Scritta da: Antonio De Santis
in Poesie (Poesie personali)
Stella
Notte stellata
sotto la luna inquieta
di un bacio, tenuto stretto
ad un cassetto
mai più aperto.
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Notte stellata
sotto la luna inquieta
di un bacio, tenuto stretto
ad un cassetto
mai più aperto.
Ho visto morire Dio
nel cuore d'un innocente abusato.
Ho visto morire Dio
nel petrolio che inquina l'oceano
Ho visto morire Dio
nel terrore d'un anima-le condotto al macello.
Ho visto morire Dio
nell'oligarchia cinica, crudele.
Ho visto morire Dio
nella luce dei miei vecchi occhi.
Ho visto risorgere Dio
nell'abbraccio d'un figlio forte, sereno.
Ho visto risorgere Dio
nell'acqua limpida d'una roggia depurata.
Ho visto risorgere Dio
nella libertà, nella metamorfosi della vita.
Ho visto risorgere Dio
in colui che si fà servo del suo prossimo.
Ho visto risorgere Dio
nella mia solitaria giornata di poeta bambino.
Nel tuo silenzio io comprenderò
nel tuo gioire io sarò felice
nel tuo dire io capirò
nel tuo meditare sulla vita
io non dirò nulla
ma solo una semplice preghiera per te...
Binario morto
stasi dell'anima inquieta
in un deserto soffocante
dove le ombre stanche
arrancano dietro le orme
portate via dal vento.
Aspetto un treno,
dov'è la mia follia?
Quando la mano dei Sogni,
intingerà la penna della Fantasia
nell'inchiostro dell'Utopia,
sulla carta
ingiallita della vita,
avrai tracciato i confini della tua prigione
per renderne cosciente la ragione.
Il tuo occhio addormentato,
quel confine avrà varcato,
e ritrovandosi cullato in un prato
ricorderà e dirà tutto di un fiato:
è qui che sono nato!
La Fantasia non è malattia,
il Sogno non è disperato bisogno,
l'Utopia non è follia,
è l'Anima che si traveste
per risvegliar le Teste.
La Ragione
non riconosce la sua Prigione
per questo del suo mal è cagione.
Il Sogno, la Fantasia e l'Utopia
vogliono solo mostrarle la via.
Non ti trovo
Dove stai?
Perché non riesco a trovarti?
Ti cerco ovunque
sono salito anche sulla luna per trovarti
Ho scavalcato orizzonti e imprigionato tramonti
ma di te nemmeno l'ombra
Ho rinunciato anche alle mie ali per te
ora non posso nemmeno volare nell'immenso
Non trovo nemmeno la mia anima
forse è scappata via con te
Perché te ne sei andato?
Non ho chiesto altro che provare quell'emozione
persa in quel dannato vento
Ora senza te non intravedo nemmeno il sole
Ora senza te mi aspetta solo il mare
Ho viaggiato per deserti e laghi
Ti ho cercato e ti ho desiderato
Ma tu
Cuore
mi hai lasciato qui,
Cuore
sono in viaggio per ritrovarti
Cuore
senza di te intravedo solo albe depresse
Cuore
torna da me.
Bianche finestre
date in pasto
ad occhi
velati dalla fede
nel vedere
parole preparate
per padiglioni
auricolari
dove risuona solo un nome
ipocrisie
già
pronte da indossare
lunghe tuniche nere
nascondono
lacrime
di
anime innocenti
all'ombra
dell'altare.
Amo la pioggia
quando ritorna
a
dissetar la terra
quando sottile mi solletica
quando
mi batte addosso
un po'
frenetica
amo le gocce d'acqua
quando si lasciano
cadere
e
in ogni dove
è
orchestra naturale
quando respiro ancora
l'odor
d'erba bagnata
quando vorrei
essere pioggia
dal vento
trasportata.
Suoni stridenti si diffondono nella foschia mattutina.
Solo nella nebbia confusa
nulla si mostra innanzi a me
Hai vissuto abbastanza per poter raccontare qualcosa di te?
Un rivolo di sangue appare in lontananza
passa davanti a me, prosegue la sua strada verso una metà sconosciuta
Qualcuno è forse morto senza dire nulla?
Piccole grida si perdono nel vuoto di una pagina bianca
gocce di sangue impresse nel ricordo indelebile
Hai cercato troppa dolcezza nelle altrui parole
Il miele fuoriesce senza che tu lo possa saggiare
è questa una maledizione?
O forse e solo la prevedibile conseguenza per aver vissuto troppo?
Un tuono elettrico si diffonde ora nell'aria
squarcia l'aureo silenzio, inquietudine vestita di luce.
Un monito giunge infine.
È dunque questa la morte?
Sto raggiungendo l'altro lato dell'inferno.
Redimi le mie membra, prosciuga il ribollente sangue
Nella notte, nelle tenebre più totali.
Esseri maligni, essi hanno crocifisso la luna.
Mi hanno incatenato quaggiù, nel pozzo del mio dolore.
Mi hanno inchiodato al seme della mia pazzia
Nessuno ha mai visto un angelo cadere dal cielo
Qualcuno ha invece scarnificato vivo un povero bambino
Laggiù, sopra le montagne, sulle fredde alture insensibili
Un lupo solitario ti fissa immobile, osserva ogni tuo movimento
Urla, grida, morte che si bagna nella linfa porpora.
Io ho visto tutte le ere di questo mondo.
Io ti ho visto, uomo, mentre uccidevi tuo padre
ti ho visto, mentre bruciavi i tuoi antenati, mentre annientavi i tuoi fratelli.
Ti ho visto mentre strappavi la carne dagli esili corpi dei miei simili.
Ti ho visto mentre strappavi capelli per farne tappeti, mentre staccavi denti per farne collane.
Ti ho visto mentre mangiavi la tua carne, mentre ti tagliavi la gola,
mentre morivi nel tuo stesso sangue
Chiedo umilmente perdono per ogni chiodo che ho fissato al mio corpo.
Perdono per ogni proiettile che mi sono sparato in testa
Per ogni lama che ha ridotto i miei polsi in cenere
giù per la spiaggia una danza continua senza fine.
Mille esseri luccicanti danzano in cerchio, pregando il mare
ti vedo, inerme nelle gelide acque limpide.
Non vi preoccupate.
Sanguino ormai da molto.
Presto vi lascerò per sempre.
Sveglia,
vieni con me.
Ti porterò in posti ignoti
avanti,
scegli il segno del tuo giorno,
scegli la strada da seguire
sorprendi la tua vita
regala polvere magica,
seguimi lungo la foresta,
trovami tra gli antichi alberi
ogni cosa si rompe
da ogni cosa esce sangue
e danza.
Non cercare chi non ti cerca
Non amare chi non ti ama
Non cambiare mai per nessuno
Se altri vorrebbero cambiarti, non saresti più tu
Resta sempre te stesso, amati per quello che sei
... Grida forte i tuoi ideali
Grida forte il tuo amore
Grida forte lassù qualcuno ti ama.