INTATTO
Ho ritrovato intatto
Un respiro perso
In un giorno frusciante
Di lenzuola sincere
Nel rimboccato riflesso
Che mentire non può.
Composta mercoledì 26 gennaio 2011
Ho ritrovato intatto
Un respiro perso
In un giorno frusciante
Di lenzuola sincere
Nel rimboccato riflesso
Che mentire non può.
Non ci sarò domani
se non sarà oggi il mio giorno
Non accarezzerò le tue rughe
se non stenderanno i miei sorrisi
Non scioglierò i tuoi inverni
se raccoglierò foglie morte
Non sacrificherò il mio sole
Per una luna muta
Non sarò seta
per una mano stolta.
Ci sono giorni in cui le pagine
si scrivono da sole
altri in cui hai idee ma non riesci
a spalmarle sul foglio
giorni di pagine bianche
che ammiccanti si lasciano spogliare
esistono giorni in cui
le parole si nascondono tra le fibre
e non riesci nemmeno
a rileggere ciò che sei
Fortunatamente
ci sono giorni in cui non hai bisogno della carta
ma di una carezza e sai che arriverà...
magari sarà un turpiloquio
e accenderà anche il sorriso
di chi si scopre diverso.
Pensieri confusi
esternare vorrei
ma soli e distrutti
si van nascondendo
Parole celate
nell'assiduo dolore
che lacrima ancora
nei rifugi più ignoti
Persone di ghiaccio
mi uccidono l'anima
che triste e infelice
ha smesso di sperare
E le ore notture
che van dimenando
tra rabbia e paura
dei grigiori miei.
Non posso dimenticare il tuo sapore
che si confonde nell'aria in questo
gelido inverno.
Passare con te la notte è un regalo
che dà alla vita il profumo dell'eternità.
Sembra quasi che il tempo si sia fermato,
basta guardare i tuoi occhi per capire
che i colori si confondono tra il
bianco e il nero.
Ho visto il tuo disegno e rispecchiava
il mio essere nell'essenza più vera
e naturale che l'essere umano ha
da offrire, il suo sguardo.
Non sò come andrà a finire
o forse non finirà mai,
ma sò che voglio viverti
per ricordare almeno
il fondo del bicchiere.
Innamorarsi di te è come trovarsi
sulle montagne russe
e non voler più scendere dal
brivido che si è provato e si
spera di riprovare al giro successivo.
Ti ho visto piccina,
ti ho visto preoccupata,
in un miraggio è arrivata primavera...
Solo ieri, una pioggia sottile
ti carezzava i capelli.
Eri bagnata ma fugace, al mio sguardo.
Pensavi a una rosa,
Rosaspina fa di nome.
In un tramonto senza rabbia,
aspettando, l'alba è sempre più lontana.
Giaceva con il corpo straziato,
pieno di spine,
pieno di rabbia,
pieno di lacrime mai versate.
Un passante l'ha vista per caso,
è sparita per sempre, nell'oblio dell'indifferenza.
Non pensare che l'amore è per sempre.
Rosaspina,
nemmeno Dio è eterno,
come nemmeno la cattiveria, o il perdono.
C'è un solo cuore e una vita, mia cara.
Non mi abbandonare al freddo,
domani sarà luce.
Fatti accarezzare un'ultima volta...
Io non andrò
non vado incontro,
io no.
Mi metto là
sul ciglio della strada
e aspetto.
Il capo tra le mani
e il buio nel cuore.
Aspetto!
Il tempo passerà,
l'ansia mi assale
ma io non vado incontro,
piango e aspetto.
Aspetto!
sarà una lunga attesa.
Non vado incontro. Aspetto!
Quando sentirai,
il respiro sfuggire
dal tuo petto, vai,
non ti perdere.
Quando sentirai,
gli occhi inumidirsi
non asciugarli,
lascia scorrere le lacrime.
Quando sentirai,
un nodo stringerti la gola,
guarda in cielo
grida la tua sconfitta.
Quando sentirai,
il cuore spezzarsi
e lo spirito morire,
urla la tua disperazione.
Quando sentirai,
il rumore del mare
segui i suoi movimenti
scarica la tua rabbia.
Quando sentirai,
la mia voce come un'eco
sperduta fra le onde, chinati!
Accarezza la sabbia.
In quel punto io son passato,
è dopo aver un cuore disegnato,
mi son perso negli oscuri abissi,
dimentico che un tempo sulla terra vissi.
È giunto il momento il momento di crescere,
di guardare avanti.
È il momento di non avere paura,
di non mollare.
Se hai voglia di dire basta non farlo
non abatterti non sei sconfitta se tu non vuoi.
ricorda chi diceva:
dopo il temporale c'e sempre il sole
allora aspetta che arriverà il momento giusto.
Sono solo ma non sono triste,
forse perché mi sento rincuorare dal lieve canto degli uccellini
o dal delizioso profumo dei fiori
o dal calore che emanano i raggi del sole
o dalla dolce brezza che sembra accarezzarmi il viso come la mano di una persona cara;
non so perché... ma sono felice.
Mi sento amato da una madre così bella e così importante,
a volte penso con nostalgia di volare,
di vedere tutti e tutto dall'alto
e poi posarmi su un ramo,
proprio così come fai tu, piccolo uccellino,
guardandoti si vede la tua gioia, la tua voglia di vivere,
anch'io voglio essere come te;
tu grandi problemi non né hai;
tu te ne stai su un ramo a cantare,
poi quando ti stufi prendi e te ne vai a volare da qualche altra parte,
tu non puoi che ringraziare chi ti ha creato,
per questo canti sempre?
Noi, invece no, vogliamo progredire,
(allora aumentano i problemi per vivere questa vita),
infatti noi non ci contentiamo mai,
non siamo come te!
Tu sei un esempio di come vivere la vita,
ma purtroppo oramai nella nostra società non è possibile imitarti;
forse adesso, mi stai dicendo che siamo ipocriti,
perché con il nostro progresso stiamo uccidendo la nostra buona madre,
ci stiamo allontanando da lei,
così buona con noi e noi non stiamo facendo altro che ucciderla,
per sostituirla con quella che noi chiamiamo civiltà.
Perché siamo così?
Ora mio caro uccellino ti devo salutare,
perché gli impegni della vita hanno coinvolto anche me,
ma vorrei essere come te, tenero e generoso
per la compagnia che mi hai tenuto fino ad adesso.
Ora ti saluto, Cip-Ciao.