Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

La chiesetta

Se prima c'era solo una Madonna *
Uno stipo, un messale e un altare,
una finestra a mò di campanile
senza né scala, senza né colonna
or t'assicuro, Letterato altero **
molte di cose ha la chiesa, invero.

Da Eccellenza, il Vescovo in persona
Fu consacrata il dì otto dicembre
e affidata al popolo votato
Rappresentato dall'uomo fidato
Che sono certo, per innato istinto
Non abbandona caso, pria ch'estinto.

Indi gli spettri Catroppa e Pantano
Dalla chiesetta, ormai, restan lontano
Che il loco sacrato è ai cristiani
e nei dintorni mai più saran villani.
Né il demone potrà fare più presa
Giacché il devoto con Gesù ha intesa.

Presto il suono s'udrà della campana
Che dal colle eco farà al monte e al piano.
Presto saranno i fari illuminati
Cosi come volevi Tu e gl'antenati.
Ancora il vento grida e si lamenta
Ma in Chiesa troneggia la sua Santa
Che benedice noi, ogni momento
e i caduti del Sacro Monumento.
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    Scritta da: SAVERIO FERRARA
    in Poesie (Poesie personali)

    Il vero amico

    Sei rimasto solo a vigilar l'ultima sua dimora.
    Sei rimasto solo, immobile, dinanzi ad una croce.

    Una gigantesca onda l'ha inghiottita,
    l'ha scaraventata a riva e tu hai potuto godere
    ancor per pochi istanti la vista del suo corpo senza vita.

    Hai abbaiato disperatamente aiuto!
    I tuoi guaiti sono arrivati fino al cielo;
    poi ti sei ritrovato là, sfinito e senza fiato.

    La luna e le stelle ti tengono compagnia.
    Dov'è la tua dolce padroncina?
    Dov'è la tua vera compagnia?

    Non potrai mai più vedere i suoi occhi pien di luce!
    Vai via, allontanati da quel posto.
    Vai via, solo così puoi renderla felice!

    Vai via, ti supplico!
    Ritorna quando vuoi, ma adesso vai via...
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      Scritta da: Simone Sabbatini
      in Poesie (Poesie personali)

      Getto

      È tempo di bilanci questo tempo maledetto:
      è tempo di tempesta e scritte tutte in rosso.
      E piove la galera che ho fatto col mio umore
      piovono memorie che ho lasciato nel cortile
      e tutto il mio parlare, piove tutto dal mio cuore.
      Dal mio ventre piangono lacrime e sudore,
      quello che ho vissuto è la mia solita invenzione
      e mi dico un'altra volta che ho imparato la lezione.
      Guido senza meta non sapendo di guidare
      me la godo tutto solo per la rabbia di godere
      vado avanti all'infinito e non accade quel che accade,
      vivo tutto il mio dolore.
      Composta domenica 16 maggio 2010
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        Scritta da: Simone Sabbatini
        in Poesie (Poesie personali)

        Siamo tutti fratelli

        Siamo tutti fratelli:
        stringiamo tra le dita
        i capezzoli in fumo di nostra madre,
        come cappelle di fuoco e cenere
        per scongiurare contatti sbagliati
        - solo che qui non c'è politico a raccontare
        che ne abbiamo bisogno, non c'è militare
        che copra la nostra paura d'amare.
        Fratelli unici,
        poteri virili contro le nuvole,
        le mani costringono falli bagnati
        a non volare - sono nostri, e i nostri padri;
        sono scatole per l'anima,
        muri infrangibili sui nostri cuori.
        Parole prudenti non s'allontanano
        dai nostri denti, dal nostro corpo
        non si sbilanciano atteggiamenti: tutto
        è un profilattico sui nostri sensi.
        Cartelli onirici di sicurezza,
        possiamo scegliere se usarli e come,
        ma spesso li abbiamo per abitudine, e non ci chiediamo
        s'è più importante una protezione.
        Nessun pericolo da far passare, nessun rumore,
        nessuna luce né novità:
        niente di niente fuori uscirà.
        Ma il sentimento è fiera feroce,
        sta zitto ma cova una caccia, dilaga
        cercando nei cuori una preda.
        Composta giovedì 20 luglio 2006
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          Scritta da: Simone Sabbatini
          in Poesie (Poesie personali)

          Camminando

          La picciona emaciata si bagna nel Mugnone
          nella cappa d'un pomeriggio marzolino.
          Un maschio su di un sasso la corteggia
          s'impegna tanto, dando tutto quel che può.
          Lei non resiste, nemmeno se n'accorge,
          e non le interessa. Lui comunque resta
          sul suo sasso e insiste, ma senza muoversi di lì.
          Una ventata storta non muove l'aria
          sfiora la gonna d'una zingara al semaforo.
          Sbatte la porta d'una signora sola
          la vecchia starnutisce pensieri appesi al cuore.
          Volano gli appunti di studenti ritardati,
          e il polline dei pioppi tra bandiere arcobaleno.
          La foglia vola secca chissà dove, via di qua,
          la cravatta verde su un'orrenda giacca blu.
          Composta venerdì 30 maggio 2003
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            Scritta da: Simone Sabbatini
            in Poesie (Poesie personali)

            Tentativi di sole

            Tentativi di sole
            sogni, musica e parole
            in questa vita che piove
            da sempre.
            O finalmente, dopo mesi
            le prime gocce cadono
            timide quasi, come impaurite,
            e la terra, insabbiata, reagisce:
            che qui,
            in terrazza come sono in fondo al mare,
            tutto brulica di granchietti
            che si nascondono veloci
            - quantomai feroci! –
            Scrosciano tramonti.
            Composta venerdì 31 agosto 2001
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              Scritta da: Giulia G.
              in Poesie (Poesie personali)

              Nonna Amelia

              D'antichi merletti
              la memoria di una donna...
              Tanto gentile,
              che mi pareva una madonna...
              Angelo venuto dal cielo
              il profilo stanco,
              mani aggrinzite e sorriso sincero...
              Occhi azzurri, capelli raccolti
              in modeste acconciature
              spilloni d'allocchi...
              La sua voce acuta e tremolante
              teneva tra le braccia la vita
              avvolgendo una matassa tra le dita...
              Tanta dolcezza usciva dal cuore
              dalle sue labbra tanta saggezza
              come un impegno d'amore...
              Umile era nel curvare il capo
              la sua voce anelava dolcemente
              quand'ella salutava...
              Il tempo passava senza pietà
              una corona d'argento copriva il capo
              esaltando la sua età...
              La mite schiena vide piegarsi
              tra gli occhi stanchi
              la sua gioventù allontanarsi...
              . Dove sarà andata?
              Dov'è la donna da tutti amata?...
              Nel mio pensare,
              il vento mi rammenta,
              un po' del tempo passato...
              nel giocare con lei
              tra i fiori ed il verde prato
              E vorrei aiutare tutti,
              a ricordare la sua fragilità
              per non dimenticare
              la grande bontà...
              Composta martedì 28 febbraio 1989
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