Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Come vorrei
essere
lì
sfiorarti appena.
Come vorrei
essere
quel dolce brivido
che
corre lungo la tua schiena.
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Come vorrei
essere
lì
sfiorarti appena.
Come vorrei
essere
quel dolce brivido
che
corre lungo la tua schiena.
Eravamo appena arrivati all'ufficio
lui era in bagno e io passeggiavo
Ad ogni passo
in preda alla disperazione e all'angoscia
"Dove sei!?"... "Dove sei!?"... "Dove sei!?"
Pochi istanti, suonano il campanello
Alla porta c'era un prete di colore
gli faccio cenno d'avanzare
strano
"Perché!?"
Che lassù, tra le luci,
sorridi alla malinconia.
A te che stasera
asciughi le lacrime
con il gioco di sguardi
e di parole mute.
A te che intrecci le dita
dei ricordi.
A te il mio pensiero.
Dai giochiamo
alla vita
questo dolce mistero
questo spazio
a
colori
dove il bianco
non vince sul nero
dai corriamo più in fretta
per avere un domani
perfetto.
Per favore un caffè
ristretto.
Oggi, da lontananza di tempo,
ritorno in oasi
di mia giovinezza di fede.
Spingo il cancello,
entro
e ricerco ancora
la teologia della bellezza,
ieri intrisa di mia verde
speranza.
Ma morsa di amarezza
acuta mi percuote.
L'eremo, "il mio eremo",
è avviluppato
da ortiche
piangenti di abbandono.
Su marmorea pietra,
scoloriti
dall'ingiuria del tempo,
piangono bibliche incisioni.
Il laghetto che cantava vita
con anatrelle
dall'iridescente piumaggio,
ora è arida palude.
Attenta guardo,
ricercando il mio antico sentiero,
lo trovo soffocato dai rovi.
Ma oggi
sulla lunga strada
di mia nuova vita
ridono,
fioriscono
alberi nuovi
tenaci di speranza.
Laudato sii, o mì Signore!
Guardi quella foto,
quella in cui eri una bambina curiosa,
volevi conoscere il mondo... le persone!
Tutti erano lì, pronti a darti attenzione.
Guardi quella foto,
quella in cui, in posa mano nella mano,
con la tua migliore amica... sorridi felice!
Lei che ti tiene compagnia,
in cui riponi la tua fiducia
inconsapevole che il tempo la possa rovinare!
Guardi quella foto,
quella in cui sei truccata e vestita da grande
ti sentivi donna...
ma eri ancora tanto bambina!
Notavi gli sguardi dei ragazzi, ti sentivi bella...
volevi innamorarti!
Guardi quella foto,
quella insieme al tuo primo amore
la favola che volevi, tutto perfetto...
senza pensare che le persone cambiano e smettono di amare...
Guardi quella foto,
quella in cui cercavi di sorridere
e invece volevi piangere,
quella in cui avevi perso tutto... anche la speranza.
Eppure andavi avanti cercando di sorridere.
Guardi quella foto,
quella della rinascita, dove hai accanto un uomo
e non un bambino.
Non strappare quelle foto
ogni tanto riguardale e pensa,
anche ai tuoi errori e a quello che hai adesso.
Apprezzerai di più quel che hai ora
e ti sentirai soddisfatta
di avercela fatta ancora!
Io continuerò ad amare
per diritto è non per gloria,
se non condiviso o disatteso,
io continuerò ad amare.
Se per incauta insofferenza
l'amore non mi sarà complice
ed il cuore cesserà di battere,
io continuerò ad amare.
Se mi mancherà il suo sorriso
è la sua mano stringerà,
una mano che non è la mia,
io continuerò ad amare.
Sei nebbia fitta davanti ai miei occhi.
Passerà l'inverno, e il gelo dentro. In questa notte
ancora nebbia
prima che la tagli il sole.
Come d'incanto appare
nel bel mezzo del mare
un puntino.
A ben vedere
ha due gambette che scalciano
le manine piccine.
Se si ascolta con attenzione
mille cavalli galoppano...
è il suo cuore.
Colmo d'amore è questo istante
nell'attesa di poterti abbracciare
e odorare
e baciare
e stringerti forte al mio seno.
I giorni passano
e tu dentro di me
stai crescendo.
Il tuo cuore
è nel mio cuore...
ora e per sempre...
Lo sbadiglio di un dolce ricordo
Cullato dall'armonico andar del vento
Pensiero d'età felice,
pensiero di un tempo amico.
È accaduto osservando un salice,
e la mia mente è tornata lì
a spolverar ricordi sbiaditi
di quando la forza mia eran le onde
che mi cullavano e portavano in tempeste di zucchero.
Non so dirmi perché il pensier mio
A te volge notte tempo
Compagno un salice piangente...
Par che m'ascolti, par che mi consoli,
par che m'abbracci e poi m'abbandoni.
Par che il mondo si sia fermato
Col respiro tuo poi sia finito.
È accaduto osservando un salice
Che le stelle si sian arrese
E mi abbiano sorriso
E sorridevo anch'io...
Che mai il salice pianga dinanzi a stelle che
Sorridono!