Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

Il tentativo

Dimodoché su carta venga fissa
penso affidare incombenza a un'esperto;
chi meglio di un prossimo se rimessa
potrebbe di più foggiarla a mio concerto?

Quando all'altezza del suo abituro
facciomi scosto e lascio passare
figura melensa dal vestito scuro
che quatta su quell'uscio va a posare.

Tosto la mente torna ai tempi andati,
alle storture vicine, alle lontane,
ai dispiaceri, agli anni amareggiati
e folgorato son dell'azioni insane

per quella melensa, perfida nobildonna
ch'attizza il focolare del dissapore
sol col riporto su cenciosa gonna.
Di consanguinea che ne gust'odore

Così non entro più nella dimora,
mi resto, come sempre, nel di fuora.
Lungi dall'astio, l'ira e la perfidia
lascio squassare loro nell'invidia.
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    Raccomando

    Il nome che port'io a te è imposto
    non per mia fama o glorietude avuta
    Perc'hio mai ebbi tal qualitadi riposto
    in nessun'azione o arte mia compiuta
    ma l'affetto, pens'io, che filiale cuor
    riserva a paterna, amabile figura
    e, dimostrazione dare più d'amor
    ché figlio opera paterna non censura.

    Giacché mai rivestii ruolo importante
    Non tributato fui in onoranza,
    la mia figura mai fu imponente
    e a nullo seppi dare mai speranza.
    Sper'io in cima giungi a scalinata
    onde conquisti appieno il dottorato
    ché il loco cui l'umanitade è sita
    necessita d'avere il titolato.

    Chi sudorato e stanco in vetta
    per volontade e sua fortuna è assiso
    mirare puote, privo d'ogni fretta,
    chi in basso resta spento nel sorriso.
    D'all'alto il rimirare è sempre appago
    e la miseria altrui non la si vive
    si pensa sol di fare di propria vita sfago
    e dell'altrui faticasi capir perché son prive.

    Ma, a fine che sarai di scalinata
    e l'ultimo gradino conquistato
    dei deboli, deh! Ti prego, fanne cordata:
    Conforto avranno; tu sarai appagato.
    A nulla servirotti fama e quant'altro
    se al bene e amore altrui non rivolto
    ché Cristo in grande fama, più d'ogn'altro,
    per gli altri non per Se ne è avvolto.

    Prendi d'Egli l'esempio e non far svolta,
    seguita quella Via che par distorta,
    fai in modo ch'entri in quell'angusta Porta
    così del cielo toccherai la volta.

    Questa la raccomando che ti fò:
    Giunto all'apice del potere umano
    essere nelle decisioni tue sovrano,
    rendere giustizia e grazia a chi non può
    genuflesso sempre al Dio possente
    che in ogn'occasione t'è presente,
    perché se in vita divenuto sei potente
    la gloria è tutta Sua, tu ne sei esente.
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      Scritta da: Alessandro Celato
      in Poesie (Poesie personali)

      Il mio fiore

      Nel sorgere del sole i raggi

      illuminano un piccolo fiore
      fui attratto dai
      suoi petali di velluto

      dallo stupore

      volli raccoglierli e portarli via

      adagiarli sul mio petto stingendoli con tenerezza
      annusare il dolce profumo

      annaffiarli con lacrime di gioia

      per non farli appassire
      nell'unica incantevole bellezza

      annebbiato nell'odorante profumo
      un improvviso dolore

      oscura il mio cuore

      un male incurabile portò via il mio fiore
      nulla potevo ero inerme a quell'orribile male
      un triste sguardo verso il cielo

      lasciandomi sul petto

      un vuoto profondo
      addio fiore mio.
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        VITA

        Dei giorni dell'agosto passati di mia vita
        Solo uno ne ricordo raggiante e luminoso:
        Quello che fu d'Angelo il giorno della vita.
        Già all'alba, quel mattino, splendeva luminoso.

        Intorno era profumo di rose e di viole,
        i prati tutt'interi coperti eran di fiori.
        La terra era ammantata di luminoso sole
        E noi contenti, allegri, noi s'aspettava fuori.

        Di gioia e di sorrisi tutto quel giorno
        È intriso giacché dal Paradiso calava
        In veste bianche, in terra a far soggiorno,
        colui che tutt'intero nel cuor mi si poneva.

        In quel luogo nascosto, scaldato dal mio amore,
        fissa dimora ha posto e più non lo distacco.
        Se un giorno ne uscisse sanguinerebbe il cuore;
        verrebbe il mio cervello molto malato e stracco.

        Febbraio 1999 Nonno Nello al suo Angelo
        Con un abbraccio.
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          Scritta da: Nello Maruca
          in Poesie (Poesie personali)

          L'ultimo viaggio

          Quand'io, alla soglia della quarantina,
          lesto partisti, Padre, una mattina
          per la lustra via, verso il Ciel turchino
          perché ultimato avevi il tuo cammino.

          Precoce il viaggio fu, senza ritorno
          ed io d'allora mi riguardo intorno
          nella vacua speme di vederti un giorno
          seduto, nell'ampio e grigio soggiorno.

          Ma non udranno più mie orecchie il suono
          dei regali passi toccare il suolo
          che non più in terra, ma pel Cielo sono
          leggeri, al pari degl'uccelli volo.

          Nell'alto Loco, tutto dorme e tace,
          e solo è serenità, amore e pace.
          Qui cattiveria è d'uccello rapace;
          e mai la terra ha conosciuto pace.

          Resta, perciò, o Pà, in Casa del Signore
          donde lo puoi onorare a tutte l'ore.
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            Scritta da: GIUSEPPE CASSANO
            in Poesie (Poesie personali)

            Come sarebbe

            Come sarebbe, Amore
            se non ci fosse il mare
            con il sole che cala in fondo
            e le mani sfiorate
            nei lunghi silenzi
            dei nostri passi lenti
            un incedere assorto
            con lo sguardo perso
            tra il cielo ed il blu
            per sopportare
            quando tutto ci è contro.

            Come sarebbe, Amore
            se ti vedessi ogni giorno
            davanti alla gente
            e baciarti alla sera prima di dormire
            tra il profumo di fiori appena innaffiati
            e la luna sull'acqua crea riflessi argentati
            che drappeggiano i muri.

            Come sarebbe, Amore
            come sarebbe.
            Composta sabato 15 gennaio 2011
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              Scritta da: GIUSEPPE CASSANO
              in Poesie (Poesie personali)

              Lascia che sia

              Sarà la luce della sera
              a illuminare i tuoi occhi
              splendidi diamanti dal riflesso di luna
              stella, mia stella
              andiamo
              dammi la mano e andiamo
              per una volta almeno
              lascia che sia il nostro amore
              libero
              come un canto di grilli d'Agosto
              come un onda che rompe lo scoglio
              come un volo d'uccelli al ritorno
              come un vento che piega le spighe
              come rosa che sboccia tra i rovi
              lascia che sia.
              Composta venerdì 14 gennaio 2011
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                Scritta da: GIUSEPPE CASSANO
                in Poesie (Poesie personali)
                Vicoli accecati dal sole
                freddo è il vento sul viso
                il mare risacca lontano
                lontano
                rimestando ciotoli sparsi

                ti tenevo la mano
                per non scivolare
                sulle chianche bagnate
                sei morta a vent'anni
                e non t'avevo cercata
                l'ho chiesto
                all'impiegata delle tombe
                dove era perso il tuo marmo bianco
                mi ha guardato con i tuoi occhi
                lunghi e orientali
                come quelli delle donne nei paesi di mare
                che spiano dal buio delle porte socchiuse
                su vicoli e muri accecati dal sole
                dipinti di bianco
                freddo è il vento sul viso
                mentre andiamo su chianche bagnate
                ti stringi per non scivolare
                come un canto arabo una madre richiama il bambino
                quando il sole sparisce

                adesso dobbiamo andare.
                Composta domenica 12 dicembre 2010
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