Parole nella notte:
restano sospese
nel cielo della stanza
come stelle indecise
sulla rotta verso l'infinito,
catturate dalla magia
della tua voce
anche quando tace.
dal libro "Dieci anni di PensieriParole" di PensieriParole Staff
Parole nella notte:
restano sospese
nel cielo della stanza
come stelle indecise
sulla rotta verso l'infinito,
catturate dalla magia
della tua voce
anche quando tace.
Ancora non sapevo che esistevi
E già ti amavo...
Lo scialle azzurro della nonna mi annunciò che eri arrivato.
Gli occhi scuri e lo sguardo pensieroso, corrucciato...
Cercavi già di capire il mondo...
Ma in un istante un sorriso aperto
E negli occhi il mare, ne hanno preso il posto...
La fame di sapere,
di toccare,
di assaggiare...
eri felice di esserci.
Ma poi si cresce...
le maglie scure, le prime sofferenze.
Cercavo di abbracciarti per condividerle con te...
Ma avrei voluto fossero solo mie le tue lacrime.
E poi la rabbia, lo sguardo cupo... l'indice puntato.
Ma il coraggio che possiedi trova spazio e trasforma...
Non c'è più rabbia nei tuoi occhi ma sogni realizzati.
Non ne è rimasta neanche per me...
Ma solo abbracci ed io per questo...
Posso solo ringraziarti...
Amore vero.
Amore impossibile.
Amore trafugato tra le ombre del passato.
Amore malato.
Amore.
Amore vero.
Ti lascio per sempre nel mio cuore.
Amore.
La notte mi osserva, mi scruta dentro.
Alla luna piena di ieri si è sostituito un cielo denso di nubi,
l'aria è più fresca e l'estate volge alla fine del suo cammino, ma tornerà il prossimo anno.
Penso a chi non c'è più.
A chi se ne è andato fisicamente tanti anni fa ma che mi risuona dentro ogni giorno, senza abbandonarmi mai.
A chi non ho potuto salutare ma che mi ha accompagnato lungo la strada, nonostante tutto, nonostante me.
A chi ho conosciuto poco, ma che è andato via troppo giovane.
Penso a chi se ne andrà e mi spezzerà il cuore.
Penso anche a chi invece mi si è spento dentro e con cui non ho più legami.
Penso a chi ho voluto portarmi dentro fino ad oggi.
Penso a chi non ha mai voluto legarsi.
Penso a chi non ho mai conosciuto.
Penso agli amori possibili e figuro il cammino delle maree.
Penso agli amori impossibili e provo a capire perché.
Penso al motivo per cui trasciniamo la nostra vita nel dolore consapevole di quanto questa sia così breve e costellata di delusioni, piccoli dolori, grandi perdite, brevi gioie.
Mi domando perché la soluzione più facile sia l'immobilità e poi improvvisamente tutto è chiaro: la prima reazione alla paura è la paralisi.
E allora la stasi è la soluzione alla paura, fisica e emotiva.
E allora è meglio non prendere decisioni, è meglio accontentarsi, meglio essere felici a metà o non esserlo mai.
È ovvio ripetere gli stessi errori, percorrere la medesima strada infonde sicurezza.
La paura di restare solo ti fa restare.
La consapevolezza che la solitudine è il passo necessario per ritrovarsi e per ritrovare la giusta strada ti fa andare.
Tu cosa farai?
"Testa o croce?"
Vincerò la scommessa.
Ho il sorriso pronto a volare
dammi l'altezza, che volo con te
Non troppo in alto rasente i dettagli
a perdermi nulla, del bello che è
I nidi alle labbra morbide al tocco
e gli occhi grati, di lieto stupore
Le bocche stirate dal troppo silenzio
vulcano sopito, ricami di fumo
Sognando sgrani perle d'amore
ma labbra a fiorire, devi allenare
Di mani pudiche spavalde al sole
è polline al vento è danza cortese
Al suono del tempo non fare rumore
perché quando ami, di puro sgomento
C'è cuore che ritma nei passi ruggenti
da nuda virtù, a tutto il tuo senso
Per quanto sia grande lo spazio che hai
il volere volare finisce giammai.
Non so
se scrivo per me o per te
Stasera
Ma è stato bello sentirti
Non chiederti il perché
dopo tanto tempo
E non ringraziare!
l'amicizia e l'amore
son grati a se stessi
Fa che non esistano
giorni
di ossimori mesti
la morfina nasconde le domande
ma le risposte
s'affollano
in quegli occhi gentili
che ti accarezzano ancora i capelli
Ricorda di ridere
davanti allo specchio
poiché io
sono lo specchio
e ti vedo buffa
con l'armadio che esplode
nel campo minato
delle tue paure
E riportami la tua vita
fa che sia
ogni giorno diversa
non sopporto la noia
e l'hai promesso
che vivrai per raccontarmi
come stasera
che trent'anni eran ieri
e spingevamo la tua Charleston
per farla partire
così come oggi
io spingo te
a ricordare
per vivere.
Nel tuo abbraccio
sa di buono ogni respiro
e torno piccina
ora sento che posso
è prato che amo
Nel tuo abbraccio
ti rendo più forte
ed è così, mio paladino
della sfrontata fuga del dubbio
di quella paura che muore vicino
Nel tuo abbraccio
un cielo diverso
senza sole ne luna, che possa toccare
solo le stelle, come puntini
da collegare.
In questa notte
così limpida,
alza i tuoi occhi
e guarda il cielo.
Contemplalo.
Guarda l'immensità
di questo universo.
Osserva lo splendore
di tutta questa infinità
di stelle che lo colorano.
Ora rientra in casa
e guardati allo specchio.
Ecco.
Sei proprio te,
tra tutte le Stelle,
quella
che voglio
al mio fianco.
Non chiedere la Luna
Sei il mio Sole
che non tramonta mai
ma sorge ogni giorno di più
illuminando me,
illuminando
la mia vita
insieme a te.
Sei il mio Sole
che non tramonta mai
ma splende ogni giorno di più
scaldando me,
scaldando
il mio cuore
che batte per te.
Non sei la Luna,
padrona della notte
che falsamente si mostra
illudendo me,
illudendo
la mia mente
che pensa a te.
Non chiedere la Luna
quando Lei è il Sole.
Polpastrelli
uniti tra di loro,
condotti come pennelli
di un esperto artista,
si posano delicatamente
sul tuo viso,
accarezzandolo dolcemente.
Delicate sensazioni
iniziano a farsi largo nel cuore,
quasi sfiorato anch'esso
dalle stesse timide dita.
Brevissimi istanti,
capaci di creare
tenere sensazioni,
nate da una sola,
semplice
carezza.