Poesie personali


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie personali)

Non voglio più dividerti con il cielo

Non voglio più dividerti con il cielo,
abbiamo vinto lo so,
ma io ora, senza te sono solo un perdente

Non voglio più dividerti con il cielo,
mi fa troppo male la tua assenza,
Questo piccolo e amaro cuore desidera te

Non posso restare in questo mondo
sapendo che sei volata chi sa dove,
chissà in quale cielo sei andata a finire
chissà se da la su mi osservi ancora
chissà se da la su mi ami ancora

Dolce amore mio
io brindo a questa vita,
brindo a questo amore volato in cielo con te

Ti amo,
hai perdonato le mie lacrime,
ma non sei riuscita a perdonare la tua vita

Insieme a te,
anche la mia anima è sprofondata giù,
giù dove nemmeno i miei sentimenti riescono ad arrivare
Questo mio piccolo e nostalgico cuore
è perso ancora nei tuoi occhi

Abbiamo ammazzato angeli depressi nelle sere d'inverno,
tra balli e salti nel profondo abisso della nostra esistenza
ci stavamo perdendo nelle fiamme del desiderio,
il desiderio di una vita senza noi

Io raccolsi lacrime e raggi di sole,
tu invece Dolce Amore mio coltivavi
morte e odio per una vita
che non ti ha dato ciò che desideravi e meritavi

Ormai non mi resta che il tuo ricordo
non mi resta che il tuo odore sulla mia pelle
non mi resta che il rimpianto

Dolce Amore mio
io sono qui,
mi hai lasciato solo in questo mondo abbandonato dal cielo
non preoccuparti dimenticarti è impossibile
Ora riposa felice
sei e resterai sempre la mia stella guerriera che veglierà
sulla mia agguerrita vita.
Composta mercoledì 30 giugno 2010
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    in Poesie (Poesie personali)

    Come foglia al suolo

    Son quelle tue lacrime
    Che non patisco,
    Per il loro bieco modo
    Di sterrare il cuore mio
    Con impietosa recisione:
    Fiore sradicato dal luccichio di rugiada
    su campo deserto.
    Quel silenzio che le fodera,
    Le ingentilisce,
    Di una menzognera cordialità
    Che uccide.
    Non accetto le tue lacrime
    Poiché il cuor mio ne è pieno
    e defluiscono nell'intimo dell'animo
    Che ormai desiste.
    Sono come foglie secche, esauste
    Che franano al suolo
    In un mite valezer d'autunno.
    Ne avverto il roco strepito
    Dilapidarsi nell'aere
    Aleggiando come culla
    e lambire, lieve, il suolo.
    In ogni resa di foglia
    Si aduna quel disperato grido
    Di radici arse, spossate.
    E tu, come foglia al suolo...
    Il suo ricordo ti intristisce
    Attraversa il dolore
    Di una ruga così fanciulla
    Digrada fino al ciglio delle tue labbra
    Ove gaudiente muore
    Nell'esplosione di un bacio,
    Di mamma!
    Composta domenica 27 giugno 2010
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      Scritta da: Umberto Zavagno
      in Poesie (Poesie personali)

      La camicia

      Solo una camicia, sempre quella
      ti vedevano entrare
      qualcuno si girava
      uno sbuffo o un cenno col capo
      occhiate, sorrisetti
      impavido sedevi al tuo posto
      consumavi il cappuccino con piacere
      poi leggevi di questo mondo gli affanni
      non sanno cosa possiedi e quello che eri
      eri solo un povero diavolo
      uno dei tanti perditempo
      che affollano bar e panchine
      quella camicia è l'unico ricordo
      la tenesti con cura
      dentro il profumo che sbiadiva nel tempo
      lentamente si confondeva col tuo
      in quel giorno freddo di pioggia
      la avvolsi sulle sue umide spalle
      lei capì che l'amavi
      ma oltre non si poté andare
      il cuore non appartiene alla legge
      la camicia la tenne
      come si tiene un anello al dito
      te la rese prima di partire
      negli occhi tante emozioni
      e un bacio mai dato.
      Quando il soffio della vita se ne andrà
      di te rimarranno tanti vestiti
      ma quello che conta
      sarà solo la carta stampata
      e le firme dal notaio
      nei soldi non c'è scritto chi eri
      per questo è meglio che scrivi
      qualcuno saprà quanto l'amavi.
      Composta giovedì 15 aprile 2010
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        Scritta da: coccinella 80
        in Poesie (Poesie personali)
        Il tempo ci rubò sorrisi
        evaporati dai nostri visi
        a poco a poco
        come le lacrime dagli occhi
        e le nostre mani
        strinsero sabbia
        mentre la clessidra
        girava senza sosta.
        Corrosi, scalfiti
        come pietra
        come roccia
        ci dimenticammo
        i nostri sogni
        e le promesse
        accartocciate
        su se stesse

        Non volle il giorno
        regalarci altri giorni,
        si riprese il fato
        ciò che aveva
        serbato per noi.
        E si riprenda ora
        tutto il resto
        perché non è di questo
        niente che ho bisogno!

        Indosseremo ancora
        silenzi assorti
        e lasceremo scorrere
        i nostri giorni
        confondendo
        nei pensieri
        i nostri volti
        coi volti di ieri.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Amore

          Amore e tristezza
          chissà perché sono spesso legati tra loro
          l'amore da gioia, vita, speranza;
          poi spunta la tristezza, chissà perché,
          la grande gioia si trasforma, si confonde
          in una profonda malinconia.
          Si cerca, si brama l'amore
          poi d'un tratto arriva,
          arriva, scoppia senza ragione nel nostro cuore,
          ci sconvolge la vita, i pensieri,
          si fa spazio a forza, prende tutto il nostro essere,
          ci emoziona, ci fa gioire, palpitare, desiderare.
          Ma poi con la stessa improvvisa velocità
          i pensieri reclamano il loro posto
          più siamo felici più cercano di confonderci,
          si insinuano i dubbi, eccoli, sono lì in agguato,
          lasciano l'amaro in bocca.
          La gioia fa spazio alla tristezza
          sembra incredibile, irreale,
          chissà perché non riusciamo mai
          a trovare la serenità del cuore,
          la mente spazia e trova sempre
          quel qualcosa che fa soffrire il cuore,
          mente e cuore sembrano nemici
          l'un con l'altro combattono una battaglia
          fatta di pensieri che vogliono soffocare la dolcezza
          e di dolcezza che vuol sconfiggere i pensieri,
          è una lotta impari
          nessun vinto, nessun vincitore.
          Ci sentiamo distrutti devastati.
          Amore, gioia e tristezza
          non si divideranno mai,
          saranno sempre il nostro essere.
          Composta martedì 29 giugno 2010
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            Scritta da: Vera Somerova
            in Poesie (Poesie personali)

            Vento

            Vento...
            Rabbioso
            Prepotente
            Sbatte i panni stesi:
            bandiere malinconiche,
            memori
            del glorioso passato
            d'indumenti di lusso.
            Vento...
            Scuote le antenne
            s'insinua tra le vesti,
            solleva le gonne,
            scompiglia le chiome
            dei passanti infastiditi.
            Vento...
            Finge d'accarezzare
            il tronco mezzo marcio
            del vecchio pino,
            lo abbraccia,
            lo inganna
            con melodie dolci
            e subdolo,
            mentitore,
            fulmineo...
            gli ruba le pigne
            più grosse
            per colpire
            un gatto rosso
            sornione sul muretto
            di calcestruzzo
            mezzo sbocconcellato.
            Un giovane gabbiano
            svolazza tra le foglie
            rapinate al gelsomino;
            è forse al suo primo volo...
            Le piume pesanti
            dall'inesperienza
            La voglia di volare
            ed atavica fame
            più forti del terrore
            di cadere.
            Vento lo sa...
            Si concentra
            apparentemente
            su un aquilone;
            Flagella la vela
            del surfista
            Con dita trasparenti
            solleva lo scafo
            e cerca di rovesciarlo...
            Il ragazzo è figlio
            di Poseidone,
            indomito,
            saldo sulla tavola
            con le gambe snelle
            cavalca l'onda.
            Vento...
            Vira repentino
            e torna, vendicativo
            verso chi vola
            contro il suo volere.
            Ci pensa un po'
            Studia la sua preda
            Le gira intorno
            Il giovane gabbiano
            arranca tra le sue folate
            Vento
            gonfia le guance
            per un attacco decisivo
            Tendo le mani
            in un tentativo
            d'inutile difesa
            Vento
            m'investe
            con le piume strappate
            e disperato sbattere d'ali
            Vita contro natura...
            e
            d'improvviso
            la salvezza
            in un tuffo spericolato,
            tra i bianchi monti agitati
            del mare cobalto...
            Vento
            adirato
            rovescia
            lo stendibiancheria
            mezzo arrugginito
            della dirimpettaia
            ed in una dubbia rivincita
            s'impossessa
            delle sue mutande
            Le solleva in alto
            le gonfia di vita
            ed io,
            incantata, battezzo
            l'audace volo
            d'uno strano cormorano
            a righe rosa
            con un cartellino XXL
            appiccicato
            sul fiero becco.
            Composta lunedì 31 maggio 2010
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              Scritta da: Armando Martino
              in Poesie (Poesie personali)

              Se

              Se questa lunga e buia notte finisse
              se il domani tornasse ad essere ieri
              se il vento accarezzasse ancora... dolcemente la mia pelle
              se la pioggia... lavasse queste amare lacrime... dal mesto mio viso
              se il fuoco scaldasse nuovamente il mio piccolo e freddo cuore
              in quell'istante... saprei che ancora io vivo...!
              Composta lunedì 21 giugno 2010
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                Scritta da: Elio Lupini
                in Poesie (Poesie personali)

                I Figli

                Gocce di pioggia
                rinfrescano
                irrorano il corpo mio
                vestono me
                negli aridi momenti.

                Gocce di vita crescono
                fiumi e mari
                d'amore incontenibile
                al mio cuore donano.

                Difficile mi è
                contenere gioia
                emozioni
                dolori
                che nella vecchiaia
                Fragili
                in una lacrima
                possa io trattenere
                essa scorre
                scivola via...

                Sete di voi figli miei
                lacrime dolci
                lacrime amare
                che scivolano sulle gote
                e vorrei bere.

                L'acqua scorre
                chissà!?
                Dove andrà a finire?
                Dove si andrà a fermare?
                Spero nel vostro
                immenso cuore
                in un grande pensiero
                d'amore.

                Voi siete la Vita
                la gioia
                il dolore
                l'oceano del mio cuore.
                Composta venerdì 25 giugno 2010
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                  Scritta da: laura74
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Infinito battito d'ali

                  Dove sei Angelo mio...
                  ti cerco nel cielo
                  vicino al sole
                  ti cerco nel cielo
                  vicino alla luna
                  ti cerco
                  riflesso nello specchio del mare
                  ti cerco
                  tra le fronde intrecciate
                  di querce
                  in fiore
                  ti cerco
                  ma ti trovo solo nel mio cuore...

                  voli libero e splendente
                  t'incontri col mio amore
                  ti volti indifferente
                  lo avvolgi con passione
                  lo porti via con te
                  e poi... voli
                  libero ritorni al tuo limbo incantato
                  e il mio cuore inerme lasci affascinato
                  pronto a cogliere
                  il tuo prossimo
                  inclassificabile volteggiare
                  scrutando gli infiniti spazi dell'amore...
                  infinito battito d'ali del mio cuore
                  tu.
                  Composta domenica 30 novembre 2008
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