 4 maggio 2012
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        in Poesie (Poesie personali)

        Sulle nostre teste sporche

        Gli uomini con la toga nera,
        riuniti in gran consulto
        sono divisi in due fazioni.
        Una dice
        che non possono sbagliare
        l'altra invece "si può fare",
        l'importante è non pagare.
        Alla fine del confronto
        han trovato un buon accordo
        ed emesso un documento.
        In nome di "loro tutti insieme"
        hanno stabilito che
        la sacra indipendenza
        sta nel poter sbagliare
        senza dover pagare.
        La loro onnipotenza
        sta nel non poter sbagliare.
        Delle due,
        a noi la scelta
        su come preferiamo.
        E che importa se qualcuno gli voleva un po' diversi,
        Adesso sono quasi pari grado
        col dio di noi cristiani
        perché loro son loro
        e noi, come diceva il belli,
        non siamo un cazzo.
        Composta venerdì 4 maggio 2012
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          in Poesie (Poesie personali)

          Le battaglie degli altri

          la giustizia vera si è ormai arresa al peggio
          senza porre condizioni,
          come un qualunque perdente.
          Le anime sante sono diventate anime tante,
          troppe.
          Chi dovrebbe giudicare respinge il giudizio della storia
          ed ancor prima quello della ragione offesa.
          Il presidente ha parlato di nuovo
          e tutti gli riconoscono parole di buonsenso,
          come se il buonsenso fosse l'eccezione
          e non la norma,
          poi voltano le spalle
          e sono di nuovo in
          guerra.
          Composta venerdì 4 maggio 2012
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            in Poesie (Poesie personali)

            Non ce li vorremmo

            Speriamo che ci accolga a braccia tese
            quello lassù,
            un po' perché è un gran buono
            e molto perché vede come va quaggiù.
            Magari,
            visto che può tutto,
            e che lassù c'è tanto spazio,
            se proprio non vuol darci,
            almeno dopo morti
            la soddisfazione di guardare in basso,
            molto in basso,
            per vederli tutti quanti
            a scontare la condanna...
            se proprio vuol tenerli su con se
            almeno non ci metta tutti insieme.
            Che pena ritrovare il parlamento
            ed il senato
            anche su in cielo,
            in paradiso,
            farebbero casino anche lassù.
            Composta venerdì 4 maggio 2012
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              in Poesie (Poesie personali)

              La cassa del popolo

              Resta solo il nome,
              non il significato,
              qui si discute tutto e tutti.
              Ognuno ha la ricetta,
              tutti sono ministri,
              presidenti,
              arbitri di calcio,
              economisti,
              ...e puttanieri sempre.
              Il manifesto del “che”  
              ci guarda con occhi spiritati,
              capelli al vento
              e sfondo rosso d' ordinanza,
              tenuto su con quattro chiodi,
              come se fosse un cristo comunista sulla croce,
              ma con un chiodo in più,
              forse al valore.
              Poggiato giù per terra
              un manifesto,
              la foto gialla dei fratelli cervi.
              Il “che” per aria
              verso il cielo
              ed i “ fratelli cervi”  giù per terra.
              Qualcuno tiene in vita la memoria
              perché alimenti la fabbrica dell 'odio,
              l' odio è un mestiere ancora redditizio
              per chi non ha saputo prendere altre strade
              e mantenersi onestamente col lavoro.
              E settant' anni sono pochi per dimenticare
              quando c'è in gioco l'interesse di qualcuno,
              e quando ormai,
              anche volendo non si può più imparar  mestiere.
              Intanto il gioco a carte per un po' riporta tutti al sano vaffanculo senza ideologia,
              senza bandiera.
              Composta venerdì 4 maggio 2012
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                in Poesie (Poesie personali)

                Primo maggio di coraggio

                Eccoli ancora
                i giorni delle parole,
                ad ogni ricorrenza,
                in ogni occasione,
                tirati fuori dal baule
                del passato.
                I vaghi e vani appelli
                del simbolico monarca democratico
                che parla della vita di ogni giorno
                alla gente ormai sfinita o imbarbarita.
                Chi vuole credere applaude,
                chi è ancorato al passato applaude,
                chi vorrebbe un futuro si incazza,
                chi vorrebbe il presente si incazza
                chi vuole giustizia si incazza.
                Composta martedì 1 maggio 2012
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  i forti ed i deboli

                  il vero vincitore,
                  l' esercito che ha messo un tappo
                  sopra al puzzo del nostro primo regno,
                  ha piazzato un bel po' dei suoi nel regno nato dopo,
                  nel secondo regno.
                  Alla antica professione restano un po' di grandi
                  per i grandi casi,
                  ed i tanti da poco per chi non vale niente.
                  Ma intanto gli altri lottano  
                  per il monopolio sulla prossima ennesima fine dei potenti.
                  Tenuti tutti appesi per le palle,
                  e con il fiato fatto sentire grosso sulla loro schiena
                  per far sentire la loro provvisorietà.
                  Intanto giace ferito a terra quello che ha bisogno,
                  “ chi non vale niente “.
                  Composta venerdì 4 maggio 2012
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