Poesie personali


Scritta da: pazzo di lei
in Poesie (Poesie personali)

Pri...

Principessa,
come l'alba di ogni mattina,
che con la sua luce illumina il mondo,
così il tuo splendido sorriso,
e la tua dolcezza,
si presentano ai miei occhi,
e con grazia illuminano il mio essere.
Con te soltanto;
il vederti per
un attimo diventa l'infinito
e un sogno tra le tue braccia
diventa desiderio.
S'insinua nel mio cuore un forte ardore,
quello che mi fa pensare a te...
L'ardore è semplicemente amore...
Anna, come sei bella,
i tuoi capelli
mantello di seta lucente
si confondono
giocano,
con la meraviglia
dei tuoi occhi
e la dolcezza delle tue rosse labbra...
Composta lunedì 14 febbraio 2011
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    Scritta da: pazzo di lei
    in Poesie (Poesie personali)

    La principessa e il suo sole

    Il buio più tenebroso mi stava ingoiando...
    ed ecco il sole,
    allungare uno dei suoi raggi,
    avvolgendomi in un caloroso abbraccio.
    la sua accecante luce ha risvegliato ha risvegliato
    la mia sopita allegria e ilarità...
    mentre dolcemente mi ha sussurrato...
    vivi la vita è meravigliosa...
    ed io sono la vita...
    e il sole è qui dentro di me
    e quando il buio vorrebbe avere il sopravvento
    lui mi coccola...
    e in quell'attimo ritrovo...
    la felicità...
    Composta lunedì 14 febbraio 2011
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      Scritta da: sintagma
      in Poesie (Poesie personali)
      Afrodite è andata via.
      E con lei, ogni Grazia.

      Pastorello, amore del gregge,
      fiore dei campi, non piangere più.
      La tua pecora nera l'hai persa e non tornerà più.
      Le cicale non cantano e il fico è amaro sopra la testa.
      La melodia dl flauto è letale più della spada.
      La tua pecora nera l'hai persa e non tornerà più.
      Le tue lacrime non rompono i sassi, scorrono
      come rugiada sulla terra, i tuoi canti sono bocci
      di rosa che si schiudono nella notte.
      La città non ti fa giustizia, le porte del tuo
      bene sono serrate come gli occhi della morte.
      Ghirlande di melograno, corone di speranza,
      vana lusinga.
      Le dolci lune sono già dimenticate e la brezza
      di mare accarezza più teneri fiori.
      La tua pecora nera l'hai persa e non tornerà più.
      E se la gelosia brucia nel cuore come
      l'estate e assidera le ossa come il più
      gelido inverno, ferma lo sguardo al tepore
      del firmamento.
      Pastorello, amore del gregge, fiore di campo,
      non piangere più.
      La tua pecora nera è lontana e non ritornerà
      più.
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        Scritta da: SAVERIO FERRARA
        in Poesie (Poesie personali)

        L'uomo e il cardellino

        L'uomo e il cardellino

        Il ruscello scorre
        mormorando tra i ciottoli.

        C'è una profonda quiete...

        Solo un cinguettio di uccelli
        accompagna quel suono.

        Uno sparo riecheggia nell'aria...

        Poi tutto tace...

        Il cacciatore esce dalla macchia,
        si avvicina al rivolo e si ferma
        a guardare in un punto
        appena bagnato dall'acqua.

        Là un cardellino giace immobile.

        Il sangue sul suo petto
        si mimetizza con il color delle sue piume
        e si disperde tra i sassi umidi.

        Con gli occhietti fissi
        verso l'infinito,
        il minuscolo becco stringe
        ancora un vermiciattolo.

        Doveva essere il cibo
        serale delle sue creature...

        Il cacciatore si allontana
        con aria soddisfatta.

        Perché l'uomo deve essere
        così crudele verso l'universo
        e molto spesso con il proprio simile?

        Ci meravigliamo se la natura
        si prende la sua rivincita?...
        o Qualcuno ci fa soffrire?...
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          Scritta da: SAVERIO FERRARA
          in Poesie (Poesie personali)

          Giochi della mente

          Giochi della mente

          Mente mia cosa fai?
          Stai sdoppiando il mio io!

          Presente o passato?
          Esiste un passato?

          Non so.

          Quel che vedo,
          quello che penso
          già vive nella mia mente
          come annebbiato dal tempo.

          Più nitide si sovrappongono
          le immagini del presente.

          Come un gioco del caso,
          noto che le mie azioni
          corrispondono esattamente
          a quelle svolte da un'altra parte di me...

          Sono pochi momenti...

          Gli eventi si proiettano nella mia mente
          come diapositive rubate
          ad un passato inesistente...

          Eppure, in quei momenti,
          già conosco le sequenze
          e resto in attesa del finale...
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            Scritta da: Urszula Gajowniczek
            in Poesie (Poesie personali)

            Notte

            Nella povertà della notte,
            soltanto la luna sembra assomigliarti,
            Chiaro della luna che accarezza il mio viso.
            Quel viso così distante, doloroso, quasi morto.
            E se fosse potresti accarezzarlo con una mano.
            così senza dirmi niente anima mia volevi rubare.
            E quello che mi rimane è il chiaro della luna che riflette tristezza perché sei così distante.
            Resta con me dolce luce di speranza.
            Composta sabato 12 febbraio 2011
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              Scritta da: Antonio Dati
              in Poesie (Poesie personali)

              Annullare il tempo

              Un pomeriggio al mare
              Un dolce silenzio si avverte
              L'aria intorno profuma di fresco
              Goccioline di mare e di salsedine
              Assaporano il respiro
              Un leggero venticello
              Accarezza il viso
              Il mare calmo
              Un tappeto argentato
              Tanti brillini che giocano
              Al tiepido calore del sole
              La mente fragile
              Si abbandona, custode
              Di tanti ricordi
              I primi amori le prime emozioni
              Passioni fremiti di piaceri
              Vivere la bellezza del silenzio
              In uno spazio senza tempo.
              Composta sabato 12 febbraio 2011
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                Scritta da: Carlo Peparello
                in Poesie (Poesie personali)

                Live

                Esistevano due persone sperdute
                Abbracciati da lacrime di vento del nord
                Unite da un destino comune e avventato
                Si salutavano soltanto quando si incontravano
                Quando si lasciavano piangevano silenzi
                Favola nera di un perpetuo martirio
                Dolce come un frutto avvelenato
                Mutevole come l'aurora lontana e impalpabile
                Si promettevano sussulti e brividi nervosi
                carezze fantasmagoriche di intesa e passione
                Erano due figure fuse in un manto di luce appannata
                Attendevano un futuro che tardava a mostrarsi
                fermando il presente in una tela fatiscente
                Esistevano due persone nate per cercarsi
                Non si tratta di una favola ma di esistenza comune
                Senza un perché ma con molti significati.
                Composta giovedì 10 febbraio 2011
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