Limbo
Ho incontrato l'amore
l'amore mi ha deluso
ho deluso l'amore
ed ora sono in un limbo
aspetto perché altro non posso fare
sono la parte debole dell'amore
quella che ama sapendo di non essere amata.
Composta sabato 21 gennaio 2012
Ho incontrato l'amore
l'amore mi ha deluso
ho deluso l'amore
ed ora sono in un limbo
aspetto perché altro non posso fare
sono la parte debole dell'amore
quella che ama sapendo di non essere amata.
Come un canto fuori dal tempo.
Il suo nascere e il suo venire al mondo è molto più lungo del suo vivere stesso.
Eppure in quella breve e faticosa vita, ha tempo per tutto,
e non cade mai nella noia di un lamento o nell'ozio della nullità.
Vola sui fiori più belli
Si lascia trasportare dal vento
Nella notte brilla e diventa magica sotto la luna
Ruba molti sorrisi e bei pensieri a chi la osserva
Regala leggerezza e soffice bellezza
È libera, e vive con la consapevolezza di morire in un attimo
Forse è proprio nella sua morte che la farfalla raggiunge quel desiderato piacere,
quel piacere estremo.
Va incontro alla morte con maestosa eleganza ed effimera delicatezza.
Ogni essere potrebbe peccare in invidia innanzi a tanta ricchezza!
Nessuno mai potrà essere tanto libero
Nessuno mai potrà desiderare ed ottenere tanta libertà
Perché nessuno mai potrà essere tanto coraggioso e forte d'andare incontro alla morte,
incontro alla sua fine, con tanta colorata e viva dolcezza.
Malgrado nessuno lo annaffia, nasce lo stesso
Non lo accarezza nessuno
Non lo osserva nessuno e quasi nessuno ne parla,
eppure è lì, sempre, lì, stabile e costante,
imperterrito e testardo, a lasciarsi bagnare dalla pioggia.
Sta lì a seguire i movimenti del vento e si nasconde quando la bianca e soffice signora scende,
cade giù a fiocchi per deliziarci della sua bellezza.
Ci strappa un sorriso solo quando ci accorgiamo di non vederlo da assai tempo,
e quasi ci entusiasma, ci commuove,
ci sorprende, come se addirittura ci fossimo scordati della sua presenza.
A volte lo ricordiamo nostalgici della sua freschezza e del suo profumo.
E se non fosse mai esistito il Filo D'Erba?
Cos'altro avrebbe ora il suo nome?
Il filo d'erba.
E, quel qualcos'altro, avrebbe sempre lo stesso colore e lo stesso senso di vita?
Le mie dita sfiorano il tuo corpo con lo stesso tocco di un pennello che un'immacolata tela,
che sarà presto portatrice di una magnifica opera.
Ad occhi socchiusi ti abbandoni a piacevoli gemiti e sorrisi,
mentre io con le mie dita traccio i contorni, gli orizzonti sottili e le calde linee del tuo universo.
Rosso come la passione
Verde come la speranza
Giallo come il calore
Nero come la paura.
Passano i sogni, volano i pensieri e forti e pesanti diventano i desideri.
L'eleganza del pennello sulla tela è quasi dolce, effimera, delicata,
come se quel gesto potesse in qualche modo violare o ferire la tela.
All'egual modo il mio corpo si avvicina al tuo,
con la sana consapevolezza che in quel gesto, in quell'atto, si giunge all'apice del piacere,
al piacere dell'unione, dell'essere l'uno per l'altra.
Ed è proprio quell'unione,
quel piacere sconfinato e irrealmente vivo che porterà il quadro a raggiungere la più ambita delle bellezze.
Bellezza rozza e violenta,
Bellezza che agli occhi di chi l'ammira sarà sempre diversa e surreale
Perché solo in pochi udiranno il senso di tanta magnificenza,
il senso puro e folle di un pittore.
Ero fermo lì, immobile
Brividi di piacevole dolore accarezzavano le mie carni:
come se una spada di solo cristallo e dalle punte dorate scendesse a capo fitto sotto la mia pelle,
ed io offuscato dalla sua bellezza e dal suo bagliore,
non potevo non desiderare il proseguo di quell'elegante e sublime atto.
La sua luce mi penetrava e il suo tocco,
il suo tocco diventava man mano possessore dei miei sensi;
il suo calore bruciava in unisono con le mie voglie,
pura e mistica alchimia.
D'improvviso toccò le mie labbra,
una forte esplosione di luce partì dai miei occhi,
e mi resi conto, in un solo istante,
come in un veloce riflesso di uno specchio in fuga,
che ero lì, fermo.
Immobile innanzi alla mia anima,
a colei che è padrona del mio corpo, delle mie emozioni e dei miei desideri.
Io e lei
Io davanti a me stesso in un incessante fluire di pensieri, paure, voglie.
Un aumento incredibile di voglia di esistere, voglia di vivere!
E quando guardo allo specchio vedo i tuoi occhi nei miei
sembra piombo che fa cadere le mie pupille
ma è la tua anima che fa pesare di più il mio sguardo.
Non so più chi sono,
cerco, nei meandri oscuri
della vita,
ciò che ero.
Una maschera oscura
mi avvolge,
vorrei strapparla,
ma la mano si ferma,
la volontà s'annulla
e... tutto resta come prima.
Un urlo feroce, dal profondo sale
perché tutto cambi,
ma altrettanto ferocemente
lo reprimo,
e... tutto resta come prima.
cerco, cerco di districare
i mille nodi che, saldamente,
mi ancorano al passato, ma
una mano invisibile li riavvolge
e... tutto resta come prima.
profondo è il desiderio
dell'esser ancora ciò che ero,
al sol pensiero
s'annulla
e... tutto resta come prima.
Son quel che sono
e mai più tornerò
ad esser quel che ero
e... tutto resta come prima.
Felicità è sognarla
felicità è sapere che la vedrò
felicità è sapere che le parlerò
felicità è sapere che starò a sentirla
felicità è sapere che le starò accanto
felicità è guardarla
felicità è parlarle
felicità è starla a sentire
felicità è starle accanto
felicità è sfiorarla
felicità è toccarla
felicità è quando i suoi occhi incontrano i miei
vorrei che la felicità non finisse mai.
Da lassù, guidaci con destrezza, ooh Dio!
Tu, nel gioco della vita umana
hai confuso in noi la ragione
le sensazioni si drogano alla pazzia
con il tuo infuso di sentimenti
è pura dopamina troppo tosta da digerire.
Scoppia d'impulso in noi umani
la psiche per reggere la tua celeste voglia,
d'emozioni alla follia è per due anime con il cuore
che battono all'unisono insieme innamorate
per concepire nel giusto il tuo credo d'amare
l'amore che da sempre è la trama di ogni storia di vita.
La testa bolle, i vapori conferiti di materia nigra
sfumano la mente del genere umano in sintonia d'amore
da secoli è in voga come atto fisico l'unico mimato,
il meglio più riuscito sul serio per conoscere te
ooh Signore che ci dai la nobile vita.
Molti di noi però sono confusi annoiati d'amore
in mondovisione è un campo minato nell'agire
con questo tuo sentimento più volte stuprato
travisato e malcapito nel nostro essere
per dare la concepita natalità... dà poca validità
alla nostra umanità vista in comunità.
Anche io amo la vita nel mio corpo da sempre
in carne ti cerco ti adoro, però non sento di te
preoccupato all'osso nell'anima decadi nel triste tutto sfili
e scappi via... mi rendi solo un parkinsoniano.
Ulula nel corpo
l'adirato dolore nel sofferente straziato
timida la speranza è una fievole fiamma accesa
di uno stoppino che avvolta c'era nel cuore
una volta dura con la tristezza saldata.
La natura s'infrange con il destino
giorno dopo giorno goccia dopo goccia
consuma e strae la salute nel tempo vano in cielo
speso in noi nel dispensarci le tue migliori diete
di emozioni per vivere il tuo soggetto di vita.
Sulla terra!
Sono solo pedina di una scacchiera
nell'immane soggiogata da insani gesti
estranei d'umanità che tristi nel realizzarsi
si dissipa il concetto di vita
eeh si resta disabili drogati di emozioni per vivere
esponenti di pietà in pietra marmarea come anime
ormai depresse senza un esempio di umanità.
Il disegno a volte mi accende
il disegno mi fa sorridere
il disegno non mi fa pensare
il disegno...
quando vedi davanti a te un foglio bianco...
fai il tuo segno...
regali qualcosa di tuo all'umanità
il disegno è speciale
senza regole
anarchia totale
nessuno ti può fermare e far del male...
disegna
disegna
disegna
percorri il tuo segno disegna la tua vita.