Poesie personali


Scritta da: Marzia Ornofoli
in Poesie (Poesie personali)
Aria leggera accarezza la mia pelle.
Banderuole le foglioline novelle,
mentre lascio scorrere i pensieri,
li lego con fili d'argento,
e i pensieri aquiloni volteggiano,
in un cielo striato di bianco.
Arcobaleno attraversa l'anima mia,
colorando immagini lontane.
L'amore onda tempestosa
che tutto travolge
per poi lasciare senza fiato
quando si ritrae.
Vuota è la mente ormai,
il vento soffia forte,
i fili d'argento si spezzano,
i pensieri fuggono lontano,
dispersi in quel cielo cupo,
sovrastante il deserto
infuocato dei desideri.
Allega ancora il profumo
della marea chiamata amore,
non sono che un ricordo
i respiri uniti da un bacio.
La mano sfiora la pelle ardente,
baci che uniscono respiri,
e il deserto diventa giardino,
i fili d'argento s'imbrigliano
nelle dita della mano
e i pensieri ritornano,
l'onda dell'amore travolge
di nuovo tutto compreso me.
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    Scritta da: Andrew Ricooked
    in Poesie (Poesie personali)

    Mio caro Mister...

    Inadeguato.
    Inadeguato e impossibilitato a scendere in campo.
    Post-infortunio.
    Il mister lo manda in tribuna.
    Uno spettatore silenzioso.
    Soffre.
    Soffre per la sua condizione,
    soltanto.
    La sua squadra sta vincendo,
    e vincerà ancora.
    Ma lui non giocherà mai più su quel campo.
    E allora
    sorride.
    Sorride e fa il tifo,
    per i suoi.
    Composta martedì 4 maggio 2010
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      Scritta da: ametista
      in Poesie (Poesie personali)

      Parole d'amore

      Ho scritto fiumi di parole,
      fresche e spumeggianti,
      che danzavano e giocavano,
      si rincorrevano e saltavano
      sorridendo ogni momento,
      felici, briose, contente.
      Sapevano quello che erano,
      Parole d'amore.
      Ho scritto fiumi di parole,
      calde e appassionate,
      roventi come sabbia,
      incendiata dal sole,
      che bruciano, che scottano,
      impedendo il cammino,
      di chi vuole avanzare,
      ardenti, struggenti, divampanti.
      Sapevano quello che erano,
      Parole d'amore.
      Ho scritto fiumi di parole,
      dolci come miele,
      pure e delicate,
      che accarezzavano soavemente,
      ansie e dolori della tua vita,
      amabili, affettuose, tenere.
      Sapevano quello che erano.
      Parole d'amore.
      Ho scritto fiumi di parole,
      cattive e aspre,
      che punivano il mio cuore,
      che aveva nuovamente fallito,
      ancora una vota,
      aveva sbagliato,
      amare come il fiele,
      ostili e dolorose,
      tormentate e fastidiose,
      moleste, irritanti e penose.
      Sapevano quello che erano.
      Parole d'amore.
      Ho scritto fiumi di parole,
      che ho gettato nel tuo mare,
      e confuse e agitate,
      disperse, ritrovate,
      si incontrano e si scontrano,
      chiedendosi l'un l'altra,
      perché non sono arrivate?
      Percè non sono state amate?
      Perché non sono state ascoltate?
      Erano perfette,
      e anche imperfette,
      erano giuste,
      e anche sbagliate,
      erano semplici,
      e anche complicate,
      erano tutto,
      erano niente.
      Ho scritto fiumi di parole,
      sognate, non dette, negate,
      taciute, rubate, dimenticate.
      Sapevo quello che erano.
      Solamente stupide e inutili...
      parole d'amore.
      Composta martedì 4 maggio 2010
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        Scritta da: Fiore1961
        in Poesie (Poesie personali)

        Domani

        Sogno, intriso di rabbia,
        alberghi ormai nella mia mente
        e come un leitmotiv
        ricordi al mio cuore
        la freddezza del suo agire.
        Prima ero vivo e mi nutrivo
        dell'essenza della mia frustrazione,
        ma lottavo e riempivo i vuoti
        con le mie passioni.
        Ora ascolto solo il tuo refrain
        che mi vomita addosso
        la cruda realtà che rappresenta,
        ma vorrei ancora vivere...
        Composta martedì 4 maggio 2010
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          in Poesie (Poesie personali)
          Sai dirmi perché mai
          il mio spirito ardente
          ti segue alacremente sempre,
          ovunque tu vai. Perché se sei lontana
          un giorno, un'ora sola
          sento la fede vana,
          la costanza una fola?
          Perché il tuo volto ha tutto
          l'esser mio conquiso,
          a un tuo sguardo, una tua
          frase calda e gioconda
          rapido il mio cuor
          fa scolorar il viso.
          Composta lunedì 3 maggio 2010
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